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ciulli che Gesù cercava e per i quali è fatto il Regno dei Cieli. Ma da quando i Poeti hanno dato il posto ai verseggiatori e i Santi ai bigotti, l'intera umanità è irremissibilmente adulta - e si vede!

AD USUM DELPHINI

Si adopra questa espressione sempre in senso polemico, come se ogni espurgazione fosse un delitto. Meglio, certo, leggere integri gli antichi - ma quando si devono far studiare ai ragazzi (e il Delfino era un ragazzo) bisogna per forza levar via le maialate. Le impareranno lo stesso anche troppo presto e che siano proprio i maestri a doverle chiosare è chieder troppo. Come si ammettono le scelte che mantengono le pagine più belle si dovrebbero ammettere anche quelle che conservano soltanto, tra le belle, le più pulite.

Se capita una mela bacata non c'è che due strade: o buttarla via tutta o scattivare là dove il baco ha mangiato. La seconda sembra, a chi riflette, la più ragionevole. Anche l'edizioni « ad usum delphini» hanno dunque una giusta ragion d'essere e quelli che le combattono fanno supporre che cerchino, nei classici, proprio le linee oscene: ch'è poi il sollazzo degli impotenti.

ADVOCATUS DIABOLI

L'Avvocato del Diavolo è canonicamente necessario in tutti i processi di beatificazione. Un santo non è adorato come santo finchè il demonio non abbia vomitato su di lui tutto il suo veleno. Soltanto un accusato, e accu-, sato dall'Avversario d'ogni luce, può essere alzato sugli altari della Chiesa trionfante. La voce del male è la testimonianza indispensabile alla celebrazione del bene. Profonda saviezza della Chiesa, incomprensibile ai fabbricatori di feticci laici i quali riguarderebbero come uno scandalo insopportabile se uno ricordasse, sia pure in sordina, gli amorazzi di Vittorio Emanuele II, l'esibizioni senili di Garibaldi e le tragiche debolezze di Giuseppe Mazzini.

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AEDO

Parola greca per bardo. L'aedo per eccellenza è, secondo l'erudizione borghese, Omero e da questa opinione ne deriva l'altra, egualmente solida, che il poeta è una specie di mendicante e cantastorie girovago, cieco dinanzi ai veri interessi dell'esistenza il quale racconta con molta enfasi le gesta improduttive di gente che non è mai esistita.

AFA

Clima perpetuo dei cinque continenti nel secolo XX. L'aria, impestata dai fumi delle fabbriche, dagli odori del petrolio e della benzina, dal fiato degli elettori eleggibili, dal fetore dei peccati occulti; riscaldata e arroventata dalle passioni, dall'odio, dalle guerre e dalle guerriglie, l'aria del mondo, da un pezzo in qua, è pesante, puzzante, irrespirabile, afosa. L'afa, insegnano i contadini e i meteorologi, annunzia le burrasche: si sono avuti i primi spruzzi dal '14 in qua ma l' Omo Salvatico teme che stiano per aprirsi sul serio le cateratte del cielo.

AFFAMATI

Beati i famelici di giustizia perchè saranno saziati, dice Cristo.

Morte ai famelici di giustizia perchè turbano l'ordine, risponde il Mondo.

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Date da mangiare agli affamati, ordina la Chiesa. Fate vomitare i ripieni perchè possano ingoiare una seconda cena, replica il Mondo.

AFFARI

« Les affaires sont les affaires ».

Perciò, pensa il Borghese, calpesterò mio padre, mia madre, mia moglie e all'occorrenza i miei figli, ogni volta che mi siano d'ostacolo a stringere un affare della massima importanza. Perchè soltanto gli affari sono, nel medesimo tempo, i miei veri madre, padre, moglie, figli e Dio. « Les affaires sont les affaires ». Il che è molto più sublime del preteso motto divino: «< Ego sum qui sum »>.

AFFERMAZIONE

Ordina Cristo: Sia il vostro sì sì. Dice Mefistofele : Io son lo spirito che nega. Tra il Sì di Cristo e il No di Satana tra l'affermazione eterna che la vita ha nella morte la sua ricompensa e la negazione impotente di chi fu impotente a creare, l'uomo deve scegliere e non una volta sola ma ogni volta che il sole riafferma la luce sul buio della notte.

AFFEZIONARSI

Un giorno alla virtuosa consorte del comm. Quattrostomachi (favorevolmente nota nel mondo bancario e filantropico come instancabile organizzatrice di fiere di beneficenza e di thè danzanti per ciechi, mutilati e «< terremotati ») fu domandato ingenuamente da un tale, che aveva ricevuto l'alto onore d'essere ammesso nell'entourage della predetta signora, se essa avesse mai visitato un'ospizio d'orfanelle posto a pochi passi di distanza dalla propria abitazione.

Al che la signora Quattrostomachi, accarezzando la testa del suo prediletto bulldog:

«No, veramente, non ci sono mai stata; forse non ci andrò mai; perchè non avendo figli, e quindi essendo immune, grazie al cielo, dalle noie che ne derivano, ho paura, ecco tutto, d'affezionarmi eccessivamente a qualcuna di quelle povere creature! ».

E la conversazione passò ad argomenti più allegri.

AFFISSIONE

Il grande universale paretaio dell'esibizione universale. Se il pubblico ignora non compra, se il pubblico ignora non segue.

Bisogna dunque fargli sapere, al gran bestione, per mezzo di chilometri di carta disegnati coloriti e scritti con ogni membro da dei diavoli pazzi, che noi teniamo la regina dell'acque purgative, che il nostro callifugo fa sparire anche il piede, o che al nostro Cinema si rappresenta la novissima film a colossale metraggio dell'ultimo definitivo impossibile.

E perciò su tutti i muri e lungo tutte le strade appiccichiamo e sovrapponiamo sempre più febbrilmente le molteplici indicazioni frenetico-figurate della nostra merce.

Ma poi butteremo giù case e strade; e quando avremo sventrato lo sventrabile e con tutte le risorse della meccanica, ci saremo fabbricati le nuove città fantasmagoriche e semoventi, allora, abbandonata l'attuale barbogia affissione, affideremo la centuplicata reclame alle innumerevoli. combinazioni foto-cromatiche d'una imprevedibile elettricità!

AFORISMA

Una verità detta in poche parole da stupire più di una menzogna.

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epperò in modo

Tra gli aforismi laici — quelli cristiani si chiamano logia e massime il più profondo ch' io conosca è quello di Lord Palmerston: «La vita sarebbe sopportabile se non ci fossero i piaceri ».

AFFRICA

Detta anche il « continente Nero » perchè abitata, prima dell'arrivo provvidenziale degli Europei, da negri affamati di carne umana.

Per molto tempo ha servito come un gigantesco parco di carne da lavoro per gli evangelici Britanni e i puritani degli Stati Uniti; eppoi è diventata il campo aperto per le gare e l'esperienze coloniali delle grandi nazioni di pelle bianca. Le quali hanno portato laggiù le armi da fuoco, l'acquavite, la sifilide e il sistema rappresentativo colla ferma speranza di sterminare a poco a poco gli antichi abitanti, colpevoli di ferocia disarmata. Lo scopo che si proponevano gl' incivilitori è quasi raggiunto e nell'ultima guerra, per rendere più rapido lo sterminio, i francesi hanno portato in Europa, perchè prendessero parte ai nostri massacri e si educassero agli spettacoli della nostra civiltà, molte diecine di migliaia di negri affricani.

All'Omo Salvatico resta però una speranza: che nel centro dell'Africa esistano ancora, insieme agli ultimi ippopotami non confiscati dai giardini zoologici, alcune tribù

non deteriorate dalla civiltà dei paesi temperati e capaci perciò d'ingollare ogni tanto la carne di un esploratore e di allevare i figlioli nel salutare rispetto del bastone e

del serpente.

Non va dimenticato, tanto per promemoria agli altezzosi moderni, che la prima grande civiltà della terra, dalla quale anche oggi potremmo imparare parecchie cose, è fiorita in Affrica, sulle due rive del Nilo, ahimè, non più misterioso.

AFRODISIACI

La vecchia cantaride è vinta: ormai la letteratura basta a titillare le prurigini dei liceisti viziosi e la lubricità. dei satiri in disarmo. Metà dei romanzi moderni hanno per fine prossimo e remoto l'erezione; ergo gli autori dei suddetti romanzi sono dei diabolici prostituti i quali, dopo aver attizzata la lussuria, si rifiutano, come sarebbe giusto, di farla sfogare sul loro corpo.

AGANIPPE

Bastava, in Grecia, ber l'acqua della fonte d'Aganippe per per diventar poeti. La fonte da gran tempo s' è asciutta e i verseggiatori moderni tentano di riacciuffare la poesia tracannando il « sugo della vigna », il «rio caffè », la « fata verde » cioè l'assenzio e magari la zozza. Sicchè non è da meravigliarsi se vengon fuori versi briachi somiglianti ai discorsi dei malati di delirium tremens.

AGANOOR VITTORIA (1865-1910)

La sua più grande originalità fu di nascere a Padova di padre persiano.

Ebbe a maestro Zanella il quale, commosso da un carme della scolara sulla Grotta di Camoens, scrisse: «mi faccia la carità di continuare nello studio; lo dico per lei, per la sua famiglia, per me, per l'Italia ». Purtroppo gli dette retta e stampò, fra l'altro, un canzoniere amoroso del quale il Croce che di poesia e d'amore s'intende come la nottola del sole scrisse che «è certamente il più bello che sia stato mai composto da donna italiana ».

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