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Un confronto.

1918.

Il Professore:

« Quando porge la man Cesare a Piero
da quella stretta umano sangue stilla;
quando il bacio si dan Chiesa ed Impero,
un astro di martirio in ciel sfavilla ».

L'Aquila di Meaux:

.....écoutons ce saint roi.... : Ego Costantini, vos Petri gladium habetis in manibus; fungamus dexteras, gladium gladio copulemus. J'ai le glaive de Costantin à la main et vous y avez celui de Pierre; donnons-nous la main et joignons le glaive au glaive: que ceux qui n'ont pas la foi assez vive pour craindre les coups invisibles de votre glaive spirituel, tremblent à la vue du glaive royal: ne craignez rien, saints évêques ; si les hommes sont assez rebelles pour ne pas croire a vos paroles, qui sont celles de Jésus

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5མས་

tour de vous: qui ne respecterait votre sance ? » (1).

Parole non ci appulcro.

(1) Sermon sur Punité de l'Eglise, 9 novembre 16

Christus heri et hodie:
ipse et in saecula.

I.

1922.

Il Cristianesimo è il sale della terra; quando diminuisce incominciano ad apparire i vermi; quando sparisce la putredine è generale.

Ma il Cristianesimo c'è anche quando non c'è.

Voglio dire quando sparisce come adorazione ed imitazione di Cristo, incomincia ad esistere in altro modo: Dio permette, allora, che l'uomo, per suo castigo, trasformi il Cristianesimo da medicina in veleno e che questo, depositando e fermentando nell'anime, vi produca malessere, fastidio, insoddisfazione, delirio, follia, ricerca rabbiosa dell' impossibile ecc.

Ecco i caratteri della civiltà moderna. La civiltà moderna è dunque (sebbene mostruosamente e a suo dispetto) cristiana.

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2.

La ragione di ciò è questa: Dopo Cristo, essendo Egli in tutto, non ci si può muovere che in Cristo. O l'accettiamo o lo subiamo. Quando l'uomo va verso l'Anticristo s' imbatte ancora in Cristo (nel Cristo-Terrore). Quando l'uomo s'allontana dall'Anticristo s' imbatte ancora in Cristo (nel Cristo-Amore).

E impossibile quindi concepire un tempo in cui si possa vivere fuori di Cristo. All' Era Cristiana è proibito d'avere un dopo. Non può averlo perchè, essendo l'ultima, deve durare fino alla fine del mondo.

Si può dire, dunque, non assurdamente, « dopo il mondo »; ma dire: « dopo l' Era Cristiana», non si può.

3.

La più grande cretineria moderna è di considerare il Cristianesimo come un'epoca qualunque della storia la quale, chiusa, debba dar luogo ad un'altra. Per esempio: alla civiltà so

cialista, dal cui concime dovrebbe pullulare, secondo i suoi sozzi evangelisti, una umanità felicemente animale, senza più tragedie, simile ad una immensa scrofa, soddisfatta, dopo il pasto, del proprio grasso.

4.

E possibile però (pur troppo!) che in un tempo più o meno prossimo si abbattano e si brucino tutte le croci, che si sconsacrino e si trasformino in sale da ballo tutte le chiese, che gli ultimi pochi cristiani vengano macellati o derisi, che il Papa sia cacciato da Roma, che sia perseguitato da tutti i popoli e che si riduca a vivere, senza gregge, in una capanna ignorata, nella solitudine e tra le fiere d'un deserto.

Ebbene: Con tutto ciò (e sarà il massimo che possa fare) l'umanità, pur degradata fino al livello della bestia, non sarà riuscita a liberarsi di Cristo.

5.

La venuta di Cristo nel mondo è un fatto; ma unico e soprannaturale, le cui conseguenze fu divinamente stabilito che dovessero durare

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