Del pregio della borsa e della spada. Uso e natura sì la privilegia, Che, perchè 'l capo reo lo mondo torca, 129 Sola va dritta, e 'l mal cammin dispregia. 132 Ed egli or va, che 'l Sol non si ricorca Sette volte nel letto che 'l Montone Con tutti e quattro i piè cuopre ed inforca, 135 Che cotesta cortese opinïone Ti fia chiavata in mezzo della testa Con maggior chiovi che d'altrui sermone; 138 Se corso di giudicio non s' arresta. che chiovata, inchiodata) metaforicamente per fortemente impressa- in mezzo della testa per nella memoria. 138. Con maggior chiovi (lo stesso che chiodi) che d'altrui sermone : .colla esperienza che tu medesimo farai della bontà e generosità dei Malaspini. Fa così Dante da Currado predirsi le buone accoglienze che nel tempo del suo esilio ricevette da Maroello Malaspina, figlio di Currado. 139. Se corso ec.: vale a dire se altro non dispone la Providenza con impedire il cominciato corso 137. Ti fia chiavata (lo stesso delle cose. DANTE V. II FINE DEL CANTO OTTAVO 6 CANTO IX ARGOMENTO Al corpo lasso del Poeta apporta Quiete il sonno, onde sognando ei vede La concubina di Titone antico Già s'imbiancava al balzo d'Oriente Fuor delle braccia del suo dolce amico: Di gemme la sua fronte era lucente, 1. La concubina ec. Il Poeta descrive il nascere dell' Aurora, la quale i Mitologi dicono che fu amante di Titone. Vuolsi por men. te che Dante dicendo che nasceva l'Aurora, descrive quello che ac cadeva nel nostro mondo, nel qual mentre poi al Purgatorio era 3 6 no le due e mezza della notte. 2. S' imbiancava ec. Appariva nel suo candore al balzo d'Oriente. 5-6. Poste 'n figura ec.; ciò è detto a significare che l'Aurora per primo intero segno occupava lo Scorpione. E la notte, de' passi con che sale, E'l terzo già chinava 'ngiuso l' ale Quand' io, che meco avea di quel d'Adamo, La rondinella, presso alla mattina, Più dalla carne e men da' pensier presa, In sogno mi parea veder sospesa 7-9. E la notte ec. Alcuni credono che i passi dei quali qui si parla siano le quattro vigilie, due delle quali la notte le impiega salendo, e due discendendo. Ma par meglio dar loro il significato di ore, e dire che la notte era già salita due ore e la terza stava anch' essa per compiersi. 10. Avea di quel d'Adamo, di quello che proveniva da Adamo, cioè coll' anima avea il corpo, a differenza del rimanente di tutta quella comitiva, ch' eran puri spiriti, e però liberi dal bisogno di dormire. 11. Inchinai, neutro passivo, quanto m' inchinai, m' abbassai. 13. Nell' ora che ec., nel far del l'aurora. 12 15 18 15. Forse a memoria ec.: ricordandosi di que' guai, pei quali fu di donna trasformata in uccello. Dante mostrasi del sentimento di que' pochi che dicono essere stata convertita in rondine Filomela e non Progne. 16-17. E che la mente ec.: più sciolta e libera dalle corpoere impressioni, e meno svagata dai sensi, e da' fastidiosi pensieri occupata, che la travaglino. Altri legge: E che la mente nostra peregrina, Men dalla carne e più dai pensier presa. 18. Alle sue vision ec., giusta la superstizione degli antichi, che somnium post somnum efficax est, atque eveniet, sive bonum sit, sive malum. Con l'ali aperte, ed a calare intesa: Ed esser mi parea là dove foro Abbandonati i suoi da Ganimede Pur qui per uso, e forse d'altro loco Ivi E sì lo 'ncendio immaginato cosse, Gli occhi svegliati rivolgendo in giro, Trafugò lui, dormendo in le sue braccia, 21 24 27 30 33 36 39 losofi sopra quella dell'aria, e sotto immediatamente al cielo della Luna, dove perciò Dante fa riuscire il Purgatorio. 34. Achille, tolto dalla madre Teti a Chirone Centauro suo precettore, fu trasportato, mentre egli dormiva, nell'isola di Sciro, dove dimorò alquanto tempo in casa del Re Licomede, vestito da 27. In piede; negli artigli ond' ha donzella, sino che fu scoperto per il piede armato. 30. Infino al foco: alla sfera del fuoco immaginata dagli antichi fi astuzia d'Ulisse, e condotto alla guerra di Troia. Alcuni leggono Schiro alla greca. |