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- » mente non abbandonerà Gilforte, egli veglierà alla confervazione de' fuoi giorni »! Una tale idea la rafficura, e la riconforta. Ora che la morte a lei fi prefenta, ella è pronta a riceverla; già effa l'accufa del fuo indugiare: effa non soffre, ma fi ftanca d' afpettarla.

O mortali, la cui vifta è sì corta, voi vi date fempre fcioccamente a penfare, che la difgrazia paffata farà l'ultima delle vostre difgrazie! Ahimè, rimembrivi dunque che i timori fuccedono ognora ai timori, e che gli affanni formano fovente una catena, così lunga, quanto la

vita.

Effa credea, che null' altro più le rimaneva fuorchè di morire, e l'alma fua ripofava tranquilla, fu la speranza di giugner ben presto all' ultimo de' fuoi mali... Ma oh quanto efla è lungi dall' effere al termine delle crudeli fue afflizioni! Una difgrazia, amara più che la morte, viene a colpirla. S'apre l'ufcio, rotolar vede a' fuoi piedi una tefta fanguinofa, e coperta di capegli canuti... Quella è la tefta del fuo avolo, che Maria ha immolato al fuo furore.

E come non effer sensibile in tal frangente ? Le riefce impoffibile: quel colpo inaspettato la

des combats, la Religion l'emporte: » Oui, s'écrie-t-elle, » ce Ciel qui fait ma force & » mon efpoir, fans doute n'abandonnera » pas Gilfort, il veillera fur fes jours »! Cette idée la raffure & l'encourage. Maintenant que la mort fe préfente, elle eft prête à la recevoir: déjà elle accuse fa lenteur: elle ne fouffre pas, mais elle fe laffe de l'attendre.

les

O mortels, dont la vue eft fi bornée, vous pensez toujours follement que le malheur qui vient de paffer fera le dernier de vos malheurs. Hélas! retenez donc que alarmes fuccedent fans ceffe aux alarmes, & que les chagrins forment fouvent une chaîne auffi longue que la vie.

ELLE croyoit n'avoir plus qu'à mourir, & fon ame tranquille fe repofoit fur l'efpérance de toucher au dernier de ses maux... Mais qu'elle eft loin d'être à la fin de fes cruelles épreuves! Un malheur plus grand que la mort vient fondre fur elle. La porte s'ouvre, à fes pieds roule une tête fanglante & couverte de cheveux blancs... C'eft la tête de fon grand-pere que Marie vient d'immoler à fa fureur.

COMMENT fe défendre ici d'être fenfible? Il lui eft impoffible: ce coup imprévu l'é

opprime il fuo coraggio l'abbandona: effa fuccombe. Un fofpiro fugge dall' oppresso suo cuore, e tradifce la fua coftanza. Le sgorgan dagli occhi le lagrime, e le moftrano ch' effa non è peranco che una debol mortale (*)... La natura non avea mai formato un padre più tenero: più egli invecchiava, e più era amante della sua figlia. Oh quanti rendimenti di grazie ella avrebbe avuti da porgere alla fua nemica, fe le avesse accordato il favore di morir prima, e di lasciare il deftino di quel buon vecchio, in un avvenire ignorato dalla fua figlia!

Quell' improvvifo colpo di fulmine deftata avendola dall'ingannevole fua ficurezza, essa fi fente il cuor fopraffatto da mille nuovi timori. Si affacciano alla fua mente tutti i mali, che l'infelice fua forte può tenerle ancor rifervati. Essa vede afflizioni sopra afflizioni concatenarsi l'une coll' altre, fenza limite a' fuoi patimenti, finché la natura potrà ricevere, e fentire nuove ferite. La fpada è stata immersa nel fangue della fua famiglia. E chi d'or innanzi metterà freno al furore d' un' implacabil Regina? Come fperare che la clemenza entrar poffa nel cuore d' una rivale oltraggiata, quando che il fanatifmo

(*) Effa fufpira, ma i fuoi fospiri efalano tranquilli come i mattutini vapori: effa piange, ma le fue lagri me fcorrono in filenzio come la notturna rugiada.

crafe; fon courage l'abandonne: elle fuccombe. Un foupir s'échappe de fon cœur oppreffé, & trahit fa conftance. Des larmes coulent de fes yeux, & lui apprennent qu'elle n'eft encore qu'une foible mortelle [*]... La nature n'avoit point formé de pere plus tendre: plus il vieilliffoit, plus il aimoit sa fille. Ah! qu'elle eût eu de graces à rendre à fon ennemie, fi elle lui eût accordé la faveur de mourir la premiere, & de laiffer la deftinée de ce vieillard dans un avenir ignoré de fa fille.

RÉVEILLÉE par ce coup de foudre, de sa trompeufe fécurité, fon ame fe remplit de nouvelles alarmes. Elle fonge à tous les maux que la deftinée peut encore lui garder en réferve. Elle voit chagrins fur chagrins s'enchaîner l'un à l'autre, fans terme à fes fouffrances, tant que la nature pourra recevoir & fentir de nouvelles bleffures. Le glaive s'eft trempé dans le fang de fa famille. Qui mettra déformais des bornes à la fureur d'une Reine implacable? Comment espérer que la clémence puiffe entrer dans le cœur

{*) Elle soupire, mais fes foupirs s'exhalent en paix, comme les vapeurs du matin: elle pleure, mais fes larmes defcendent en filence comme la rofée de la nuit.

fi è impadronito di lei, e che l'istessa religione confacra a' fuoi occhi i fuoi misfatti ?

Percoffa da orribili prefentimenti, essa now può frenare i finghiozzi. Il terrore l'ha sopraffatta, il fuo fangue s' agghiaccia nelle fue vene, le fue belle guance fi fcolorano, una nera triftezza fpegne lo fplendore de'fuoi begli occhi, un mortal pallore fi ftende fovra tutto il fuo corpo. Ohimè! E fe Gilforte altresì... Dacchè, di penfiere in penfiere, efla fu giunta a quella fpaventevole idea, fu quello come un precipizio, in cui s'inabifsò l'anima fua. Un tremito univerfale agita le fue membra; ferma a un tratto e immobile, effa non può muovere un passo ; effa non ardifce abbaflare verfo la terra i fuoi fguardi: Cieli, fe gli occhi fuoi in mezzo alle tenebre fcorgeffero il capo di Gilforte!... Gilforte fi prefenta alla fua vifta (*), veftito in abiti da bruno, pallido in volto, e fconfolato, muta ha la voce, e diacciata da una fredda difperazione... Egli s'avanza verfo di lei a paffo tardo, e lento, fimile ad una larva ufcente del fepolcro. Atterrita efla dà indietro, percotendofi

(*) Egli che fin allora la confolava di tutti i fuoi timoTi, oggi più non viene per calmare il di lei cuore, e tergere le fue lagrime. Egli non viene, come foleva, fimile al giorno nafcente, fgombrar le nubi della di lei anima, e diffipar i vapori della fua malinconia; ma egli viene, a guifa di nera procella, trascinarla nel profondo dell' abiffo.

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