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Mondo,

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Chrifto,

Gieronymo Morone caualco a staffetta dal Imperatore per confermarsi meglio & per potere ordinare le fue cose con ottimo fondamento come fanno li saul che no fogliono correre in fret ta a quelle cofe che li appetiscono lasciando vincere la ragione al fenfo.llquale fignor Gierony, mo fece vno profitto di forte con la Cefarea Maefta che dopo molte fatiche &viaggi(come co ful che fempre fu fuifceratiffimo & bon feruitore della casa Sforzesca ) che miffe il fuo fignore Francefco Sforza in tale affetto e col Pontifice & con l'Imperio & col fignor Profpero Colon ma che effendofi certificato del tutto ritorno a Trento doue fece vna bella adunatione di Lan clchnetti,&gendshuomini a cauallo, per afpettar il tempo di poner ad effetto quello ll era fta. to promeffo, Et perche le cofe non fi ponno far tanto coperte che non fe intendano in qualche parte per quefto effendo peruenute alle orecchie del gouernator di Milano Monsignor di Lu trech, fubito fpazzo staffette alla volta di Franza facendo intendere al fuo Re le cofe puntual mente come fuccedeano:per ilche lui non temea ritrouandofi molto potente di genti e di tut to quello che a tal impresa neceffitaua.pur che li fignori Venedani voleffero feguitarlo e non li mancar della promeffa & obligo qual haueano con la fua facra Maefta. A liquali doueffe fcripere effortandoli di non temere & veder di operar talmente con loro che di buon cuore lo fer uano.perche li baftaua l'animo di vfcite di Milano co l'effercito qual fi attrouauia & moftrar la faccia alli ful nemici;& có el fuffragio de Suizzari e di Veneti romperli & dipredarll:& farlo vit torioso di tutta stalia, dal ftato de Venetiani in fuora. & che la fua Sacra Maefta non attendef fe ad altro faluo a riparatfi da le bande delli, dalle infidie del Inghlese, Borgogna, & Spagna.]I chriftianiffimo Re hauuta quefta noticia fubito scriffe al fuo oratore a Veneda che doueffe co parer dinand al Senato & proponerli Il bisogno, fecondo la obligatione che quello hauea có la fua Maefta,ilquale coli fece perche.Effendo comparfo nel collegio della Illuftriffima Signo ria apprefento le lettere del Chriftianiffimo Ree dopo lette quelle humilmente a quello lo rico mando,& li Signori Venedani per non mancar di fede,E per mostrargli con li effetti l'animo & il bon volere loroli mandarono in aluto il Magnifico meffer Andrea Grittl gouernatore,& il fignor Theodoro Traulcio con cinquecento huomini d'armi & da circa cinque in fei mille fan ti con mold fignod & gentilhuomini,

In quefto tempo Monsignor di Lutrech man do in la citta di Parma fuo fratello Monsignor del Seu & il fignor Federico da Bozzolo có vna bella compagnia di gente d'arme & fanti; & f fortificarono con Spalti,ripari,e Artegliarle,

¶Del. 1521,a di, 2 1, del mese di Luio il giorno di fanto Giacobo il detto signor Profpero Co lona vsci della citta di Bologna,con l'effercito del Pontifice & del Imperatore nel quale era il Vice Re di Napoli Don Raymondo di Cardona,& il Marchefe di Pescara,& il fignor Vitello, & il Conte Guido Rangone,& il fignor Duca di Termene,& il Conte di Culifano,& il Marche fe di Ciuita fanto Angelo.Et molti altri fignori & gentilhuomini,& capitani di fantarie, liquali pernon effer lungo li taccio. Et aulandofi a passo a passo verso la citta di Parnia afpettauano il fignor Marchefe di Mantoua Federico Gonzaga,ch'era fatto Capitano della chiesa. ¡lquale per camino con le fue gend se vni con il detto effercito, Et peruenuti alle mura di Parma, piantaro, no l'artegliaria, ma non cofi facilmente.perche quelli di dentro l'ipedirono molto con affiduo bombardare.Put non potero tanto far che le piantato. Et qui comincio la batteria in modo che non che quella pouera citta,ma il paradifo hauerebbono ruinato.Et il fignore Federico da Boz zolo valorosamente diffendendofi quafi per tutti li luochi di quella fi vedea confortando li ful miliɗ a ben ripararfi dalle nimiche infidie.Et Monfignor del Scu anchora lui non riposciaua, ma di continuo attendea dal perigliofo affalto a ripatarfi.Et finalmente no potero quelli di den tro tanto defenderfi che li nemici non fe riduceffero fotto le mura a battaglia di mano. Doue li fandi Spagnoli con Intrepidi cuori & vccifione di molti da vna parte & da l'altra intrarno nella citta & la miffero a facco. Ma perche prima e diuifa in due paru li Franzeli con el fignor Federi co da Bozzolo e Monsignor del Scu fi faluarono nella pane plu forte della detta citta có animo e intentione di tenerfi & con l'arme in mano morire, Et Monsignor di Luttech ch'era in Mila no,e di continuo teniva le fpie per tutt'i paefe quando li fu detto come Parma era in grauiffi, mo pericolo & che fuo fratello col fignor Federico da Bozzolo,& la gente Franzese che viua era rimafta,fi haueua vetirata nella parte più forte della citta afperiado il fecondo affalio dane mici:se delibero di dargli soccorso & andare a quella impresa,Da l'altra parte glutse nelcampo dal fignor Profpero il Guinciardino comeffario del fommo Ponufice,& li diffe come ha ueua auifo da fuo fratello chel Duca di Ferrara era vscito alla campagna, có el Cardinal e mol ta gente a piedi & a cauallo per tuore Modena & Rezzo come cote fue: & che ftauano in grande pericolo di perder, Et li protesto da pane di fua bearudine che fi doueffeleuar da Parma,& andar a foccorere quelle due Citta.Perilche fu neceffario al fignor Profpero lafciar la Imprefa di Parma,& auiar l'effercito a quella volia,tanto più che Monsignor di Luttech veniua con molta gente a foccorrere il fratelio,Per quefto leuatoh col campo il detto fignor Profpero

Chrifto.

fe ne venne alla Lenza & de Hiraffettando la gente fua påffo a Brefel: doue fece gettare vno pon
re:& paffo il detto fiume di Lenza & adrizoffia Cafal maggiore,& de li partendofi ando alla cor
te di Fra chỉ e vno picciolo Caftelletto.Nelquale loco fi fcontratono in vno fquadrone di gente
d'arme Franzefe & vno di caualli leggieri che andauano a l'imprefa di Parma,doue effendo a
le mani con loro.Finalmente li rupero & fece il forzo de loro pregioni & fualifolii & fu preso il
figliuolo del Duca di Traeto.Et de li partiti fi n'andarono a Rebecco,& poi a Oftiano doue a
fpettarono Suizzati con il fuo Cardinale:che per hauerne al foldo di Cefare l'haueano manday
to con danati.Iquali giunfero & furono da circa otto mille:& ll lafciorono alloggiati a Carauaz
zo con ordine che non fi moueffero de li per caso alcuno che intrauenir li poteffe fe non bauca
no vno certo fegno di fede che il fignor Profpero fecretamente diffe alli fui capi.Et fatto quefto
Il detto fignor Profpero con l'effercito fe riduffe a Reuolta doue come aftutiffimo & fauio ca
pitano finfe di far gettare vno ponte fopra il fiume di Ada accio che li nemici non poteffero in
tendere l'oggletto fuo:& fece paffar tutta la fantaria Taliana in ordenanza in vn'altro loco lon
tano de li da citca otto milia detto Babrio. Capitano dellaquale fantaria fu il fignor Cefate File-
tino nepote del fignor Profpero con altri valorofi capi Laqualcofa intédendofi in Parma Mon
fignor di Lutrech,cloe che voleua fare vn ponte fopra il fiume, venne con molta gente d'atme
Franzefe,& con vna bella fquadra di fantarie a quella volta per impedirgli il paffo & fecero nel
detto loco vna grande fcaramuccia:perche alla guarda di quello paffo era il conte Vgo di Pepo
li Bolognese capitano di gente d'arme di Franza,& locotenente del Fregofo:doue che da tutte
due le patti ne fu da far affai:perche ogniuno per fe era molto defiderofo & cupido di gloria &
ripieno di mortifero odio contra'l nimico.Pur finalmente dopo molta refiftenza li Franzefi fu
rono neceffitati a retirarsi pigliando la ftrata di Milano con la loro artegliaria. Alquale effendo
glunti con tutto l'effercito Marchefco cominciarono a fortificare li Borghi del detto Milano có
molta folicitudine di giorno e di notte con ipari,fpalti,gabbioni,artegliarie,& altre cofe necef>
farle a tal bifogno.Et cofi quelli del caftello no ceffauano di bene prepararfi alla futura battaglia
intendendo chel campo del Pontifice,& del Imperatore veniua a quellavolia. Et Monsignor di
Lutrech ordino al ignor Theodoro Traulcio che haueffe in cuftodia la porta Romana con tut
ta la gente de Venetiani:perche non fe fidauano delli populi della terra iquali ftauano con infini
ti dolori & molto mal contenti,& métre che in Milano fi faceano le debite prouifioni el fignor
Profpero có il campo giunfe a Marignano doue fe firmo & fra grofiffimi steccati,& spalti,& ba
ftioni artificiofamente fabricati dimoraro tre giorni afpettando l'attegliarie che per cagione de
li cattlul tempi erano rimafte adrieto.

CA giorni decinoue del mese di Nouembre hauendo il fignor Prospero mandato verfo Mila
no il fignor Fabritio Signorello,capitano de caualli leggieri con la sua compagnia per veder de
fpiare quello faceuano li nemici:& effendo tornato & hauendogli riferito il tutto parfe al ditto
fignor Profpero far chel campo andaffe forto di Milano.doue furono alcuni di contrario pare-
re-Mail fignor Profpero non oftante quefto ordeno che le fantarie fi aulaffero verfo li foffi
per adattarle al combattere & come furono auicinate a quelli cominciarono a dar l'assalto al ba,
Alone doue era il fignor Theodoro Traulcio con la gente de Venetiani.loquale arditamente fe
diffendeua in modo che duro l'affalo tanto che da vna parte & l'altra ne morirono molti per
che li fanti Tallani che di fuora a tal imprefa erano andat, valorofamente fi portauano per dar
adintendere,che anchora che li Spagnoli habbino il nome d'effetli piu fufficiéti militi del mon
do a ftringere vna terta e di combatter alle mura voleuano moftrare che loro non erano man
co valorofi.e di continuo per quefto rifpecto fprezzando lavita fi adoperauano.Et quelli di den
tro per effer frequentati dalli loro capi non con minor orgoglio & folicitudine fe diffendeano.
Et il fignor Theodoro fenza tema ne di morte ne di fatica con intrepido animo valorofamen
te combattea, Alla fine come volle la fua mala forte da quelli di fuora fu lui con tutti li fui a drie-
to ribattuto & vltimamente dopo molta contefa fatto prigione con molti altri capi.Et fequen
do la vittoria il fignor Profpero dubitando che Milano non andaffe a facco fidandofi del popu
lo con valorofo animo entro nella citta con alcuni delli fui piu fidati & arditi huomini & ordi-
no che fuffero ferrate le porte e tutta quella notte fece andare li fui cauallieri per tutta la citta ac-
do che non fi faceffe danno alli populi effortando clafcuno a ftare di bona voglia e non teme
re di oltragio alcuno.in modo che tutti ringraciauano dio di tanta cortefia:& lo riputauano piu
prefto miracolo & operatione diuina che altro. Etli Franzefi vedédo li nemici nella terra & vdi
to come il fignor Theodoro Traulcio era fatto prigione:& hauea perfa quafi tutta la fua compa
gnia:fubito fi vnito infieme & con l'vfata ordenanza vfcirono di Milano per la porta Comase.
na & fe riduffeto alla citta di Cono con mol i pezzi di artegliarle che con loro menaro,Et giun
ti in Como lafciaro alla guarda & cuftodia di quello il capitano Valdenas con molta gente, Et il
giorno drieto il fignor Profpero fece entrartutto l'effercito nella citta di Milano.ilquale fu da
tutt'il populo affai meglio veduto che quello de Franzefi.Doue il detto fignor Profpero fece

tutto

Mondo,

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Mondo.

Chrifto,
tutto clo che fat fi puo per fare chel detto effercito fequiffe Il nemici, e non fu poffibile.perche
tutti diceuano che voleano danari:in modo che per quefto conuenne reftare in Milano. Delia
tre giorni il fignor Profpero mando il Marchefe di Pefcata có li fanti Spagnoli a Como & li or
dino che a tutte le forze loro lo toleffero.iquali appreffandofi alle mura quelli di dentro (che
fu l'auifo ftauano) haueano gla preparate molte artegliarle, & ripati, spald, e baftioni,delibe,
rati al tutto piu prefto di morire che dar il detto loco alli nemici:& cofi quelli di fuora il fi,
mile haueado diterminato di piu tofto tutti lasciar la vita che de li fenza hauerlo partirfi. & ben,
che dalli valorofi & efperimentad militi di dentro foffero piu & piu volte ribattuti, pur hauen.
do plantate l'attegliarie & roulnate gran parte delle mura accoftandofi a quello.a mal loro gia,
do cominciato a entrar in detto Como per forza:in modo che dubitandofi molto lui con turri
li populi trattarono l'accordo & fi diedero a patti falue le robbe & le perfone.Mali Spagno
li come furono entrati per effer ftati molto offeli da quelli il Marchese di Pefcata non puote fat
tauto che loro contra il fuo confentimento li faccheggiaro.llche fu di non poco difpiacere del
detto fignor Marchefe:& haueria fufferto di patire ogni incommodo che quefto non fuffe auc
nuto per non effer riputato mancatore di fede.Et cofi e da penfare che quefto al fignor Prospe
to non fuffe di minor affanno & dolore:& cofi di tutti li altri capi del effercito del tommo Pon
tifice e della Cesarea Maesta.

Fra quefto tempo Cremona fi rebello a Franzefi dandofi fotto l'imperio perche ben vedea,
no li cittadini & populi di quella che effendo prelo Como & faccheggiato ftauano molto male
e per non aspettar Vefferchio fi refero.Ilche intendendo Monfignor del Scu che Cremona era ¡¡
bellata.fubito ando a quella impresa con vn bello & potente effercito, ilquale affiduamente ca-
ualcando a quella fe ritrouo, Et perche la Rocca fe teneua per il Re di Franza,fece che da la ban
da doue l'era differrare molta artegliaria alla citta,& lui con la fua gente da l'altra parte non ref
Яtaua ne giorno ne notte di offenderla:in modo che i populi fpauentati chiedendogli miferi
cordla da nouo a loro fi fotomiffero.Quefto intendendo il fignor Profpero ch'era in Milano
fe delibero di ricuperat Cremona:& meffe in ordine la fua gente & vfcite di Milano có el fignor
Marchefe di Mantoua & con altri nobiliffimi fignori. Et andado a quella imprefa intele la mor
te del fommo Pontifice Papa Leone decimo che fu a di viamo Nouembrio la notte fequente,
a hore sette vennendo il primo giorno di Decébrio del millefimo sopra ditto.1 521.laquai mor
te li intercupe ogni diffegno. Vnde bifogno at deuo fignor Profpero attender piu a conferuare
il guadagnato cne guadagnate del'alero Et perche quando hebbero la citta di Milano i populi
di Piafenza dubitandoh di qualche uniftro fi refero alla Cefarea Maeita fottoponendofi al Du
cato:& mandorono a chieder foccorso al signot Prospero accio che Franzefi non la repigliasse
10,effo li mando vna parte deili Suizzari c'hauea la ciati a Carauazzoniche intendendo quelli
di Parma fe deliberato anchora loro fottomettersi a Cefare & cofi fecero,aliquali etiam furono
mandati alcuni colonnelli de Suizzati.Et coli più non puote ritornare Franzefi in Parma,

6722 1522 A

Papa.229.

Driano di quefto nome Papa fefto,di natione Flamingo,a di otto di Genaro del. 122. Adria,
fu eletto Pontifice, effendo lui abiente & manco non fapendo ne penfandoli di tal no, no papa
ullade.Et quefto fu per la grande contrarietade ch'era tra Cardinali.Et vno nó potea patire l'al 229.
tro.Et ftette a venire in Roma,per infino al vidimo d'Agosto. 1922. Fu huomo manfueto &
glufto. Et per quello poco tempo che viffe nel Papato dene principio ad alcune bone & fante
inftitutione.Benche da molti non era giudicato effere huomo di tal dignita:per la grande, astu
tia & iniquitade de chutiani quali al prefente le ritrouano,doue bifogna effere huomo mall.
tiofiffimo,aftuto & sagace,per poter refiftere a l'altrui malignuade,morinel mese di Settébrio
del. 1523.

CNel anno.1422,fu grande Pefte in Roma,& duro per infino del,1524.Ita che in quello an
no (effendo prima alquáto ceffata del.1923.)fe renouete peggior che mai da mold anni in qua,
Etanchor per fimile eta alquanto in altri paeli,ma non molto crudele per qito tempo del.122.
Dopol.1524.fimilmente fu piu graue che gia mola auni tuffe.Et mallime in Milano & lóchi
conuicini doue more de le perione piu di cento & quaranta milta folo in quelli paefi.
CAndrea Nauaiero Patricio Veneto, Huomo veramente fingolate & ne l'arte ora osia preci
puo, Molto anchora fe dilettaua d'hyitone. Vnde & da li fenatori Veneti haue annuale itipen-
dio,accio che anchora con maggior diligentia profequiffe la fua intentione principiata, circa la
collectione & copilatione de dette by ftorie.Et delig24. tu mandato dalli Copatrici Venetian
bafciatore a Carlo nouo Cefare,p huomo fingolare & degno di fimile vfficio & dignitade.
Cbattifta Ignatio Veneto,& presbytero huomo in Oratoria atte dotto & lufficiente.Fu confti
tuito da la iluftriffi.na Signoria di Venetia publico lettore in Humanitade,în deua inclyta cit-
za di Venetia,con annuale ftipendio del publico errario,

Rhodi Citta fortiffima,

Chrißo,

Monds.

CRhodi Citta fortiffima de chriftiş

ni queft' anno del.1422.a,25, di Zu. gno effendofi partito il Turco da Bel grado dopoi la confequita vittoria,& reformato c'hebbe la fua armata fu af: fediato dal ditto Turco per mare & p. terta:in tato che tutta quella Ifola era coperta di Turchi:tende,trabache,pa daglioni,& artegliarie, Et plu & plu volte li detteno affalti & andarono p infino dentro a Rhodi,ma sempre fu rono da chriftiani ribattuti, Feceno mine,foffi,monti di terra,& có fumi artificiati,plu volte detteno anchor la batteria & mai non lo poteno piglia, re per forza.Finalmente il gran mae ftro di Rhodi,vedendo il Turço effergli ftato sei mesi intorno:& effere deliberato per ogni mo do di hauerlo.Et che li christiani ( per loro difcordia & malignitade ) non li dauano foccorfo. Et conofcendo non poter refiftere alla grande potentia del Turco,maffime anchora effendo fta to tradito da vn fuo Caualliero fecretario.Propofe volerse rendere a patti. Et cofi il Turco heb, be Rhodia.21.giorno di Decembrio.

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Cin quefto tempo medemo che ll Turco ando a Rhodi. Ea Illuftrissima Signoria dubitandofi di qualche garboglio del Turco.Fece Capitano Generale di Mare meffer Dominico Triuifa no,ilquale a di.is.di Luio le parti da Venetia & ando in Candia con l'armata doue ketteper in fino che il Turco fi haue Rhodi & ritorno in Turchia.Et cofi li Senatori Veneti perferuarno lę fue terre Cypro & Candia,

CEffendo paffati molti giorni il Chriftianiffimo Re che pretendea di racquistar Milano con tutte l'altre terre perse mando ambasciatori a Sulzzari per veder di tirarli al suo ftipendio,e tanto fece con danari & con promeffe che alla fine ne affoldo vintidul milia. Delche fu fat to a fapere a tutti coloro quali erano al ftipendio di Cefare che in termine di tanti giorni fi do ueffero ridure alli loro cantoni,liquali vdendo fubito fi partirono,Et il detto chriftianiffimo Re prepara un bello, degno,& potéte effercito, & il mando in Italia fott'il gouerno di Monfignor lo gran Bastardo di Sauoia, Ilquale paffando l'alpe senza interuallo alcuno fe vni con li denti Suizzari vintidui milia & con il campo de Venetiani che li afpetrauano infieme con tutti quelli Franzefi ch'erano in Italia con Monsignor di Lutrech; in modo th' erano pių di fefianta milia perfone. In modo che mai non fu vifta la piu bella gente ne il piu flo rido & potente campo ne meglio difpofito, con ilquale i deui Signori fi aularono verfo di Milano. Il Signor Profero che bene fapeua il tutto ritorno In Milano per proueder al bifogno di tal imprefa, doue raduno il consiglio per intender il parere & opinione di tutti.nelquale fu conclufo di abbandonare la citta di Milano, pensandofi non poter refiftere alla grande potentia del nimico per hauer poco effercito, ilche vdendo il Signor Profpe to come valorofo capitano delibero contra l'opinione & volonta di tutti di diffender Mi lano e di tenerlo, & fece fortificare li foffi,& tutti li borghi, de spalti, ripari, & baftioni,ca fematte,e tutte le cofe neceffarie al fuo bifogno: ponendo l'artegliarie, & archibuf, & fchiop petteri, done patea a lui che piu meftier faceffero, Poi fatto quefto fece vna bella oratione al po pulo della terra efforiandolo a volerfi diffendere valorofamente inanimandolo a tale im prefa moftrandogli per diuerfe ragioni ch'erano tanti,e tanto bene armati che fi feranno vniti e difpoft! di morire con l'arme in mano,mai li loro nemici hauriano l'intento loro di poffeder li e dominarii come per il paffato, Et finalmente tanto fepe dire che tutti li riduffe a prender l'ar mi & volere plu prefto effer defunti che sottomettersi più a Franzefi. Et fatto quefto il detto Si gnor Profpero fece far con grande Ingegno vna mitabile & grande foffa che trauerfaua il giardi no allincontro del caftello.fi che li nemici di fuora non poteffero andar dentro.ne quelli di den tro vfcire di fuora.Nellaquale foffa il detto Signor Profpero poteua a fuo bnplacito vscire della citta con tutta la fua géte & fortificarsi nella ditta foffa co tanto ordine & modo che tutt'il mon do non l'hauria potuto offendere ne vietargli l'andata.Et perche hauea gla per inanci prouifto d'hauer bifognandoli alcuni Lancichnetti a tempo di tal bifogno ne conduffe in Milano da circa quatro milla con il fignot Gleronymo Adorno & li fece tutti ridurre a guardia delli folli dalla banda doue fapeua che li nemid doueuano venite. Et faute quefte cofe dopo a dui glori

Mondo

Chrifto.

dui giorni l'effercito de Franzefi fi apprefento dalla banda del detto giardino dou❜e il Caftello di Milano.Et il fignor Profpero per veder il portamento del populo fece dar a l'arme & fonar le campane della terra:in modo che quafi in vn punto tutto Milano fu in arme,& ogniuno fotto la fua parrochia & contrata a l'ordenanza fe riduffe.& cofi fece tre volte,vna la mattina,l'altra a mezzo giorno,e la terza la notte: & fempre trouo il detto populo prontiffimo & animofo con l'atme in mano.liche li piacque tato che quafi per tal effetto fe riputo vincitore di tal guerra: ve dendo fempre a vn fuo minimo cenno da quaranta in cinquanta milia huomini a l'ordenanza coperti di arme biäche:tra liquall ne erano da otto in noue milia fchloppettier, Et il fignor Gle ronymo Morone gouernatore di Milano mai ne di giorno ne di notte no ripofciaua:anci fem pre in compagnia del Marchefe di Pefcara e di quello di Mantoua,andaua per la citta prouedé do alli bifogni che accadeuano.Et mentre quelli di dentro fi sforzauano di ripararfi dalle nemi che infidie.coloro ch'erano alla campagna fimilmente fi effercitauono con ogni ftudio di gua fargli li loro diffegni per poter entrar nella citta con manco dáno & vccifione di fe medefimi, Tra liquali el fignor Marcantonio Colonna & il fignor Camillo Traulcio partédofi delli allog glamenti andauano per il giardino lungo le mura di milano per veder doue plu facilmente po teffero dar la battaglia.Iquali furono veduti da certi bombardieri & qul il deftin loro volfe dif ferando quello di dentro vno cannone di artegliaria di subito vecife il fignor Camillo & feri a morte il fignor Marcantonio, Iquali furono portat al padiglione di Monsignor di Lutrech che con infinita paffione & doglia li raccolle.Et perche il detto fignor Marcantonio era ancho. ra viuo cerco con tutte le forze fue di ricuperarlo. Ma vedendo ch'era impoffibile affai lo con forto con patientia tal motte füpportare, Ilquale viffe fette hore:& inanci che moriffe fi condo con Dio & efforto tutti quelli Signori che alla fua fine fe ritrouarono in voler ben & fidel. mente feruire come hauea fatto lul & contentarfi del voler del fommo & onnipotente Dio & della fortuna.Et cofi dopo morte furono ambi dui honoreuolmente fepelliti & da tutti del effercito plant.

CDapoi la morte delli fopradetti dul Signori vedendo Franzefi non poter far operatione alcuna che buona fuffe per rihauer Milano per cagione della foffa che hauea fatta fare il fignor Profpero che toglieua le forze a quelli del Caftello: in modo che non poteano ado perare l'artegliaria fe non a danni loro, fi leuarono da l'imprefa con intention di far vfcire l'effercito di Cefare & del Pontifice ch' era in Milano alla campagna & ridurlo in loco do ue poteffero far la giornata. Et andaro a Callino per interromper il viaggio di Milano a Pa ufa, doue era prima il fignore Antonio da Leua con gente d'arme Spagnola. Laqual cofa Intendendo il Signor Profpero fece che in quefto tempo il fignor Francefco Sforza ch'era a Trento fi calo alla volta di Paula per ponerlo in Milano accio che i populi di quello ves dendolo fi sforzaffero di bene in meglio a volerfi mantenere contra l'infidie de Galli,llqua le fignor Francefco hauuto l'aulfo dal detto fignor Profpero in compagnia di ducento & cins quanta huomini d'arme & fette milia Lancichnetti guidati da Caftel alto fuo Capitano fi parti da Trento & intro in Pauia. Et il fignor Profpero intefo quefto vfci di Milano la notte fequen., te con tutto l'effercito & il fece vfcir di Paula lafciando in quella il Signor Federico Gonzaga Marchefe di Mantoua per guardarla & lui con il refto della gente accompagno il detto Duca Francesco Sforza per la ftrada di Paula poco diftante dal effercito de nimici con tanta aftutia & modo che quelli non fe ne accorfero,faluo quando fu entrato nella citta di Milano.Mainan di che intraffe tutt'il populo di quello intendendo de la fua venuta vfel delle mura & li ando Incontra gridando ad alta voce, Imperio Imperio,Duca Duca,e Profpero Profpero: in modo che hauerefti detto chel fuffe ftato vn nouo Chrifto quando entro in Hierufalem.Per ilche li Franzeli ftorditi fe deliberarono di andare a l'impresa di Pauía:& ordinarono l'effercito více. do di Caffino con molti pezzi di artegliarle groffe & vennero a Paula doue trouaro quelli del la citta molto prouifti.perche el fignor Marchefe di Mantoua con tutti li cittadini & il popu lo della terra (che ben ll aspettauano) fi haueano messi in ordine & con l'arme in mane appa recchiati,& con baftioni,& ripari,e fpalti,& arteglarie a tutte le porte & luochi dou'etano più di bifogno.Et piantate che li nemici di fuora hebbero li loro cannoni & bombarde il fignor Pro fpero che del tutto era auisato subito la notte li mando in foccorfo otto cento fatti Spagnoli in gouerno del Capitano Crouera & Santa Croce.Iquali paffarono a guazzo vn ramo del Thefi. no & fmontati dalla banda de nemici paffarono per il capo miraculofaméte per mezzo di quel U fenza effer da loro conosciuti penfandofi che fuffero delli loro medefimi che andaffero alle fcolte della citta.Et cofi al far dell'aurora gionfero alla porta di Pauia doue dettero il fegno & fu tono da qlli della citta raccolti con infinito placere & allegrezza.Et il marchese di Mantoa che era il principale in detto loco fece chel capitano Andana hebbe in cuftodia la porta noua,& Ma tenga qllo di Santa croce;& alla porta palacense messe Frácesco Salamon:& alla porta di Santa

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