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ATLANTIDE

I sacerdoti egiziani di Sais raccontarono a Solone che lo raccontò al nonno di Crizia, che lo raccontò al nipote, che lo raccontò a Socrate, che lo raccontò a Platone, che lo raccontò a noi, nel Timeo, la storia della famosa Atlantide, isola meravigliosa al di là delle colonne d'Ercole, abitata da popoli savi, potenti e felici discesi da Poseidon.

Un terremoto e un maremoto la fecero sparire, in un giorno e una notte, negli abissi del mare. Secondo gli antichi era un'allegoria inventata da Platone; secondo i moderni dal cinquecento in giù una reminiscenza o in presentimento dell'America. Non potrebbe essere invece l'una e l'altra cosa, una profezia della sorte riservata all'America la quale, come terra promessa della Quantità, sta corrompendo gli altri continenti i quali riescono, purtroppo, a scimmiottarla perdendo l'ultimo aroma degli antichi valori, mentre essa non riesce a prender delle vecchie civiltà asiatiche ed europee che le buccie, i gusci e i nomi ?

ATLETA

Anticamente trionfavano gli Atleti dei giochi pubblici che ricevevan corone e peani poi vennero gli Atleti della Fede che ricevevano tormenti in terra e gloria in cielo oggi regnano gli Atleti dello Sport, che si tormentano per guadagnar quattrini. Ma il vero Atleta de' nostri giorni è il galantuomo che ha lo stomaco abbastanza forte da poter rattenere ogni momento il vomito che gl' ispirano i detti e i fatti dei suoi simili.

ATMOSFERA

Non si può vivere fuor dell'atmosfera del proprio tempo sosteneva calorosamente l'avv. Pappagorgia a una tavola dell'albergo delle Tre Zucchette le idee vagano per l'aria come bacilli, a volte mortali, a volte benefici, e non si può fare a meno di respirarle. Oggi che tre quarti del teatro è dedicato all'apologia dell'adulterio, tre quarti del cinematografo alla glorificazione della mala vita, tre quarti delle canzonette e dei ballabili alla idealizzazione della lussuria, come volete che non vi siano in abbondanza

cocus, apaches, gigolettes, vieux marcheurs et putains? (Parlo francese per rispetto alla gioventù presente). E così si dica delle teorie sociali, politiche, artistiche: l'atmosfera morale del tempo dà il la a tutte le manifestazioni imitative dei singoli, e vani sono gli sforzi dei moralisti per risalire la corrente, per mettere gli argini, per costruire le dighe tanto più quando le pietre di queste dighe sono sgretolate e corrose dal tempo inesorabile, come sarebbero quelle tratte dal Decalogo o dal Vangelo. I signori moralisti, se voglion sottrarsi all'influenza dell'atmosfera, si chiudano in una macchina pneumatica e facciano il vuoto, e dopo poco tempo avranno finito per sempre di lamentarsi della corruzione dilagante. Corruzione, badiamo bene, che io non nego e tanto meno giustifico, ma ch'è un portato necessario dell' evolversi tumultuoso dell' umanità nella ricerca affannosa di un nuovo ubi consistam, che sarà forse trovato dai nostri lontani nipoti. Ma intanto giova ripetere, per tranquillizzare le coscienze, che la colpa di molte colpe. è nell'atmosfera e che all'atmosfera dell'epoca nessuno può impunemente sottrarsi.

ATOMO

A detta dei chimici, i quali la sanno assai più lunga dei teologi, l'universo è composto d'atomi e di null'altro che atomi. Ma siccome la parola « atomo », nel vocabolario di tutti, significa nulla, perchè non si vede, non si tocca e non ha estensione, si deduce chiaramente che l'universo è fatto di nulla quod erat demonstrandum.

ATREO

tradito dal fratello Tieste gli uccise i figliuoli e glieli fece mangiare Tieste, naturalmente, ammazzò Atreo ed altri personaggi.

I mitologi non hanno accordato abbastanza attenzione al fatto che Atreo possedeva, come segno e talismano del suo potere, un « agnello d'oro ». Tutti quelli che adorano l'oro, specie se in forma di bestia, finiscon male come finì male il popolo ebreo adoratore del Vitello d'oro, e il popolo fiorentino che nelle sue monete d'oro aveva raffi

gurato l'agnello, e il popolo romano che portava nelle insegne l'aquile d'oro.

ATROFIA

Quando la funzione vien sospesa dichiarava energicamente il dott. Enteroclismi - l'organo si atrofizza. E succede lo stesso anche degli organi morali, o sentimenti. Io, per esempio, da ragazzo credevo a Dio e a tutto il resto del carlino; ma ho smesso di andare in chiesa e così il mio sentimento religioso s'è atrofizzato e vi assicuro che ora non mi dà più noia: proprio come se non l'avessi mai avuto!

ATROPO

Quella delle tre Parche che adopra le forbici. Ma quando darà il colpo ? E il filo tagliato, dove andrà? Domande inopportune e seccanti, che l'uomo vertiginosamente allegro dei nostri tempi non ha più tempo di farsi. Talvolta questo povero filo umano che non vuol ricordarsi d'essere in balia delle Parche, sente la vicinanza delle forbici e perfino il ghiaccio delle lame. Ma poi le forbici si ritirano; l'uomo respira, ritorna allegro e non ci pensa più. La meditazione sulla morte non è di moda. Ma la morte non passa di moda; e i suoi paesaggi, che dovremo vedere fatalmente, per chi rifiuta la vita, non saranno ameni.

ATTA TROLL

Poema antigermanico, del giudeo tedesco semipariginizzato Arrigo Heine, tradotto in settenari, alla carducciana, da Giuseppe Chiarini, il quale, essendo un eco dell'heiniano di Pietrasanta, non poteva, per logica conseguenza, non essere anch'egli un heiniano.

Atta Troll (il protagonista del poema) non è un uomo, ma un orso; un orso maldanzante e benpensante che simboleggia (secondo l'autore), tutta la goffaggine della Germania patriottica, religiosa, morale, tradizionale, medioevalista e antifrancese, che va dal 1813 al 1848.

In questa, come e più che nell'altre opere dello stesso poeta, c'è spirito, malignità, empietà, sarcasmo, ingiurie,

ingredienti romantico-1ivoluzionari, adoprati contro il romanticismo reazionario, e sprazzi lirici qua e là.

Ma, dal punto di vista cristiano e cattolico, è un'opera detestabile. Heine, anche qui, bestemmia sghignazzando come un demonio.

Talvolta, come nel capitolo XX, in cui vien fatta la parodia del Padre Eterno, è più grossolano e cretino d'un caricaturista dell'Asino.

Altrove esalta la degenerazione e il sadismo giudaico d' Erodiade, e sputa ingiurie e sarcasmi sulla testa tagliata del Precursore.

Che importa che in questo libro ci sia dell' ingegno, sebbene mescolato alla più sozza imbecillità rivoluzionaria ?

Atta Troll, l'orso onesto e limitato, ucciso a tradimento da un demagogo malaticcio, è infinitamente superiore (benchè tedesco, il che è grave) al suo bastardo caricaturista e giustiziere.

La famiglia, la patria, l'onestà, la Divinità (sia pure deformate e sbavate dal farisaismo borghese) restan cose eterne e divine.

E perciò la Germania tradizionalista, anche se goffa e sgraziata come un orso, ebbe ragione di rinnegare Heine, giudeo perverso e tedesco rinnegato che, dall'alcova di Marianna (dove fini paralitico), oltraggiò il proprio paese e squadrò le fiche al Creatore.

ATTENTATO

Ne avevano la triste prerogativa gli anarchici: era diretto contro re, presidenti di repubbliche, ministri. Oggi è scomparso.

L'attentato anarchico destava orrore e conduceva, giustamente, il delinquente all'ergastolo.

Quando Dio (ai suoi tempi) comandava fra l'altro di << non ammazzare », l'uomo, non di rado, si lasciava cadere di mano il coltello e gettava le braccia al collo del proprio nemico.

Ma dal giorno che « la religione laica » sostituisce i dieci comandamenti, i sette peccati mortali sono la sola legge :

l'ultima per fortuna! Perchè forse fra poco (se i segni non mentono) « dies Domini sicut fur in nocte ita veniet » ; e allora, povera, piccola, spaventata gente, lo sguardo del Giudice tremendo da per tutto ti raggiungerà.

ATTEONE

Giustamente punito. Diana rappresenta la nudità divina che non può esser contemplata che da se stessa. Atteone è la curiosità empia, cretina ed oscena della scienza umana, che vuole oltrepassare i limiti che le sono imposti, per violare e spiegare il mistero.

Atteone fu trasformato in cervo e divorato dai suoi stessi cani.

Così certi critici ed esegeti: entrano pettoruti, in aria di conquistatori, sul terreno sacro; e subito diventan bestie e in ultimo quasi tutti son divorati dai cani della loro coscienza.

ATTICO

Nell'antichità era famoso il sale attico, che condiva d'urbana arguzia la profondità del pensiero. Oggi i palati son guasti e si adopra, invece, il pepe di Cajenna, nemico della buona digestione. Quando si rammenti che l'Attica produceva ottimo miele e che Cajenna ospita i forzati a vità si avranno forse idee più chiare sulla differenza che passa fra l'arte antica e la letteratura moderna.

ATTILA

Durante l'ultima guerra la parte di Attila fu assunta dall'Imperatore di Germania. Quest'aborto prussiano dell'antico barbaro fu debellato (dicono) da quell'aborto protestante che si chiamava Wilson e ora si diverte, come un boscaiolo d'Arcadia, a spaccar legna nella patria dei giacinti e dei crisantemi.

L'Omo Salvatico teme la venuta d'un' altro Attila, d'un'Attila maggiore ed autentico che scorra, coi cavalli dell'Apocalisse, la faccia della terra a capo degli Unni, risorti dall' Oriente, e non si fermi, come il vero Attila, finchè non incontri, dalle parti di Roma, un piccolo vec

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