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In ginocchio siete piccoli; alzatevi fino a questa; e, con questa in corpo, sarete grandi ».

La folla, a poco a poco, dalla propria barbarie, s' inalzò fino alla civiltà della bistecca; afferrò quel simbolico e reale pezzo di carne (il nuovo verbo fatto carne) e, con esso, si comunicò tutti i giorni.

Tutti, «< senza distinzione di classe », per un glorioso decennio, praticarono l' Eucaristia della Bistecca.

Il povero, e perciò Gesù Cristo in persona, da questi nuovi credenti nella Transustanziazione del cibo in merda, fu giustamente abolito.

Gli uomini, felici ed ingrassati, non si distinguevano più dai porci; e la vita, delicatamente infiorata d'allegre bestemmie, era diventata un succulento festino.

Ma un giorno, all' improvviso, APPARUERUNT digiti.... I mangiatori di bistecche alli birono; le tavole furono rovesciate; si udirono rumori di guerra; poi divampò la guerra.

E allora molte macellerie si chiusero e se ne aprì una nuova, immensa, fornitissima, di carne umana.

OGGI ciascuno, vestito all'ultima moda, siede sopra un morto; e prima di cadergli accanto, addenta in fretta e furia la sua bistecca, come se quel cadavere su cui siede fosse imbottito di dinamite, e potesse farlo saltare in aria da un momento all'altro.

BISTOLFI LEONARDO (1859)

Scultore funerario e letterario detto il Poeta della Morte perchè addetto alla modellatura di donne velate per i mausolei degli arricchiti lombardi e piemontesi. Un suo biografo lo descrive « soffocato dalle ordinazioni anche dall'America e dagli incarichi ufficiali ». Per salvarlo dal soffocamento invitiamo i clienti a lasciarlo stare; ma bisogna riconoscere che la sua scultura non fa piangere soltanto le vedove dei fabbricanti di bottoni automatici ma anche coloro che hanno qualche domestichezza col nobile mestiere di Michelangelo e del Canova.

BISTRO

Consiglio dell' Omo Salvatico alle povere cocottes : << Sorelle, voi che esercitare sul serio la vostra dura professione, abbandonate, vi prego, l'uso del bistro; altrimenti, io ve lo dico, sarete ingiustamente scambiate per « donne oneste ».

BISTURI

Detto memorabile del dott. Enteroclismi :

<< Io, con il mio bisturi, non ho mai trovato l'anima ! ».

BIVIO

Se fra i cristiani moderni ci sono degli Ercoli il loro fatale bivio è questo:

Via dei Comandamenti di Dio, Via del Portafogli. Arrivati alla biforcazione della strada, chi pochi secòndi, chi qualche minuto, s'arresta.

L'indecisione, in ogni modo, è brevissima.

Essi riflettono rapidamente :

In fondo alla Via di Dio ci sono dei tesori eterni ma che si godono dopo la morte.

Sulla Via del Portafogli invece, alla distanza di pochi passi, guardando bene dove si mette il piede, al di là di qualche ostacolo superabile o di qualche ignominia occultabile, ci si può procurare un benessere positivo ed usufruibile in questa vita.

Certo, la coscienza.... Ma, prima di morire, ci si pente; e allora accade che dopo avere avuto il Paradiso di qua, non si perde neppure quello di là.

Ergo, l'itinerario è stabilito :

10 Via del Portafogli.

20 Via del Cielo.

E perfino parecchi preti, anche pii, non mostrano d'avere, in pratica, un'opinione diversa.

BIZET GIORGIO (1838-1875)

Per quale miracolo questo figlio borghese d'un borghese maestro di canto questo scolarino modello che prese tutti i suoi diplomi a forza di premi e di borse di studio,

e che somigliava nell'aspetto a un elegante avvocato, riuscì un bel giorno a scrivere Carmen? Cioè la più succosa, la più felice e potente opera in musica che abbian dato gli antimusicali francesi ? Così vicina all' istinto e pregna di musica viva sboccio e sbocco di passione elementare ma profondamente umana ?

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Eppure il prodigio è avvenuto e noi, benchè poco ci piaccia esser d'accordo col Nietzsche, confessiamo di preferire la musica di Carmen, fatta di cuore e di sole, a tutte le catastrofi armoniche, benchè titanesche, di Riccardo Wagner.

Forse troveremo la chiave nella sua ammirazione per Ver Quand un Verdi scriveva il Bizet nel 1867 dote l'art d'une œuvre vivante et forte, pétrie d'or, de boue, de fiel et de sang, n'allons pas lui dire froidement : - Mais, cher Monsieur, cela manque de goût, cela n'est pas distingué. Distingué !... Est-ce que Michel-Ange, Homère, Dante, Shakespeare, Beethoven, Cervantes et Rabelais sont distingués ? ».

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BIZZARRO

e'l fiorentino spirito bizzarro

in se medesmo si mordea co' denti.

Si tratta dunque d'un uomo talmente inviperito che, non potendo sfogarsi in altro modo, affonda i denti perfino nelle proprie carni.

Altro che bizzarro, nel senso di strano, originale, faceto ecc. !

Tuttavia questo Filippo Argenti, dannato rabbiosissimo, vien citato continuamente, con la famosa espressione dantesca, per designare qualunque fiorentino, più o meno mediocre o addirittura imbecille, che abbia la falsa nomea di capo strambo.

Cioè, fraintendendo il significato della suddetta parola, parecchi beceronzoli diventerebbero spiriti stranamente originali, oppure, non fraintendendo, sarebbero, immeritatamente, poco meno che cani arrabbiati !!

Questo elementare commento è dedicato all' inimmaginabile ignoranza delle bêtes d'encre.

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viltà e putridumi, d'ogni mistura «a bizzeffe ».

L' Omo Salvatico invece, di tutto ciò poverissimo, una sola cosa possiede «a bizzeffe»: un disprezzo incommensurabile per tutte le cose più amate dai prelodati ricconi.

BLAKE WILLIAM (1757-1820)

Disegnatore, incisore e poeta strambo e mistico poverissimo in vita, diventato celebre solo da mezzo secolo. È a momenti grandissimo poeta - specie nei Songs of Innocence and of Experience e come disegnatore dà l'idea d'un Michelangelo principiante e febbricitante.

Tra l'altre opere sue è particolarmente curioso The Marriage of Heaven and Hell dal quale togliamo alcuni Proverbi dell' inferno:

po

<«< Colui che non ha raggi in viso non diventerà mai una stella L'Eternità è innamorata dell'opere del temL'atto più sublime è di mettere un altro avanti a sè Se il pazzo persistesse nella sua pazzia diventerebbe savio La gioia impregna, il dolore partorisce - La cisterna contiene, la fontana dà di fuori - Le tigri dell' ira son più savie dei cavalli dell' istruzione. Se altri non fossero stati pazzi toccherebbe a noi esserlo ».

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BLANQUI LOUIS-AUGUSTE (1805-1881)

Frenetico demagogo, figlio d'un girondino membro della Convenzione e d'una madre più fanatica di lui.

Prese parte a numerose insurrezioni, fu messo molte volte in galera, scagliò tuoni e fulmini per tutta la vita ed emerse soprattutto, come primo attore, fra i briganti pazzi della Comune.

Nella Storia Naturale del Socialismo rappresenta lo zenzero più incommestibile e scarlatto.

Ma il suo merito più meritorio consiste nell'avere inventato il soavissimo motto: « Nè Dio nè padrone », che si vide stampato in lettere nere sui rossi vessilli dei nostri logorreici bolscevichi, fino al giorno che, da una boite d surprise, scattò fuori lo storico manganello, e il passeraio si disperse.

BLAVATSKY ELENA (1831-1891)

Famigerata papessa dei teosofi. Russa d'origine tedesca; a sedici anni sposò un generale ma lo lasciò quasi subito e girò il mondo con un certo Paulos Metamon, avventuriero copto e sedicente mago. A Londra conobbe Mazzini e s'affiliò alla « Giovane Europa ». Dette più tardi ad intendere d'essere stata nel Thibet, per iniziarsi ai misteri supremi sotto la guida di un Mahâtmâ: in realtà andò in India soltanto nel 1878. Nel 1866 si trova in Italia con Garibaldi e con lui combattè a Mentana dove fu ferita. Si rifugiò a Parigi dove cadde nelle mani di un certo. Michal, massone e magnetista; poi fece il medium al Cairo e fu convinto spesso di frode. Nel 1873 andò in America e là conobbe il famoso colonnello Olcott e insieme a lui fondò la Società Teosofica (1875), della quale parleremo a suo luogo. Rinunziamo a seguirla più oltre perchè i suoi ulteriori garbugli son mescolati alla storia della Teosofia.

Lasciò, tra l'altre sue opere, L'Iside Svelata, che i teosofi considerano come la loro Ribbia e come la quintessenziata rivelazione della più occulta sapienza ma che in realtà, anche per gli spiriti puramente scientifici, non è che un guazzabuglio plagiario e cerretanesco delle più disparate metafisiche e mitologie orientali e occidentali, So.

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