Che dal colle de' lauri in giù discende z Or di noi più veloce egli n' attende. Med. Dunque addio care selve; Selve, per me beate, or ch'io vi lascio Qual'interno dolor prova il cor mio! Ang. Antri felici addio; no, ch'io non poffo Volgere in voi, partendo, asciutti i lumi. In voi vollero i Numi, Che nasceffe il mio amore, or voi fer bate Coll' amorofe note, Che la mia man ne' vostri faffi impreffe Entro il concavo feno; Dell' amor mio le rimembranze al meno. Io dico all' antro addio, Ma quello al pianto mio Zeffiro rende a me ORLANDO. Ove fon? Chi mi guida? Quefte, ch'io calco ardito, Son le fauci d' Averno, o fon le ftelle? Le fonanti procelle, Che mi girano intorno Non fon dell' Ocean figlie funefte? Come timidi, e pigri S'arreftano dinanzi al furor mio! Oh Dio, qual voce, oh Dio, Quali accenti nojofi! Angelica, e Medoro amanti, e fpofi. Numi, barbari Numi, Angelica dov'è, perchè fi afconde? Rendetela ad Orlando, o ch'io fde gnato Farò con una scoffa Fin da' cardini fuoi crollare il cielo, Farò del mondo una scomposta mole, Toglierò il corfo agli aftri,i raggi al fole. Infelice, che diffi? Mifero, che pensai, Contro il ciel! Contro i Dei! La deftra ! Il brando ! Crudo Amor! Donna ingrata! E folle Orlando! Deh lasciatemi in pace, Che volete da me, maligne ftelle? Quelle infaufte comete Son dell' ira del ciel nuncj crudeli. Il miniftro farò. Vuol ch'io mi svella Infaufte comete ? Non più, ch' io mi fento L'inferno nel fen. Ma qual' aftro benigno, Fra l'orror della notte, a me rifplen Chi la de? pace mi rende? Ah fi, tu fei Angelica cor mio: ma tu paventi? Vieni, vieni, ove fuggi? Più fdegnato con te, cara, non fono; Torna, torna ad amarmi, e ti perdono. Aurette leggiere, Che intorno volate Tacete, fermate Chè torna il mio ben. Quefto uefto è il di fortunato, Augufta ELISA, In cui la tua grand' alma Colla terra cambiò l'aftro natio. Sol della gloria tua vergar le carte, Rinnovar le follie, cantar gli amori. Le lodi tue, fenza far onta al vero? Forse è minor delitto Tacere i pregi tuoi, che dirne poco. Io volentier mi taccio, Chè fon de' miei pensieri Interpreti più fidi Il filenzio, e'l roffor, che le parole. Chi aprendo i vanni a più felice volo, Da quefte umili sponde Caldi voti alle stelle intanto invio. Scorga l'invida Parca, |