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è in tal guifa che la natura s' avanza gradatamente fino al termine della perfezione. Ma non accade dell' anima ciò che avviene della materia. I di lei progreffi dipendono in parte da noi medefimi. Allorchè efla vuole innalzarfi, il Cielo feconda i di lei sforzi. Egli ingrandifce l'anima, che è già grande: egli rimpiccolifce eziandio quella, che volontariamente fi rimane piccola, e riftretta. Sii un uomo, e tu diverrai un Dio. La metà dell' effer tuo può effere tua opera. Di qual più nobile ambizione potrefti mai effer, infiammato ? O tu, la cui ambizione non afpira ad altro, che a ciò che è tua difgrazia, e tua vergogna, è egli poffibile che tu non fenta ancora fcintilla alcuna di pietà nel tuo cuore, dopo averti io fatte ricevere lezioni così fublimi da' Cieli, e dopo averti refo difcepolo degli aftri? Vile schiavo del mondo, e de' di lui capricci, ti vergognerai tu di piegare il ginocchio innanzi a' Cieli? Il più grande encomio dell' uomo fi è quello di riporre il fuo orgoglio nella fua religione, e nella fua pietà. Se l'uomo fegue con docilità la dottrina, che gli è infegnata dagli aftri, egli ben prefto fpiccherà verfo l' altezze il fuo volo, ed innalzandofi fovra ali porporine, tempeftate d'auree macchie, penetrerà in que' luoghi, ove ora non può giugnere col pensiero, e vedrà, trionfando, allontanarfi fotto a' fuoi piedi quelle luminofe sfere.

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par degrés jufqu'au terme de la perfection. Mais il n'en eft pas de l'ame comme de la matière. Ses progrès dépendent en partie de nous-mêmes. Quand elle veut s'élever, le Ciel la feconde. Il agrandit l'ame qui eft déjà grande : il rappetifle encore celle qui refte petite & bornée par un choix volontaire. Sois un homme, & tu deviendras un Dieu. La moitié de ton être peut être ton ouvrage. Quelle ambition plus noble pourroit t'enflammer? O toi, dont l'ambition n'afpire qu'à ce qui fait ton malheur & ta honte, eft-il poffible que tu ne fentes encore dans ton cœur aucune étincelle de piété, après que je t'ai fait recevoir des Cieux de fi fublimes leçons, & que je t'ai rendu le disciple des aftres? Lâche efclave du monde & de ses fantaifies, rougiras-tu de fléchir le genou devant les Cieux ? Le plus grand éloge de l'homme eft de mettre fon orgueil dans fa religion & fa piété. Si l'homme fuit avec docilité la doctrine que lui enfeignent les aftres, bientôt il prendra fon effor vers les hauteurs, & s'élevant fur fes aîles de pourpre parfemées d'yeux d'or, il pénétrera dans des lieux où ne peut maintenant atteindre fa pensée, & triomphant, il verra s'éloigner fous fes pieds ces sphe res éclatantes.

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NOTTE VENTESIMASECONDA.

Veduta morale de' Cieli.

Sí, lo fpettacolo de' Cieli ci svolge dalla col

pa, e porge aita alla virtù. Se noi fermiamo in effi attento lo sguardo, noi proviamo un certo fegreto piacere, che rapisce l'anima, la riempie d'una forza fconofciuta, e la fornifce d' improv vifi ajuti, che essa non ha implorati.

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Alla vifta d'un mare fterminato, d'un fiume immenfo, d'una folta, e profonda felva, d'un deferto, che non ha limiti, d'un monte, che forge fin nelle nubi, d'una rupe minacciofa che fignoreggia fu la pianura, o s' incurva fu l'onde, all' afpetto delle fofche profondità di quelle fotterranee caverne le cui ardite volte fono ftate fabbricate dalla natura, o il di cui ftupendo labirinto fu fcavato dalla mano del tempo di tutti in fomma gli obbietti, le di cui dimenfioni fono ftraordinarie, l'anima riceve una fcoffa, che la dilata, l'ingrandifce, e le infpira l'audacia, e i fublimi penfieri. In quegli iftanti d'entufiafimo, fembra che la na

VINGT-DEUXIEME NUIT.

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Vue morale des Cieux.

U le fpectacle des Cieux nous détourne du crime & fecourt la vertu. Si nous arrêtons fur eux un œil attentif, nous fentons je ne fais quel pouvoir fecret qui enchante l'ame, la pénetre d'une force inconnue, & lui donne un fecours foudain qu'elle n'a point imploré.

A la vue d'une mer vafte, d'un fleuve immenfe, d'une forêt épaiffe & profonde d'un défert fans bornes, d'une montagne élancée dans les airs, d'un rocher menaçant qui domine fur la plaine, ou penche fur les flots, à l'afpect des fombres profondeurs de ces grottes fouterraines dont la nature a conftruit les voûtes hardies, ou dont la main du temps creufa l'étonnant labyrinthe, de tous les objets en un mot, dont les dimenfions font extraordinaires, l'ame reçoit une fecouffe qui l'étend, l'agrandit & lui infpire l'audace & les fublimes pensées. Dans ces inftans d'enthoufiafme, la nature femble.

tura

accorra in ajuto dell' uomo, fecondi gli sforzi dell'ingegno, e faccia la metà dell' opera.

E che v'è di grande, e di vafto in quegli obbietti, fe noi badiamo a' Cieli; e che avverrà pure, fe noi paragoniamo la bellezza dell' opera? Arte umana, cui l'orgoglio dell' uomo dà nome di grande, tu cerchi di gonfiarti, di follevarti per parer qualche cofa: ma, e che fei tu a confronto della natura? Che fono appetto delle di lei opere, le tue colonne d' acqua, che fchizzano fin nelle nubi, i tuoi ferbatoj, in cui tu imprigioni i fiumi, le tue ftatue coloffali, le tue montagne fcolpite in figura umana, le tue Città di cento porte, di cui l' uom curioso non può in tre giorni vedere a parte a parte le maraviglie, i tuoi archi trionfali, i tuoi orti penfili, i tuoi immenfi teatri? Effi non fono altro che fanciullefchi lavori. Tuttavia ci fentiam moffi al loro aspetto, e l'anima noftra fatta maggior di se stefla. Nell' entrare in un tempio grandiofo, effa & fente foprafatta da un religiofo rispetto. Oh quanto dunque effa dee andare maravigliata all' afpetto de' Cieli? Di qual fagro orrore, tu dei effere penetrato, neľ vederti collocato dall' Eterno fotto la maeftofa volta dell' immenfo tempio, innalzato dalle fue mani! Se la fola presenza d'un uomo dabbene infpira la virtu: fe di lei ragiona l' ifteffo fuo filenzio: fe lo fpettatore, moffo a venerazione, indirizza alla

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