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riffeffione diftrugge il fuo incantefimo... Egli fi svelle con terrore dalle braccia della sua sposa, fugge in difparte, vi fi ferma, quafi che paventaffe di ricadere nel fuo farnetico; e con un tuono che mal diffimulava il fuo dolore: » Frena, le dice, frena, cara mia vita, » deh frena quel pianto. Io non poffo foppor

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tare le tue lagrime. Tu hai faputo addolcire ɔɔ i miei affanni: deh tu modera i tuoi, e non » voler effere infenfibile che per te fola. Non » hai da compiagnermi perchè deggio morire, » fe tu non hai più da vivere. La vita è un >> trattato, di cui la morte è una condizione: o prefto o tardi convien foddisfarvi. Che fi guadagna egli a prolungare d'un giorno? Non » abbiam noi veduto dalle finestre del tuo palaggio fluttuar l' onde ammontate di mezzo a' » mari, incalzarfi, e fpignerfi tumultuofamente » fino alla spiaggia, ove fpirar viene il loro furore? Non ci ripetevamo noi forfe che in fimil guifa accade che l'onde dell' umana fpecie cacciate fieno le une dall'altre, e dopo » un momento d' agitazione, e di fragore, fpa

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rifcano? Perchè tanto affliggerti per la mia » forte? Tu miri la tua fenza efferne commossa! » Cara fpofa, la tua fenfibilità m'offende. Ignori

tu forfe che il colpo, che t'ha da ferire mi » donerà la morte? Io più non temo di morire ; » io non poffo vivere senza di te, e corro con gioja incontro al mio destino. Ah! sposa amata, po almeno morremo infieme, e l'istesso sepolcre

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détruit l'enchantement... Il s'arrache avec effroi des bras de fon épouse, fuit à l'écart, y demeure, comme s'il eût craint de retomber dans fon égarement; & d'un ton qui diffimuloit mal fa douleur: » Arrête, ô ma » chere vie, arrête. Je ne peux endurer tes » larmes. Tu as fu adoucir mes chagrins: » modere les tiens, & ne fois pas infenfible » pour toi feule. Ne me plains point de » mourir, fi tu ne dois plus vivre. La vie » eft un traité dont la mort eft la condi» tion: tôt ou tard il faut la remplir. Que » gagne-t-on à différer d'un jour? N'avons», nous pas vu de ton palais les flots rouler amoncelés du milieu des mers, fe preffer, se pouffer tumultueusement jufqu'au ri,, vage où leur fureur expire: ne nous répétions-nous pas que c'étoit ainsi que les flots de la race humaine se chaffoient l'un l'autre, & après un moment d'agitation & de bruit, difparoiffoient? Pourquoi tant t'affliger de mon fort? Tu vois le tien fans t'émouvoir! Chere épouse, ta ,, sensibilité m'offenfe. Ne fais-tu pas que le coup qui doit te frapper me donnera la mort? Je ne crains plus de mourir; fans toi je ne peux vivre, & je cours avec joie à la rencontre de ma deftinée. Chere'

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» riceverà l'amante, e la fpofa... Ma che! » le tue lagrime cominciano a scorrere un'altra » volta! Ah io mi rimprovero la mia tenerez

za, giacchè effa inafprifce il tuo dolore. Ani» ma della mia vita, calma, deh calma il tuo » cuore. Tu non fai altro che aggravare sopra » di me il pefo delle nostre sventure, e tu ti → unisci alla nostra nemica per opprimermi. »

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Inutili sforzi! Più egli cerca di consolarla, e più efla diviene inconfolabile. L' altrui pietà raddoppia la noftra afflizione. Le dolci, affettuofe parole, in vece di rianimare il coraggio, danno l'anima in preda alla propria debolezza. Essa verfava torrenti di lagrime; Gilforte le biafima, c non può frenare le fue. Ahimè! dov'è quel graziofo forrifo, con cui efla falutò Re il fuo fpofo, affociandolo alla fua fortuna, allorchè i popoli contemplavano, rifpettofi, lo fplendor del fuo trono, e della fua gloria? Quel giorno ritorna prefentarfi al fuo penfiero : quel giorno riempie d'amarezza, e di sconforto la di lei anima.

Intanto giugne un ordine della Regina, per cui vien preferitto di fargli ufcire della loro prigione, e di condurgli in luoghi apparecchiati a ricevergli. La Spietata donna, ingegnofa nella fua crudeltà, vuole che quefti fventurati muojano in mezzo all'apparato delle grandezze. Un tale

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épouse, ah! du moins nous mourrons enfemble, & le même tombeau recevra l'a,, mante & l'époux... Quoi! tes larmes recommencent à couler! Ah je me reproche ma tendresse, puifqu'elle aigrit ta douleur. Ame de ma vie, calme ton cœur. » Tu ne fais qu'appefantir fur moi le fardeau de nos malheurs, & tu te joins à ,, notre ennemie pour m'accabler,,,.

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INUTILES efforts! Plus il effaie de la confoler, plus elle devient inconfolable. La pitié d'autrui redouble notre chagrin. Des paroles douces & tendres livrent l'ame à fa foibleffe, au lieu de ranimer le courage. Elle verfoit des torrens de larmes: Gilfort les condamne, & ne peut retenir les fiennes. Hélas! où eft ce fourire plein de graces, avec lequel elle falua fon époux du nom de Roi, en l'affociant à fa fortune, lorfque les peuples contemploient avec refpect l'éclat de fon trône & de fa gloire? Ce jour revient le présenter à fa pensée, ce jour remplit fon ame de défolation & d'amertume.

CEPENDANT arrive un ordre de la Reine, qu'on les faffe fortir de leur prison & passer dans les lieux préparés pour les recevoir. Cette femme ingénieuse dans fes cruautés, veut que ces infortunés meurent au milieu

afpetto di magnificenza, pofta a confronto di lor miferia, riefce gradita al barbaro di lei cuore. Una fpaziosa stanza è parata di nero. La luce del giorno non può penetrarvi. Nel mezzo di efla fta pendente una lampade (*), fimile á quella, che arde fu le tombe. La pallida, malinconica fua luce fi confonde colla densità dell' ombre, e non ferve ad altro che a render vifibile tutto l'orrore di que' luoghi. Una mannaja pofta fovra una tavola riluce in mezzo alle tenebre. In quelle spaventevoli ftanze, in mezzo a quell' orrendo apparato di morte, introdotti fono, e lasciati i due amanti. Quella fcena di terrore, diacciati avrebbe, per lo spavento, cuori colpevoli e tuttocchè innocenti, effi ebbero a provare ribrezzo. Bifognava amarfi così teneramente, com' effi fi amavano, per potervi ancora fentire l'amore.

Da principio fgomentati, e mutoli fi guardano l'un l'altro. Gilforte il primo rompe il filenzio Che è mai la perdita d' una Corona, e d'un Impero (**)? Ma una sposa adorata,

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a cui altri vien d'unirfi, come poterfene di→ videre? Come vederla nelle lagrime, ed ab

(*) Simile al falcato cerchio della luna in un Ciele ingombro di nubi.

(**) Quanti Monarchi hanno volontariamente finanaiato a quefte vane illusioni.

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