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Il suo primo superiore è, dunque, il suo confessore; dopo questo (in via ascendente) il Vescovo della sua diocesi ; infine colui ch'è il superiore di tutti i superiori Sua Santità il Papa.

A questi superiori veramente legittimi, e da lui medesimo scelti di sua spontanea volontà, l'Omo Salvatico non si volge, come agli altri eventuali lettori, con discorsi scherzosi. Ha una cosa sola da dire quella stessa che senza dirla si può indovinare da ciò che ha scritto fin qui, ma che non può fare a meno di ripetere.

L'Omo Salvatico ha intrapreso questa lunga opera -forse vana, forse inutile, certo manchevole - colla volontà di giovare alle anime cristiane e soprattutto a quelle che non sono, o credono di non essere, cristiane. L'ha intrapresa con la persuasione di non volere o poter scriver parola che possa essere minimamente in contrasto colle verità della Rivelazione, coi dogmi della Fede e cogli insegnamenti della Chiesa. Ma se gli fosse accaduto, per ignoranza o inesperienza, per fretta o per superbia, di aver detto parola che sia contro l'ortodossia apostolica romana o contro lo spirito della carità evangelica, dichiara fin da ora di sottoporsi al giudizio, dei suoi superiori legittimi, ed è pronto a cambiare o togliere quell' espressioni che potessero a loro sembrare intempestive c incorrette.

Ai suoi superiori l'Omo Salvatico fa due preghiere sole che siano per lui severi come richiedono le sue vecchie piaghe non tutte ancora risarcite, ma che non sdegnino di benedire questo suo lavoro, ch'è umilmente dedicato alla conversione dell'anime, all'amore di Cristo, alla gloria d'Iddio.

Gennaio 1923.

I COMPLICI

DELL'OMO SALVATICO

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Ordinario di Ginnasio nella città di Lonza.

Bassotto, natiche sviluppate, piccoli piedi, andatura sal

tellante.

Moderato d'intelligenza, moderato di cultura, moderato d'opinioni, sebbene « all'altezza dei tempi ».

Quanto a religione professa «quella del cuore » che non esclude affatto il Cristianesimo, anzi....

Del resto, com'egli dice, da per tutto c'è del buono: perfino nell'anarchia; purchè, bene inteso, non pretenda di passare dalla teoria alla pratica.

Però non bisogna mai dimenticare che « in medio stat virtus » ed « est modus in rebus » e che ogni cosa va ponderata « cum grano salis ».

Una volta, (sebbene riluttante) fu eletto deputato al Parlamento dai monarchici costituzionali di Lonza forse perchè, « a prescindere da ogni altra considerazione », il suo stesso cognome simboleggiava « a quell'epoca » tutto un programma.

Ordinariamente la sua vita si svolge, calma, fra scuola e casa e Punico suo svago serale (« tanto per far due chiacchiere », fino all'undici, coi maggiorenti del luogo) consiste nel frequentare, sebbene non sempre, il « Caffè degli Specchi» e il Circolo ricreativo « Scienza e Diletto ».

Una volta i suoi capelli eran neri, poi diventaron grigi, ora son biondi. Ma nessuna meraviglia: Il prof. Mediani, in omaggio alla libertà bene intesa, non ha mai sognato di

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