Or da la vetta del Vesèvo slancia Sgorgan vampe fumanti, i firmamenti 295 Or a posare l'ombre sue richiama Zefiretti si tuffano ne l'onde Del terso rivo, ed il chiaror di luna Delizia e in un terror de le pianure 305 D'Orixa regna la gentil KLINHOVIA Tra le ninfe gigante: erculei nervi Fra i combattenti rapida scorrea, Quando il cadente Autunno in su le vaste 325 Le scosse selve; ed i fronzuti onori Spaurata fugge TULIPA leggiadra, I suoi favori più sereno il cielo.. 335 340 In guisa tal, sei fredde Lune, il Ghiro Stringesi al sonno in braccio. Oh sonno amico! Ei sotto l'ali tue benigne spazia Ne' fantastici campi, ed or s'arrampica 350 Pur da la terra audacemente in tanto COLCHICA emerge, e sotto al ciel turbato Fa brillar l'occhio radiante, scalda Il freddo sen de la stagion canuta, E col fulgor di sua beltà rischiara La buja sfera. Tre pudiche ancelle Seguon l'ardita ninfa, e sei leggiadri Garzon, preda d'amor, scorta le fanno. Tal coronato da' minor pianeti Splende l'astro di Giorgio, e ne l'azzurra Carriera de la notte il carro guida Folgoreggiante ; maestoso in fronte Sovra le ondose nubi alto si libra, Rompe a traverso le stagnanti nebbie, 360 E fra i turbini danza e le procelle. Il grande ELIANTO con solenne pompa De' suoi Dervis lo stuol guida ne' campi Tinti pur or da dubbiosa luce: 355 In cinque schiere li diparte; innanzi 365 A l'aurora si prostra, e i primi raggi, 370 Sovra sponde di giunchi ricoperte 38a Il passo volge, e in talami si corca 375. Di muschio ornati DRÒSERA superba De' lagumi reina. Ornano e fanno Serici nastri strascicanti al suolo Lucido cinto al gracil busto; e cinque Or sostengono a lei ninfe-sorelle Leggiadramente gli ondeggianti seni De la purpurea veste, ora negletta Lascianla svolazzar giuoco de' venti. E cinque garzonetti innamorati Obbedienti attendono l'impero Del soave accennar di sue pupille, Quand'ella in atto graziosa inchina Il niveo collo, d'adamanti un serto Su la sua fronte tremolar si vede: Come si volge, irradïando splende 385 390 L'argenteo alone; ed ove un passo muova Di vivace fulgore escon scintille. La vezzosetta LONICERA Stampa Su la campagna rugiadosa l'orme Di più vivace porpora abbellendo L'alba rosata: a le ronchiose valli 395 S'aggira intorno ed a le ombrate balze, D'alito più fragrante. Atti cortesi, Vezzi nativi, e libere maniere, 400 Dolce in lei fanno a l'occhio altrui lusinga; Dove l'eccelso Teneriffe estolle 405 L'azzurra vetta l'aquile compagna 410 Fabbrica il nido la superba DRABA 415 Sovra scabri pendente antri agghiacciati, 420 |