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piantato e quasi radicato con le sue quattro zampe mostruose nel centro della terra.

Gli uomini lo adorano, se ne inebriano; ed ebbri e faziosi, si scannano, bestemmiando, intorno a lui.

Inesplicabile mistero che ci sarà spiegato nell' Ultimo

Giorno.

AUSPICI

«< Quinci trarrem gli auspici » diceva Ugo Foscolo, un di quelli che «<l'anima col corpo morta fanno », dinanzi ai sepolcri illustri di Santa Croce. Il paganeggiante plagiario dei romantici non pensava che dinanzi all'ossa aride, se null'altro c'è, nessun auspicio può trarsi e che se ancora gli spiriti de' grandi morti vivono invisibili ai vivi non c'è bisogno di cercarli presso ai cenotafi e che gli auspici meglio si posson trarre dall'opere che lasciarono.

-

Ma il Foscolo settentrionale ventaccio che volea mutarsi in zeffiro ellenico era un retore, anche in poesia, ed ai retori è permesso trarre gli auspici, com'è accaduto di fresco, perfin dal suicidio di un giudeo nauseato di se medesimo.

AUSTRALIA

Questo ultimo venuto tra i continenti non è popolare tra i filistei d'Europa. Perchè dell'Australia sa questo soltanto che là furon trovati per la prima volta i cigni neri. Ora il filisteo odia i cigni bianchi perchè son puliti; odia ancora di più quelli neri perchè non li può insudiciare e soprattutto odia nel color nero il doppio simbolo del clericalismo e della morte.

AUSTRIA E ITALIA

In un secolo poco più si son visti i seguenti passaggi. 1815-1859. L'Austria occupa e tiranneggia una parte dell' Italia e spadroneggia nelle rimanenti.

1859-1866. L' Italia vince l'Austria (1859); l'Austria vince, ma inutilmente, l' Italia (1866).

1866-1881. Austria e Italia si guardano in cagnesco.

1882-1914. Per evitare di azzuffarsi stringono fra loro alleanza.

1915-1918. L'Austria vince l' Italia (Caporetto) e l' Italia vince l'Austria (Vittorio Veneto).

1919-1923. L'Italia aiuta l'Austria e l'Austria non chiede di meglio che unirsi all' Italia!

« A questo mondo c'è una giustizia finalmente!» diceva Renzo Tramaglino. I discendenti di Renzo (che cominciarono nel '48 a provare la verità di questa esclamazione) negheranno ancora che c'è una giustizia divina anche nella storia se pure non paga sempre il sabato ?

1920.

AUT AUT

La processione esce di Chiesa.

Uomini, donne, bambini, con fiori e ceri, cantano in lode della Vergine. In testa uno stendardo bianco sovrastato dalla Croce; in coda, sotto il baldacchino, tre preti parati, e l'Ostensorio scintillante tra gli effluvi dell' in

censo.

A un tratto, da una via laterale, sbocca un'altra pro

cessione :

I suoi componenti, facce sinistre e minacciose, seguono, armati di bastoni, una bandiera rossa e due nere e cantano fosche canzoni in lode del Diavolo e della Morte.

Le due processioni s'incontrano.

Gli schiavi della Bestia, inferociti dalla presenza della Croce, si scagliano, furibondi, sui servi di Cristo, inermi.

Donne, bambini, vecchi son malmenati e travolti. Un prete vien pugnalato; un altro è circondato dalla marmaglia. Essa lo percuote, gli sputa in faccia, lo schernisce, gl' impone: «O grida: Viva il Comunismo, o sei morto!» Aut, aut.

Il povero prete (non santo) chiede perdono a Dio della propria viltà, e grida tutto ciò che vuole la Bestia. Allora, finalmente, la masnada s'allontana.

E, dietro ai vessilli infernali, i canti dell'Anticristo risuonano vittoriosi, con maggior forza.

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AUT CESAR, AUT NIHIL

Motto di Cesare Borgia, al quale toccò il «< nihil » di qua e di là.

e

Ma, agli occhi di chi guarda al di là de' nomi, non si tratta in realtà di un vero aut aut. Dinanzi a Dio anche dinanzi alla storia, che narra, come i cieli, le glorie d' Iddio un Cesare può essere l'equivalente del nulla: fantasma padrone effimero di fantasmi. Chi s'abbassa sarà esaltato, ha detto il Figlio d' Iddio: soltanto chi sceglierà d'esser nulla può diventare signore dell'anime, cioè vero Cesare.

AUTENTICO

Non c'è più nulla di autentico e che sia davvero quel che sembra e quel che dicono.

trucchi

Non autentico il colorito delle donne, fatto di paste e di polveri non autentico il talento fatto di plagi e di non autentico il vino, di tutto composto men che d'uva non autentica neanche la ferocia fatta spesso di paura o d' impunità.

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Si falsificano le statue, le perle, i manoscritti, gli avvenimenti, le reputazioni, i programmi. Due sole cose rimangono, al di sopra di tutto e di tutti, irrecusabilmente autentiche il Vangelo di Cristo e l'imbecillità universale.

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AUTOCRATE

L'ultimo autocrate finalmente è morto! esclamò il cav. Deifobo Luciferini leggendo nei giornali il massacro della famiglia imperiale di Russia.

In quel mentre entrò nella stanza la moglie colla figliola maggiore :

Deifobo, noi si va fuori a far delle spese.

Fuori! Spese ! gridò, anzi ruggì il cavaliere. Fuori a quest'ora che la cena è vicina! Fuori senza avermi chiesto prima il permesso! A far delle spese, a spendere dei quattrini guadagnati da me! A far delle spese probabilmente superflue e voluttuarie! Niente fuori ! Niente spese! Spogliatevi subito: te va' in cucina, e te piglia la calza In casa mia comando io, sono il padrone io, e guai a chi non ubbidisce !

AUTO-DA-FÈ

Il signor Euterpe (genere femminile !) Bellachiorba, ex maresciallo dei carabinieri in pensione e titolare dell'unica privativa di Bagoghi, appoggiato al proprio banco, tra il vassoio dei sigari e la buca del sale, spiega a tre o quattro clienti che siedono, fumando a pipa, intorno al solito tavolino rotondo, il significato d'una parola eteroclita che ha trovato nel giornale che sta leggendo.

« Auto-da fè. Guardate, è proprio scritto così. Ma chi sa dirmi ciò che vuol dire questa parola ostrogota? Nessuno? E allora lo dirò io: Essa vuol dire, figuratevi!, Atto di fede. Ma sapete che razza di fede era questa, a tempo del Medio-Evo ?

Öra che mi ricordo, se avessi il libro dell' «< Inquisizione di Spagna » che lessi una volta, nella caserma di Caserta, quand'ero semplice appuntato, vi potrei spiegare ogni cosa (facendovi vedere anche le figure), per filo e per segno.

Ma vi basti sapere che si tratta d'una delle tante infamie inventate dai preti, al tempo che facevan le palle e le tiravano, e cioè fino a quel giorno che il General Cadorna, per la festa del XX Settembre, entrato in Roma Italiana, buttò giù senza tanti complimenti il Potere Temporale, e fu finita la cuccagna.

Insomma, per non mi perdere in chiacchiere, Auto-da-fè o Atto di fede, voleva dire esser messi alla tortura, e poi bruciati vivi a fuoco lento, in nome della religione, da qualche frataccio arrabbiato, messo su da Torquemada, per la bella ragione (per portare un paragone) che io non me la sento di pensarla come il piovano di Baghoghi.

Tant'è vero che perfino Giordano Bruno e Galileo Galilei, (che insieme a Dante Alighieri, sarebbero i tre più famosi scienziati dell'universo mondo), perchè non vollero (come dice la storia) passar da vigliacchi davanti agli inquisitori, andò a finire che anche loro, com'altre centomila vittime dell'oscurantismo, prima furono straziati in mille modi e poi incatramati e bruciati.

E così v'ho spiegato, in quattro e quattr'otto, ciò che significa questa brutta fregnaccia de l'Auto-da-fè,

Ebbene volete sapere quali sono le conseguenze che derivano dalle infamie del clericalismo? Io prima andavo alla messa e, tutti gli anni, verso Pasqua, mi confessavo. Ma da quando lessi la « Storia dell' Inquisizione di Spagna » non vo più alla messa e mi guardo bene dal confessarmi.

Certo io non sono come quelli che dicono che Dio non c'è. Io credo in Dio e non mi vergogno a dirlo. Ma credo che Dio debba essere il più accanito nemico dei preti.

E ragiono così: Dio ha creato l'uomo, ma non ha creato i preti; sono i preti invece che si sono creati da sè per dare ad intendere che senza loro non si poteva andare in Paradiso. Ma hanno finito col farne tante e tante, che la gente oramai non crede più neppure nell'acqua fresca. E questo è il brutto. Perchè quanto a non credere ai preti, chi dovrebbe crederci ?

Ma quanto a non credere a Dio, la mia lunga esperienza di vecchio carabiniere m'insegna che Dio è necessario e che se non ci fosse bisognerebbe inventarlo; non fosse altro per risparmiare un po' di lavoro alla pubblica sicu

rezza.

Non so se m' intendete.

Ad ogni modo, io concludo, come tutte quelle persone che non si son fatte beccare il cervello, che per credere in Dio non c'è bisogno dei preti; anzi io credo fermamente che se sparissero i preti, tutti, ed io per il primo, s'anderebbe alla messa.

E questa, e non già quella che non si capisce (concluse l'ex maresciallo Bellachiorba, riaccendendo la cicca semispenta) è la vera spicologia.

AUTODECISIONE DEI POPOLI

Il primo dei «< quattordici punti » di Wilson, coi quali questo dentista americano dai denti d'oro pretendeva ricucire la sbrindellata Europa.

Fu una nuova frase vescica (la più gonfia e ventosa di tutte) che si gonfiò e si sgonfiò rapidamente, lasciando con tanto di naso un'infinità di compunti barbagianni anche cat

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