farea Maefta fratello,con li altri Signori & gran Capitani fenza alcun timore fi ftauano,anci de CHippolito della nobile Famiglia de Medeci della Citta di Firenza,& Reuerendiffimo Car Coron Citta Maritima.! Il Signor Andrea d'Oria effendo Prefa di conl'armata fua nel mare alargato & Coron, intendendo chel Zai capitano di quel la del gran Turco era anchora lui fuo ricon ogni diligentia ingegnoffi di ti trouarlo,& effer con effo lui alle ma ni,& con il vento & con li remia ricer carlo fe miffe,con tanto animo & con tanta vigorofita che fenza dubbio fe all'armi effi veniuano il detto figno Andrea del Capitano Zai fuperiore egli di gran lunga reftaua: ilqual Zai mai afpettare lo volfe,anzi femptere tirandofi di giorno in giorno alla vol ta di Coftantinopoli doue era vfcito con la fua armata se ne ritorno,il fignor Andrea d'Oria quefto vedendo di pigliare Coron af Il Turco intenendo il bello & animofiffimo effercito ch'al ftipendio del Sacratiffimo Im/ Partita Partita Cane na. Intrata del Im peratore in Bolo gna. Chrifto, Mondo, che tra l'eftate & l'inuero e ripofta,i cieli ad ogni fuo piacere inclinati trouadoffi mentre che Angelo Treuifano nobiliffimo tra le nobiliffime famiglie dell'inclita Citta di Venetia,huo Bologna Citta in Romagna. CEffendo ftato piu giorni la Cefarea quale il predetto,ne fu dal detto Imperatore creato Cauallieri,& fatto fuo familiare. Et in quel Gioanni da Legge digniffimo patritio Venetiano,homo di giouenil etate e d'ingegno ma 1933 6732 Francefco Pizzaro in Peru loco nel India fituato per la Cefarea Maefta gouernatore pofto, hauendo la prouincia & la Colonia di Santo Michiele ricercata & riueduta con diligentia affai bene, Mondo, Chrifto. bene,& ad vn Caftello aggiunto alqual Caftello vn Capitano l'era Atabalico nomato,non Ca Morte Aluigi Gonzaga fu del fignor Ludouico homo quafi fopra naturale,& d'ingegno & dipol fa alli noftri giorni vn Semideo facendo quello che a cui no lo vide forficofa impoffibile par ueli,& del tutto effere incredibile,fua Signoria co le manifenza arte folum che con la propria dil nobi forza ogni ferro,& ogni fune groffiffima atomo alle mani quelle auilupando spezzaua vn pale Alui lo di ferro di modo tirando in ch'altr' huomini appena in dui tiri al fuo fegno atriuare puotea gi Gon no poi alle lotte paro alla Signoria fua non trouaua & vn fortiffimo Nero che con fua Signo, zaga. ria prouare fi volfe fu per viua forza del fiato al turto priuo. Anchora tre picche da fant apie infieme legate con vna fol mano egli li leuaua,& oltra la poffa naturale che fua Signoria tene ua era digniffimo Oratore literato,& di tanta formofita di vita che la natura a gran fatica con l'arte fua vn fimile formare piu fi puoteria,del che il cielo inuidiofo di tanto frutto che a gior ni noftri fopra la terra fe trouaua,le parche fpinfe il fuo vital filo nella piu bella etate a terminas re,che effendo fua Signoria in terta di Roma fotto vn Caftello Vigoaro nomato fu da vi arco 6732 1533 bufonella finiftra fpalla ferito, di modo che in capo il quarto giorno tal ferita co grandiffimo có duolo di tutti li huomini che alle virtute fono amici alla morte lo fpinfe, Bologna Citta in Romagna. B CRitrouandoffi in queft'anno nella Cit. Liga del ta di Bologna la Santita del noftro Signo li Signo re Papa Clemente Settimo, & la Maefta ri Taliadel Sacratiffimo Carlo Quinto Impera ni con l' tore Augufto sempre.& hauendo per tanti Impera manifefti fegni conofciuto,che piu volte tore. apparuti fono,la gran Calamita & miferia nellaquale gia tanto ne i preteriti tempi la nobiliffima prouicia d'Italia e ftata,& co me fia continuamente ftata da tanti diuer fi modi veffata, afflitta,& coquaffata,non fenza grandiffima difplicentia di fua pre fata Santita,& di fua Sacratiffima Cefarea Maefta.Pero davn fantiffimo feruore toc chi fommamente d'un commun volere, & l'uno & l'altro defiderando che prima della loro partita d'Italia per l'auenire ottimamente fuffe proueduto,alla vera diffenfione & falute d'effa nobiliffima prouincia,con ogni opportu no & diligente rimedio poffibile, Accioche liberamente fenza offefa di diuerfi inimici, quieta, & pacifica poffa reftare,& in recompenfatione di tanti fuoi partiti trauagli in pace li fuoi debiti beni & honori ella godere fi poffa:Per tanto adunque la prefata fua Santita,& Cefarea Maesta com'e detto voluntarofi & di animo & di effetti di ogni fua cofa accommodare,fono condut ti infieme nella fopra detta Citta di Bologna,doue fopra cio hauendo piu volte diligentemen te difcorfo,& con tutti li Principi d'Italia hauuto diuerfi ragionamenti, ad inftantia delle preghiere,& conuenienti conforti di fua Santita,& di sua Cefarea Maefta,fi come alla diuina pro uidentia piacque,tutti effi Principi voluntariamente a feguire tutto il prefetto ordine fono con corfi,inftituito & determinato per la prefata fua Santita,& fua Sacratiffima Maefta Cefarea cioe d'intrare & mantenere & con buon animo & cuore conferire ciascuno per la fua debita ratta al publico & vniuerfal bene di tutta la predetta prouincia d'Italia,accio che quando alcuno fuffe che malamente veffarla penfaffe,o per alcuno modo impedirla & li beni fuoi moleftare,poffi Chrifto, Mondo, effer atta & idonea a non temere,& puoterfi liberamente diffendere & afficurarfi da ogni & qua lunque forte di nouo cordoglio.Per ilche adunque di parere & fpontanea volontade ciascuno de pronominati principi,Cioe la prefata Santita del noftro Signore,& la Cefarea Maefta,& la Illuftriffima Signoria di Venetia con tutti li altri potentati d'Italia,fpontaneamente & volonta riamente hannoffi vniti confederati & infieme tutti giurati vna Santiffima & firmatiffima Le ga contra di ciascuno &'di qualunque altro Principe del mondo che penfaffe o voleffe per al cuno modo velfare o moleftare alcuna parte di tutta la prouincia predetta della Italia, Volendo ciascuno delli prefati Signori confederati,& cofi hanno pienamente & diligentemente di fpofto & ordinato,che in tutte quante l'occorrentie d'ogni conueniente fpefa ordinaria & ftra fordinaria che a cafchera per la diffenfione & faluatione d'effa pronominata prouincia che cia fcuno per fe & per la debita rata che toccare li puotera, & che fara conuenientemente dechiarato,& taffato per li Signori fuperiori fopra cio deputati,habbia & debbia incorrere,& contribui, re a tutte le fattione & fpefe debite che occorrerano,per caufa di mantenere & augmentare que fto publico & commun bene della predetta prouincia,& acadendo che fe haueffe a diffenfare da infideli,o per qualunque modo hauer con effi loro noua impresa per la faluatione & augu mentatione della veriffima & fantiffima fede del noftro Signore onnipotente Iddio, Voglio no fimilmente tutti li prefati Signori dalla Lega che ciascuno obligato fia & tenuto contribui re alle predette spese & fattione vtfupra,ordinarie & ftrafordinarie fecondo la neceffita che fuc: cedera per il debito honore & vtile del commune & falutifero bene di detta fantiffima Lega, & della predetta prouincia d'Italia,Et etiam per la vniuerfale falute di tutta la republica Chriftiana.Et perche effettualmente attendere fe poffi & con tutti i debiti modi mantenere che fi că uiene ad effo predetto & falutifero bene di questa Santiffima imprefa, effendoli di necessita vno inftrutto & eccellentiffimo Capitano percio la prefata Santita del noftro Signore & la Ce farea Maefta,con tutti li altri confederati Signori alla predetta Lega conofcendo da tante no biliffime efperientie la virtu & il valore del eccellente Duca il fignor Don Antonio de Lieua tutti infieme l'hanno fpontaneamente eletto & confirmato per generale Capitano d'effa Santiffima Lega,& date maggiori effetti a detta digniffima Imprefa, hanno pienamente ordina; to & conclufo chel predetto Don fignor Antonio habbia da reftare,& refti in Italia,perche che quando accada il bifogno poffa immediate prouedere di condure & mettere vno conuenien te effercito & capace di tanta bona gente da cauallo & da piedi che fecuramente poffi refiftere, & effere idoneo & fufficiente alla diffenfione & faluatione & augumentatione delli honori & 133 6734 beni di detta prouincia d'Italia,intendendo & volendo chel predetto effercito a fimile tempo s'habbia da mátenere fminuire & augumentare cótinuo ad ogni fpefa di detta fantiffima Lega fecondo fara neceffario,& opportuno nella qualita de tempi,& delle cagioni che a giornata oc correrano, Non volendo pero la Santita del noftro Signore & la Cefarea Maefta ne li altri Si gnori confederati in la Lega predetta che quefta confederatione poffi ne habbia per alcú mo do a preiudicare le ragioni d'alcuna altra preterita confederatione,a honore & beneficio del la predetta nobiliffima prouincia d'Italia,& fimilmente a vniuerfale falute di tutta la Chriftia na republica.Et quefta fantiffima Lega fu fatta & confirmata nel palazzo di detta Citta di Bo' logna del noftro Signore & nella Camera di fua Santita.& al fuo diuino confpetto denanti, & a quello della facratiffima Cefarea Maefta,& allo Illuftriffimo fignor Don Francefco 'Sforza Duca di Milano &c,& fimilmente a tutti li altri magnifici Oratori di tutti li altri potentati de Italia nella digniffima & Santiffima Lega confederati,a honore & gloria del noftro onnipoté te fignor Iddio,& della fua gloriofiffima madre vergine Maria benedetta,& fimilmente ditut ti li fanti Apoftoli & tutta la Celeftiale Corte fotto alli.xxvii.del mefe di Febraro & del Anno M.D.XXXIII. & all'ultimo di detto mese fopra la renghera del palazzo di Bologna nel fo பாரா lito modo di bando Reale fu ad alta vo Mirandula Caftello. do il 6732 do il fignor Galeotto figliuolo che fu del fignor Ludouico Picco della concordia Signore,al- puoteano CEffendo queft'anno il Principe di Melphi il fignor Andrea d'Oria & general Capitano del la armata di mare della Cefarea Maefta partito della Cicilia alli dui del mefe d'Agofto per an dar al foccorfo di Coron quale da terra e da mare dalli Turchi affediata fi ftaua,con.xxv.Galee Vitto & quindeci Naue, & quatro Carracche,& tre Galeoni di monitione carrichi & fantaria Spagno ria d'An la che in lo regno di Napoli fi era,& altri Cauallieri Spagnoli & Taliani liquali con ardentiffi, drea d' mo animo defideroffi di gloria n'andauano,& cofi detta Cefarea armata nauigando alli otto Oria có del prefente mese l'armata, Turchesca driettoa vna punta di terra intra vna Cala ritrouorono, tra Tur luoco per fe forte & impertinente a combattere detta armata Turchesca,laquale in numero ri chi trouoffi di fettanta vele groffe, cinquanta otto Galee, dui Galeoni, & diece Fufte,tutte con le poppe alla terta voltate,& a fecurita di detta armata haueua fopra di fe gran quantita di Gianiz zari & altri tanti Turchi gente affai & bellicofa & valente,con affai marinari fecondo illoro bi fogno con grandiffima quantita d'artegliaria accópagnati,& monitione quanta a portare l'era ftato poffibile.Laqual armata Turchefca dalla armata Cefarea fcoperta,fubito il fignor Princi pe Andrea d'Oria dui Galeoni vno di fua Signoria,& l'altro di belliffimi huomini armati,& di valorofiffimi Capitani,& d'affai artegliaria fornito poco tal armata Turchesca eftimando, verfo quella egli mando,co tanta furia,& tanto rumore d'artegliaria che parfe chel cielo fe do ueffe aprire alla terra giu ruinando,& piu d'una groffa hora Rette che vedere non fe per il fumo de l'artegliaria detti Galeoni,li quali tanta ftretta all'armata Turchesca quelli dero no,che quella al tutto in difordine la mifero,& molte Fufte & Galee guaftando,& remi,albori, & altre cofe pertinentia detti nauigli Turchefchi rompendo, Il detto fignor Principe Andrea d'Oria temendo che detti Galeoni in pericolo di perdere per effere andati troppo innanti ftef 1533 fero,& ancho di fcontrarfi con detta armata Turchesca tutto defiderofo, egli di fubito a detti Galeoni con la fua armata li dette foccorfo,ad ogni Capitano che debbá mettere fua gente all' ordine come valorofo Generale comandaua,le bandiere in alto luoco fpiegate ponendo,l'ar tegliarie comodelli fui nemici fparando,tanta ftrage facendo delle loro gente & nauigli in tan ta fuga & tema mettendoli,che non folo al combattere attefero:ma ardimento di fparare le lo ro artegliarie no hebbero, Il fignor Principe Andrea d'Oria la profperita del vento allhora ve dendo,verfo Coron di feguire il fuo viaggio al tutto deliberoffi,& dal vento Sicon dato quan to il fuo difio allhora fi era,senza alcuno impedimento li arriui,& a otto mila fra Spagnoli,Ta gliani,& Greci,che dentro a tal terra affediati ftauano,fubito foccorfo li dette,quali in tanta neceffita fe trouauano,che per vinti giorni innati herbe, Cauali, Afini & altre beftiame alla recrea tione humana inufitati mangiauano,& fino a cuocere le fuole delle fcarpe per viuere erä sforza ti,per non volere alli loro nemici darfi nelle crudel mani, quali diece Greci che nel loro cam po capitarono,dalla fame cacciati,& fcorticati & fopra vna graticola di ferro liaroftirono,pur dalla rabbiofa penuria fra dui giorni alli nemici di arenderse erano sforzati,tanto & tal diuino foccorfo non giungendo,& la Cefarea armata all'intrare di Coron due de le loro naue che por tauano il Capitano Nermofilia & fue gente infieme,reftorono intrigate di modo che per vna gran pezza l'una da l'altra deftrigare non fi puofero,allequale li Turchi li vénero,& fopra vna di quelle naui entrando tutta la gente che alle loro mani peruenne furono crudelmente vccifi, il Caftello & da poppa & da prora guadagnando,Dicio il valorofo Capitano Nermofilia aue duto,del fuo Corfaletto & altre arme armato con vn Spadone da due mani,comincio delline mici & braccie,& gambe,& tefte a tagliare,& tanto con fuoi boni foldati allhora fece che le na ui per la fua prodezza furono quafi riscoffe, Il fignor Pricipe & valorofo Andrea d'Oria il dan no di quelle vedendo,del Porto di Coron con le fue Galee vfcendo il resto delle naui a drieto lasciando,le due gia quafi mal menate naue del tutto recupero,al fil delle fpade mettendo cin quecento Gianizzati & cento ne prefe,& cofi tal armata seguitado fino dentro da Modon con danno & vergogna di quella ta caccio,& nel tempo che per egli fignor Andrea tal caccia fi fa cea,quelli ch'entro erano dellenaui che nel porto di Coron ftaffeuano,in terra fmontati fubi to le lor armi prendendo fenza dilation alcuna con quelli Spagnoli, Taliani,& Greci che nella terra fi trouauano con grandiffimo animo infieme mefcolati alla volta delli Turchi che la Cit ta per terra affediata teneuano deliberatiffimi di vincere n'ardarono,ilqual effercito Turchesco fenza fare punto de refiftentia alla fuga dalla tema vinto del tutto fi dono,& bagaglie & moni tione lasciando alle felue ne fuggirono,alcuni caualli fino a Modon,oue paurofi mal fecuti fe |