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Lutezia non riesciranno mai a dare al viso dell'uomo la fresca bellezza che dà la buona coscienza.

ADORARE

E noto come certe degne persone che non si degnano d'adorare Iddio, applichino questa parola ai vari escrementi e tabù delle loro bell'anime perfettamente abbrutite.

Tizio (per esempio) ha «una vera adorazione» per la motocicletta; Caio (puta caso), scrivendo un biglietto erotico all'ennesima delle sue sgualdrine, la chiama la sua << adorata ».

Ma queste sono << adorazioni comuni e >>> conto parlarne.

non mette

Esiste invece (a quanto ho inteso) un ebreo, un meraviglioso spaventevole ebreo, settanta volte milionario, il quale, sebbene non conosca nè Jahvé nè Cristo, è affetto da una forma d'adorazione sui generis, assolutamente inaudita.

È solo. Non ha nè madre, nè padre, nè moglie, nè figli, nè parenti, nè amici.

Ha i suoi settanta milioni che gli lampeggiano intorno sinistramente, e quattro o cinque automobili che lo rotolano, grugnendo, qua e là.

I suoi occhi di pesce morto (che un unico oggetto ha la virtù d'animare) scivolano freddi, come lumache, di cosa

in cosa.

Un servitore intirizzito e muto, lo come uno spettro.

segue da per tutto

Egli depone in silenzio, ogni giorno, sempre alla stess'ora, sul tavolino d'ebano dinanzi al quale l'ebreo siede, un prezioso cofano chiuso. Poi, camminando piano, all'indietro, si ritira in silenzio.

L'ebreo, solo, con le mani sul cofano, dà uno sguardo inquieto alla stanza; è solo.

Il cuore gli batte metallicamente.

A un tratto, muove una mano, la mette in tasca, ne toglie una piccola chiave ed apre, nervoso, il cofano con un piccolo schianto.

Ecco il suo paradiso: Tutta la collezione delle sue pietre ;

delle sue fredde rutilanti, preziosissime, rarissime pietre, gli sta dinanzi. Esse rappresentano esattamente la moltiplicazione lucida e fredda del suo cuore minerale.

L'ebreo, le guarda, le riconosce, le conta, le contempla,

le adora, cade in estasi.

Con loro non è più solo, non è più morto, vive.
Vive come una pietra.

Ma quando richiude il cofano rimuore. Cessa di vivere anche come pietra.

Questo NULLATENENTE, confinato nel deserto dei suoi settanta milioni, passa cotidianamente, ad ora fissa, dal non essere all'essere; e, quando è, come può essere, il maledetto deicida adora ciò che non è!

ADOTTARE

Si può adottare un ragazzo e un'opinione: un ragazzo che non si è generato e un'opinione che non s'è inventata. Dimodochè l'istituto dell'adozione è a tutto beneficio degli uomini infecondi e infruttuosi ed a questo, soltanto a questo, è dovuto l'estensivo sviluppo che ha preso a' giorni vostri.

ADRIANO IV (m. 1159)

L'unico Papa nato in Inghilterra. Il suo cognome era Breakspear, che vuol dire «spezza lancia». Difatti sottomise Barbarossa imperatore e riprese Roma che Arnaldo da Brescia aveva ribellato. Dicono che da ragazzo fu pastore di porci, come Sisto V: argomento, se ce ne fosse bisogno, che soltanto nella Chiesa è la vera democrazia.

ADRIANO PUBLIO ELIO (76-138)

Passa per essere uno de' migliori cesari romani: viaggiò gran parte dell' impero a piedi, pubblicò l'Editto perpetuo, represse l'insurrezione giudaica di Bar Cocheba. Dicono, perfino, che volesse una statua di Gesù per metterla insieme a quelle dei suoi dèi!

Ma il fatto sta che inalzò una statua (o un tempio) a Venere sul Calvario.

Amò su tutti il gitone Antinoo e costui si buttò

nel Nilo e sparì. Anche Adriano tentò verso la fine di uccidersi e ne fu impedito.

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-Sono il padrone disse della vita altrui e non

della mia.

Iracondo, sospettoso, lubrico, i suoi ultimi anni furono orribili. Era già pazzo quando morì, di dissenteria, a Baja. Fu poeta ed è autore de' versi famosi: Anìmula, vàgula, blàndula....

La vita di questo potente che avrebbe voluto arrolare Gesù tra gl' idoli di Roma eppoi pose l'immagine di Venere sul Golgotha e tentò di ammazzarsi e morì demente, di diarrea nemici di Cristo !

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che bel tema di riflessione per i

ADULAZIONE

Si chiama adulatore colui che dice, senza pensarle, le cose che l'adulato pensa di sè stesso senza dirle.

ADULTERIO

Uno dei tanti « fioretti » del dott. Enteroclismi: <«< Certo, allo stato attuale delle cose, l'adulterio è una faccenda seccante; ma per abolirlo è semplice: basta abolire il matrimonio che, del resto, è un vincolo immoralissimo e falso, poichè non potendo pretendersi l'assoluta fedeltà fra i coniugi (cosa contraria alla natura), l'adulterio, accompagnato dalle sue non piacevoli conseguenze, ne deriva a fil di logica.

Ergo, per ovviare a questo gravissimo inconveniente, in libero stato libero amore.

Ecco la mia opinione; che ho il coraggio civile di sostenere a spada tratta ».

ADULTO

Quando si vede scritto << spettacolo per adulti » è sottinteso che si tratta di oscenità

ad essere sinonimo di porco.

e adulto viene così

Tutti i cittadini diventano legalmente adulti alla fine del ventunesimo anno tutti eccettuati due: il Poeta e il Santo, che rimangono tutta la vita simili a quei fan

ciulli che Gesù cercava e per i quali è fatto il Regno dei Cieli. Ma da quando i Poeti hanno dato il posto ai verseggiatori e i Santi ai bigotti, l'intera umanità è irremissibilmente adulta e si vede!

AD USUM DELPHINI

Si adopra questa espressione sempre in senso polemico, come se ogni espurgazione fosse un delitto. Meglio, certo, leggere integri gli antichi — ma quando si devono far studiare ai ragazzi (e il Delfino era un ragazzo) bisogna per forza levar via le maialate. Le impareranno lo stesso anche troppo presto e che siano proprio i maestri a doverle chiosare è chieder troppo. Come si ammettono le scelte che mantengono le pagine più belle si dovrebbero ammettere anche quelle che conservano soltanto, tra le belle, le più pulite.

Se capita una mela bacata non c'è che due strade: o buttarla via tutta o scattivare là dove il baco ha mangiato. La seconda sembra, a chi riflette, la più ragionevole. Anche l'edizioni « ad usum delphini» hanno dunque una giusta ragion d'essere e quelli che le combattono fanno supporre che cerchino, nei classici, proprio le linee oscene: ch'è poi il sollazzo degli impotenti.

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L'Avvocato del Diavolo è canonicamente necessario in tutti i processi di beatificazione. Un santo non è adorato come santo finchè il demonio non abbia vomitato su di lui tutto il suo veleno. Soltanto un accusato, e accusato dall'Avversario d'ogni luce, può essere alzato sugli altari della Chiesa trionfante. La voce del male è la testimonianza indispensabile alla celebrazione del bene. Profonda saviezza della Chiesa, incomprensibile ai fabbricatori di feticci laici i quali riguarderebbero come uno scandalo insopportabile se uno ricordasse, sia pure in sordina, gli amorazzi di Vittorio Emanuele II, l'esibizioni senili di Garibaldi e le tragiche debolezze di Giuseppe Mazzini.

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AEDO

Parola greca per bardo. L'aedo per eccellenza è, secondo l'erudizione borghese, Omero e da questa opinione ne deriva l'altra, egualmente solida, che il poeta è una specie di mendicante e cantastorie girovago, cieco dinanzi ai veri interessi dell'esistenza il quale racconta con molta enfasi le gesta improduttive di gente che non è mai esistita.

AFA

Clima perpetuo dei cinque continenti nel secolo XX. L'aria, impestata dai fumi delle fabbriche, dagli odori del petrolio e della benzina, dal fiato degli elettori eleggibili, dal fetore dei peccati occulti; riscaldata e arroventata dalle passioni, dall'odio, dalle guerre e dalle guerriglie, l'aria del mondo, da un pezzo in qua, è pesante, puzzante, irrespirabile, afosa. L'afa, insegnano i contadini e i meteorologi, annunzia le burrasche: si sono avuti i primi spruzzi dal '14 in qua ma l'Omo Salvatico teme che stiano per aprirsi sul serio le cateratte del cielo.

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AFFAMATI

Beati i famelici di giustizia perchè saranno saziati, dice Cristo.

Morte ai famelici di giustizia perchè turbano l'ordine, risponde il Mondo.

-Date da mangiare agli affamati, ordina la Chiesa. Fate vomitare i ripieni perchè possano ingoiare una seconda cena, replica il Mondo.

AFFARI

« Les affaires sont les affaires ».

Perciò, pensa il Borghese, calpesterò mio padre, mia madre, mia moglie e all'occorrenza i miei figli, ogni volta che mi siano d'ostacolo a stringere un affare della massima importanza. Perchè soltanto gli affari sono, nel medesimo tempo, i miei veri madre, padre, moglie, figli e Dio. « Les affaires sont les affaires ». Il che è molto più sublime del preteso motto divino: «Ego sum qui sum ».

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