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Illuftrifs. di un' efara conformità a quefte fue Reali Determinazioni, tutta volta miʼha incaricato di dare le opportune Inftruzioni, come ho già fatto, ai Giudicenti per far confapevoligle Ecclefiaftici delle loro refpettive giurifdizioni di quefti Sovrani Comandi; perche non preftino, alcuna affiftenza del Braccio per l'efazione delle Taffe, come fopra abolite; e perchè invigilino, che non fia commefla la minima trafgreffione La fua Integrità, ed il fue Paftorale zelo mi famminiftra un giufto motivo di fperare, che VS. Illuftriffima accompagnerà quefte Sovrane premure dirette al follievo degli Ecclefiaftici del fuo Gran Ducato con gli ordini più preciɓ alla fua Curia, ed a' fuoi Miniftri di non aggravare le fpefe per rifare dei perduti emolumenti nelle fpedizioni dei Benefizi, e negli altri Atti, che poteffero occorrere ai Sudditi di S. A. R., per

chè altrimenti & troverebbe coffretta a far ufo con fuo difpiacere di tutta la fua Autorità per la difefa dei medefimi, e dei fuoi Sovrani Dis ritti. lo fono con la maggior venerazione, rispetto."

Firenze li 30. Agoßo 1783.

Altra confimile Circolare e fata inviata at tutti i Giufdicenti fuil Reflo oggetto, onde anche colla loro affifienza fieno esattamente. eleguiti i Reali Comandi.

LIVORNO 19 Agosto...

Non abbiamo peranche altre notizie intorno agli ulteriori progreffi del noto armamento Spagnolo contro la Piazza d' Algeri.

Il Sig. Ab Domenico Seftini fiorentino è tornato ultimamente in Toscana dopo 9. anni di affenza, nei quali ha viaggiato con fommo vantaggio e profitto dell' Iftoria naturale, Botanica, e Antiquaria per l' Italia, Germania, Turchia Europea, e per 1 Alia fino a Balfora, Siria, Cipro, Ifole dell' Arcipelago, Egitto, Mar Nero, Vallacchia, Moldavia, e Bulgaria. Questo dotto Viaggiatore fi trova attualmente in questa Città.

ROMA 27. Agosto.

Si vede comparire al pubblico altra magnificenza, che fempre più renderà immortale il Nome di PIO VI. propagatore di illuftri Monumenti, e di ftraordinarie imprefe. E'itata difarmata da' fuoi ponti la volta della prima branca della gran Scala Regia che dalla Libreria Vaticana conduce al Mufeo Pia Clementino. Gli ornati, i colonnati, ei cornicioni di marmo, che nobilitano la medefima con fuperbi rapporti, e emblemi allufivi fpecialmente al Regnante Pontefice, la rendono

forprendente a chiunque, e con ciò vie-. ne a formarfi una vaga fimetria je de-, corazione al fuddetto Mufeo.

Monfig Gio. Maria Riminaldi Decano degli Uditori della Sacra Ruota, è ftato dichiarato dal S.P. Confültore della Romana, ed univerfale Inquifizione; come pure a Monfig, Aleffandro Mattei è ftata conferita la Potenza del Buon Governo.

L'Eminentiffimo Archinto Prefetto della Sacra Congregazione dei Riti. viene ad effere nominato Ponente nella caufa da proporfi in detta Congre gazione intorno alle virtù, e condot ta del Servo di Dio Benedetto Giufeg pe Labre..

La Principeffa D. Ifabella Giufti niani nata Rufpoli, forprefa dal vajo lo nel tempo di fua avanzata gravidan za, ha dovuto foccombere alla morte nella fua giovanile età di circa anni 19. Nel tempo della fua breve malat tia potè fgravarfi di una femmina già morta, dopo di che le fopraggiunfere tali perdite, per le quali refe 1 ani ma al Creatore nella fera del dì 25. com fommo curdoglio del di lei Spofo, e Congiunti, non meno che di tutta la Città.

NAPOLI 26. Agosto..

S. M. la Regina nel di 22. fece la folenne funzione di entrare in Santo nella Regia Cappella, e quindi fi portà con tutta la R. Famiglia alla Chiefa dell' Arcivescovado per render grazie all' Altiffimo della recuperata falure, ed ivi con tutta l'efemplarità, e de vozione affiftè ad una Meffa ftando fem pre in ginocchioni. Molte fono ftate le dimostrazioni di pubblica gioja date in tale occatione. Le Dame fpecialmente fecero a loro fpefe nella Chiefa di S. Severino una fontuofa, fefta, co me già fu da noi accennato, con Mella cantata in mufica dai primarj Profeffo ri, con Te Deum, e Benedizione del Santiffimo. Dalla Camerista Maggiore poi fu data in Palazzo una festa di ballo dell' ultima magnificenza non tanto per l'apparato, e illuminazione quanto per la fquifitezza, e quantità. dei rinfrefchi difpenfati a tutta la nobiltà intervenutavi. Furono ancora diftribuite per l'ifteflo oggetto 40. Doti

di 40 ducati l'una ad altrettante povere Zittelle.

Nella fera dei 19. arrivò un Corriere a quefta Corte coll'avvifo, che la R. Duchella di Parma aveva rilolato di non venire altrimenti in quefta Città per mare nella corrente calda ftagione, ma bensì nell' Autunno, efféndofi determinata di fare il viaggio per terra. A tale avvifo fono ftati u bito fpediti gli ordini opportuni a Livorno, affinchè retrocedano le due Navi, che colà erano kate di qui efpreffamente inviate per prendere la Reale .Altezza Sua.

E' quà giunto l'altro Tenente Generale Spagnuolo Sig. della Rocca afpertato da molto tempo, quale dicefi, incaricato di esaminare il nuovo piano, sù cui devefi porre tutta quefta milizia.

Corre voce, che in feguito delle differenze inforte colla Repubblica di Ragufi, quefta R. Camera abbia rifoluto doverfi cacciare dal Regno tutti quei nazionali, e vietare ogni commer cio colla detta Repubblica, che confifte foitanto in cappotti da marinari, per i quali non pretende altro che denaro

Sono venute ulteriori letttere dalJa, Calabria, le quali confermano la, norizia grà da nor avanzata intorno alla nuova fcola di terremoto colà feguita fel di 31 delo fcorfo Quefta percoffe particolarmente la terra di 5 Cateria, ed altri luoghi circonvicini colla morte di più centinaja di perfone: getto a terra i pochi muri rimasti in piedi in quelle parti, e fchiodò, e gettò in aria per fino quafi tutte le braracche. Si fente che in Sicilia i tre Stati Baronale, Ecclefiaftico, e Demaniale non fiano d' accordo ful reparto dei 400,

terzo della fomma; gli altri due preten dono, che effo pure paghi un terzo intero della forma fecondo il folito.

In feguito di una rapprefentanza dell' Avvocato della Corona è stato ordinato alla R. Camera di ponderar meglio i motivi, per i quali ha opinate poteri permettere al Duca di Cafacalenda di ricorrere alla S. Sede per fpofare la forella della fua defunta moglie. Dicefi, che queft' affare porterà nuove oppofizioni per parte della Corte di Roma Frattanto ne è uscito il feguente R. Ditpaccio, diretto al Sig. Diacinto Dragonetti.

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A fofpefo il Re di rifolvere fulla Confulra della R. Camera del dì 21. dello fcorfo luglio, in cui ha propofto di accordari al Duca di Cafacalenda il preventive R. permeffo di implorare da Roma la difpenfa per il matrimonio, che intende contrarre con Donna Giuseppa Spinella forella della defunta di lui moglie, nonostante le oppofizioni del Duca di Campolicto di lui padre. E mi ha comandato S. M. di refcrivere alla R, Camera, che difcuffe preventimamente le caufe per le quali fi vuol domandare la difpenfa, con tener prefente il difpo fto del Concilio di Trento, proponga quelche in offervanza del medefimo in ogni cafo convenga farfi anche per lo bene dello Stato, e per evitare le frodi, che fi poteffero fare eludere per canonica determinazione del Concilio medefimo.,,

MALTA 2. Agofto.

Appena tornate le noftre Galere in quefto Porto nel dì 18. del paffato mefe ebbero ordine di fpalmare in fret ta, ed andare in corfo nel Canale. Ciò efeguito incontrarono nel dì 28. di detuna Galeotta Tripolina, alla

maila fcudi offerti per donativo alla Cor,
e. Demaniale, che è il più fcarfo, quale data
Il
duole nonostante che ha ftato caffato
dalla Corte a pagare molto meno del

A V V

to there, a caccia, fu predata dalla Galera Capitana comandata dal Generale Balì di Freslon.

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Dai Torchi di Lonzo Vanni di Firenze è ufcita la celebre Opera del Sig. Clare, Movimento dei Fluidi in S. grande con num. 9. rami tradotta per la prima volta dall' idioma Inglese in Italiano. Quefta può ellere intereflante per tutti i ceti di perfone, comprendendo la fpiegazione fifica di tutti i Fenomeni che feguono fopra la Terra, il tutto efpofto con fomma femplicita, e chiarezza: la medelima i vende paoli otto legata in cartone dal fuddetto Stampatore, da Giovacchino Pagani, e Vincenzio Landi .

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Num. 71. SABATO 6. Settembre.

PORTOGALLO
LISBONA 5. Agofto.

I

1783

vedde che il tempo non glie l' avrebbe permello, come infatti fegui, mentre ap N questa mattina fi fono meff pena che le Navi (bbero dato fondo rin alla vela dal Tago i Vafcelli il fretco il vento dalla parte diEft-Nord-Eft S. Lorenzo di 5o. cannoni coman- In tale occafione fparò la noftra linea 558. date da Don Domenico Rourk; bombe, e 490. palle, cadendo tutte le pris la Madonna di 28. da Don Fe me nella Città con effetto, ed una nella fice Gaton', e il Tyd Pacbotto di 16. Darfena, la quale per qualche tempo avendo fotto la loro fcorta 4. Navi dell' follevò un gran fumo, e fioffervò che dal Indie Orientali tutte dirette per Goa: la Città, d'onde parimente ufciva un fumo I legni da guerra hanno a bordo del- molto denfo da quattro parti, fuggiva le truppe per quello ftabilimento. Lo alla campagna gli abitanti,e con mag fpedizione delle medefime fi dice effere gior confufione verfo il Caftello di Carlo ftata a motivo d' alcuni avvifi ricevuti V., e che rifenti non poco danno la mu dal Governo, che i Principi Maratti raglia del Molo. fi moftrino difpofti a commettere del le oftilità in quei Dominj della Corona fopra la Cofta del Malabar, dimanierachè tali rinforzi erano affoluta mente neceffari.

SPAGNA MADRID 19. Agofto. Seguito delle operazioni, e continua zione del bombardamento d' Algeri eJeguito dalla Squadra del Re fotto gli ordini di Don Antonio Barcelo pubblicato nella Gazzetta della Corte di glief oggi.

,, Continuando il Tenente Generale D. Antonio Barcelòd à dar le notizie degli attacchi fatti contro la Piazza d' Algeri colle fpedizioni fotto il fuo comando, le quali tutte da fe fteffo dalla fua Feluga ha dirette alla tefta della fua linea, dice che ful far del giorno del dì 4 formata la detta linea come nei giorni antecedenti, e fituatala in luogo debito, cominciò il fuoco alle ore 5. e mezzo; e febbene fi fof fe propofto continuarlo ancorché avelle dovuto rinnovare le monizioni, dovet te defiftere alle ore 7. e mezzo perchè

n

Offervando il Generale prima dell attacco, che 11. Galeotte e Scappavia con due groffe Lance Cannoniere dirigevano il cammino dalla Daifena con gran nu mero di Barche da remo per rimburchio e per foftegno, per venire a fituarfi in faccia ove dovea formarfi la nottra linea, ordinò, che il maggiore delle fpediziona D. Giuseppe Goicoechea, batteffe le lance nemiche colle cannoniere dalla parte noftra diritta, quale egli in tutti gli ar tacchi ha avuta a fuo carico; ed in fatti gli fece varare, continuando il fuoco contro le batterie del Molo. Difpofe inol tre, che le cannoniere della noftra finitra batteffero cinque Galeotce, le quali s'avanzavano verfo il Sud, e quefte pure virarono forzate fenza dubbio dal noftro fuoco.

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che i nemici travagliavano a formare due batterie .

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,, Il dì 6. ful far del giorno con vento all' O. N. O. difpofe il Generale un altro attacco: e quando s' indirizzava per metterfi al posto, fi avanzarono più di 25.barche nemiche verfo il N.,e fi offervavano nelle batterie di terra degli indizj, che i Mori difponevano colà delle palie incendiarie, le quali per altro non giunfero contro di noi che riscaldate. Nonostante cominciò il nostro fuoco alle ore 6. e mezzo,e continuò fempre affai vivo,e con fufficiente effetto fintantochè reftarono confumate tutte le bombe,che furono447. e palle 647.,notandofi in quelto tempo,che dalla Città ufciva gran numero di gente alla campagna; che rimanevano incendiate alcune cafe, ed altre rovinate; che s'era attaccato il fuoco ai parapetti della batteria di Babaluet (ove avevano aumentati tre cannoni ed un altro groflo in quella del Rinnegato); e che mutavano i cannoni nella feconda batteria della Lanterna, ed in quella di Babaluet, lo che certamente efeguivano per effere ftati gli altri fracaffati. I Mori rifpofe ro con vivezza, e continuarono il fuoco anche dopo che era ceffato quello delle noftre bombardiere, e quefto venne foftenuto dalle noltre cannoniere fino alle ore 8. e mezzo, e dipoi dalle Palandre il Tartaro, e la prima Rifoluzione. I tiri fparati dagli Algerini furono 1842. palle, 68. bombe, per le quali morì un uomo, e tre foli rimafero feriti. Scoppiò parimente il cannone d'una Lancia, fenza però cagionare alcun danno.",

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Nel giorno mantenendofi il vento a propofito dalla parte di N. N. O. col mar tranquillo fi replicò l'attacco, feguitandolo con vivezza, per quanto poteva permetterlo l'impegno, e la fituazione dalle ore 5. e mezzo del dopo pranzo fino alle ore 6. e mezzo,nel qual tempo fi fpararono 446. bombe, e 506. palle con diftruzione di molti edifizj, tantopiù che fi videro contemporaneamente tre incendj; due de' quali molto confiderabili; oltre aver prefo fuoco molta polvere dei loro magazzini.

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I nemici, appena che fu in marcia Ja noftra linea, cominciarono il loro fuoco per elevazione tanto eftefa, che dopo averla impoftata, la forpaffavano di

gran lunga. Spararono 1366. palle, ed alcune bombe, cagionando in fei bombardiere e tre cannoniere alcuni piccoli danni, colla perdita di un uomo, ed un altro ferito per un frammento di bomba: il Botto poi della Fregata Maltese S. Elifabetta, la quale fotto gli ordini dell' Ufiziale Sig. di St. Tropez era deftinata per foccorrere una bombardiera, fu gettato a picco da una palla che andò a colpire dentro il medefimo, ma l'equipaggio fi falvò nei Botti, e nelle lance vicine. "

Nel dì 7. col medefimo vento N. N. O. principiò il noftro fuoco alle ore fei e mezzo della mattina sparando fino alle ore 8. e mezzo 430. bombe, e 526. palle; e fi ofservò dal denfo fumo che ne ufciva, che era faltato in aria un magazzino di polvere delle batterie della Lanterna, e che i nemici avevano ricevuto un danno notabile sì in dette batterie, che in quelle di Babaluet, e nella porta del Molo, poichè ful mezzo giorno travagliavano per rifarcirle .,,

,,Gli Algerini corrifpofero con ugual vigore, fparando 1348. palle, e 36. bombe fenz' altra difgrazia, che d' effere ftata maltrattata la Fregata il Carmine, e ferito il fuo Padrone.,,

,, Il giorno fi replicò il noftro fuoco. dalle ore 4. e mezzo fino alle 6. e mezzo, che furono confumate le munizioni, e fi fpararono 444. bombe, e 422. palle. Diffipato quindi il denfo fumo della Città furono veduti due incendj, uno dei quali durò fino all'imbrunire della fera.,,

,, I nemici fpararono 1493. palle, e 23. bombe, una delle quali fcoppiò nella Barca cannoniera num. 1., la quale faltò in aria colla morte dell' Alfiere di Vafcello D. Giuseppe Villavicenzio, e di 19. uomini, effendofi falvato il Comandante della medefima D. Giuseppe d'Irifarri, febbene alquanto maltrattato, e 10. uomini. I Lancioni cannonieri dei nemici tentarono d' avanzarfi, ma furono refpinti dalle cannoniere della nostra diritta, che fi erano avvicinate da poterle arrivare con mitraglia. Quelle della noftra finiftra fecero parimente ri tirare le loro Galeotte, ed un altro legno cannoniero, che fu rimburchiato da tre Barche, e ciò fenza dubbio per effere ftato quello maltrattato. Una delle Galeotte ch' era bombardiera incomodò

ba

baftantemente la noftra linea, poichè le fue bombe le fcoppiavano fopra, ma non cagionarono altro danno, che di due feriti, e d'alcuni legni maltrattati. „,

Il dì 8. ful far del giorno fi follevò il vento dalla parte del Levante fenza permetterci alcun attacco. I Lancioni nemici però s' avanzarono rimburchiati dalle loro Galeotte, ma diftaccando il Generale le noftre Cannoniere, ed alcu ne Bombardiere, affinchè procuraffero di fare fcoppiare le bombe fopra i detti Lancioni, ottennero l'intento, ajutare dal fuoco delle Fregate la S. Rofa, il Carmida due Galere Maltefi, e dagli Sciabecchi il Murciano, e S. Antonio, onde fu loro impedito il difegno.,,

ne,

Pofte già in moto le noftre Navi, e rallentato il vento, difpofe il Generale un altro attacco, che durò fino al le ore 11. e mezzo, fparando in quefto 29. bombe, e 83. palle, e fu allora veduto ritirarfi un Lancione dei nemici maltrattato, quali tirarono foltanto 453. palle, e 18. bombe, perchè la corrente trafportò la noftra linea più verfo il Sud, e non fi foffrì alcuna difgrazia.,,

,, Fermatofi il vento verfo il mezzo giorno con qualche bonaccia dal NordNord-Eft fi replicò un' altra volta il fuoco dalle ore 5. fino all' ore 6. e un quar to, fparando 443. bombe, e 440. palle; dal che rifultò che faltafse in aria un Lancione Cannoniero dei nemici. Quefti tirarono 984. palle, e 26. bombe, fenza però cagionare veruna difgrazia. In quefto ftato confiderando il Comandante Generale l'attuale stagione avanzata, la fituazione di quel fondo, le circoftanze della Squadra, e d'un convoglio, che richiedeva tutto il penfiero con altre molte riffeffioni proprie della fua pratica cognizione, e procedendo con unanime accordo dei Piloti rifolvette di ritirarfi; quindi, trasferiti i mortari ed i cannoni dalle Lance nei legni maggiori, fi pofe alla vela con tutta la spedizione al mezzogiorno del dì 9. con vento di Levante già fresco,afciando il Vafcello il S. Pafquale, la Fregata la S. Rofa, e lo Sciabecco il S.Sebaftiano acciocchè incrociaffero avanti a quella Baja.,,

,, Loda il Generale in particolar maniera il coraggio, la coftanza, e la deftrezza di tutti gli Ufiziali, e fodáti

impiegati nelle fuddette operazioni, co me pure dei Comandanti delle due Fregate di Malta il Commendatore St.Tropez, e il Cav. Subirats, e tutti gli Ufiziali pel loro valore, efattezza, e bravura negli attacchi, e nelle altre occafioni di rifico.,,

Nota delle munizioni confumate negli attacchi contro Algeri, e dei morti e feriti nei medefimi. Bombe

Dalla Squadra
Dagli Algerini

Ufiziali
Gente di mare

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I. 23.

Palle

383311284

Feriti.

3.

13.

Il danno poi cagionato dalle noftre Bombe e palle nella Città d' Algeri fi fa afcendere a 3. milioni di pezzi duri.

Per mezzo d' efprefso giunto da Cartagena fi è intefo, che il Tonente Generale Don Antonio Barcelò vi avea dato fondo procedente dalla gloriofa fua fpedizione nel dì 12. del corrente com tutto il fuo armamento. Pare fecondo tutti gli avvifi che la Città d' Algeri a rimasta quafi diftrutta, e che il fuo Porto, Arsenale, e Magazzini, faranno inutili, ed incapaci per qualche tempo. Se la coftanza del Re e del noftro Miniftero replicherà, come corre voce, queta vifita annuale a quel nido di Pirati, impiegherà con più decoro il valore di un tributo vergognofo, che gli pagano altre Nazioni, e corrisponderà con vans taggio ai mali uffici che efse ci fanno per mezzo dei loro influffi preffo le Reg genze Barbarefche, ftante un interefse mal combinato contrario all' umanità, e alla coltura di cui tanto fi vantano. Il fomentare, il foftenere, e il proteg gere la Pirateria, ed il furto merita u guale deteftazione, che il commetterla.

Conforme alle recenti lettere di Cadice fiamo informati, che il Tenente Generale Don Solano fi trovava tuttavia colà in arrefto, ignorandofi per ora quale pofsa efser l'efito del Configlio di guerra, che dovrà tenerfi fulla di lui condotta.

FRANCIA
PARIGI 19 Agosto.

L'affare dei Benedettini della Congregazione di S. Mauro nella Normandia prende un afpetto molto fvantaggiofo. Il Decreto del Configlio di Sta

to,

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