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di altri Monafteri, o Badie delle quali forfe non fi conferva neppur la memoria del nome, ed altri reftano preffo le particolari famiglie elposti al mil ufo che può farne una ferie di poffeffori, tra i quali ve ne faran fempre di quelli che non ne conoscono il valore.,,

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Ha confiderato altresì che eccettuato le raccolte più copiofe, ed infigni di cartapecore manafcritte conofciute già, ed illuftrare dagli eruditi, le altre ancorché non fi dilperdino restano affitto inutili nello stato in cui fono, e quali se più non efiiteffero, mentre non fi può ad effe ricorrere ogniqualvolta fe ne ignora la provenienza, e l'importanza, ed ogniqualvolca fi cuftodifcano fenza ordine, e fenza illuftrazione da perfone per lo più incapaci di farne ufo, e di intenderle.

,, Ed avendo in veduta l' importanti lumi, che tali documenti poffono apportare non folo all' crudizione, ed all' iitoria, quanto ancora ai pubblici, e privati dritci, ba determinato di ftabidice in Firenze un pabblico Archivio di plomatico.,,

,,Vuole la R. A. S. che preficda al wredelimo un Direttore, il quale ne averà la confegna, e due ajuti travaglino forto di lui per l'ordinazione, ed illuftrazione, riferbandofi ad accrefcere di quefti il numero, allorchè fi riconoscerà che la quantità dei documenti lo efiga, ,,Ordina che in quefto Archivio nel termine di quattro ineli dal dì del prefente Motuproprio ano depolitati turti gli antichi diplomi, e documenti fciolti in cartapecora che fi trovano ne gli. Archivj di tutti i Magiftrati, è Tribunali della Città di Firenze, e di tutto lo Stato Fiorentino .,,

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Vuole che reftino eccettuate le cartapecore, che fi confervano nell' Archivio delle Riformagioni, il quale non dovrà confegnare all' Archivio diplomatico che quelle fole che aveffe eftrance al fuo iftituto, ed alla raccolta di affari, e domenti che a forma di questo li fpettano, e dovrà ali' incontro ricevere quelle, che altrove fi trovaffero dircttamente relative al Governo della Repubblica di Firenze, e del fuo Stato., La ftella eccettuazione dovrà aver luogo con la fteffa dichiarazione per le cartapecore efiftenti nel vecchio Archivio della Segreteria di Stato.,,.

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,, Incarica gli operaj dei Monasterj di Monache di dar conto nel detto termine di quattro mefi delle cartapecore che fi trovaffero negli Archivi dei-Menafteri refpettivi, e di procurare che le Religiofe fi inducano a depofitarle fpontaneamente nel nuovo Archivio .,,

,, E dichiara che incontrerà il Sovrano fuo gradimento qualunque altro corpo laico, o religiofo, e qualunque famiglia, o perfona particolare che provvedendo nel tempo ftello al fuo decoro, ed al fuo intereffe con aficurare la confervazione di quelle cartapecore che faranno in fun potere, feconderà le Reali fue intenzioni depofitandole nel nuovo Archivio diplomarico..,,

Sarà in co prela nota di tutti quelli che vi faranno qualche depofito di tali cartapecore, come pure del numero delle medefime; firiano quefte tenute a parte finchè non fiano poite in ordine, ed all'indice generale, e non fiano illuftrate; e quelli che le averan no depofitate ed i loro eredi, e fuccef fori averanno fempre dritto di efigerno gratuitamente la copia autentica con quelle illuftrazioni che vi faranno state fatte. ',,

ROMA 2. Gennajo.

Radunato nel dì 17. dello fcorfo mefe avanti S. S. la Congregazione. del Santo Ufizio, nella medefima fu proibito un libro venuto alla luce in Pavia, col titolo Meditazione Fidofofica, come contenente Dottrine intrigate nel materialifmo e fcopertamente inducenti al medesimo; e di tal proibi

zione se ne fond affiffi gli Editti ne' luoghi foliti.

Continuazione degli Atti del Conciftoro de' 25. dicembre 1778. ec.

Entrato nella Sagreftia Monfig. Stay Segretario de' B.evi a' Principi, - veftito della confueta cappa, leffe ad alta voce la feguente lettera dell' Arcivefcovo, ed Elettore di Treveri.

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BEATISSIMO Padre.

Esedetto Iddio, e Padre del noftro Signore Gesù Crifto, Padre delle mifericordie, e Dio d'ogni conforto, che fi è degnato confolarmi nel la mia gravilima tribolazione, affinchè poteffe ancor io follevare l'animo della S. V. oppreffo da uguali anguftie.

Grande oltremodo fu la mia triftezza, ed il dolore che rifentii continuamente nel mio cuore allorchè io ve. dea il Suffraganeo, e Coepifcopo Niccolò ab Huntheim, uomo per tanti altri titoli a me caro, e rispettabile, ficcome quello il quale per l'eccellente, e fingolare ingegno, per l' immenso apparato d' univerfale erudizione, per la più che lunga efperienza, coflumi intatti fino dalla fanciullezza, fervido im; pegno di ristabilire la difciplina, e ampliare la Chiefa, più d' ogni altro era acconcio a follevarmi da una porzione del paftorale mio pefo; e che nato fembrava al bene, al foftegno, e al prefidio della Chiefa, fe un' incauta amarezza tratto non l'aveffe fuor del retto fentiero; mentre, dico io, vedeva queft' uomo fommo trascorrer fuori di quei confini che furono determinati dai noftri Padri, o che anzi a' noftri Padri furono determinati dalle fteffo Divino Legislatore, e che tanto più lungi, e con tanta maggiore oftinazione allontanavafi dal, cammino della verità, quanco più ingannato veniva dall' apparenza del vero, e dalla coscienza di an ottima volontà.,,"

... Intanto egli ne' fuoi feritti dividea la Cattolica Unità, alla quale sforzavali di ridurre i Proteftanti; col pretefto di eftirpar la zizania fvelleva dal campo del Signore il grano feffo; e nel medefimo tempo nel quale penfava di foftencie la Chiefa fondata fulla Pietra, ne affrettava la rovina. Oltre a ciò non

fi fece fcrupolo di rivolgere talvolta un cenforio fopracciglio contro la S. Remana Sede, che da ogni Cattolico dee effer riguardata colla più profonda venerazione, di eftenuare i fuoi diritti, di diminuirne le prerogative, di atterrarne quella univerfale giurisdizione, che da tutta l'antichità è ftata con venerazione riconofciuta, e d' ingiuriarne gli fteffi Pontefici; e ciò non con altro difegno, ficcome egli afferma, fe non di abolire gli abufi che difonorano la Romana Curia, e di reftituire all' antico fuo fplendore la Sede di S. Pietro, colte di mezzo certe cofe eftranee, e certe moftruofe appendici.,,

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.. Ad oggetto pertanto di eseguire tutto ciò con la poffibile ficurezza, e di fcanfare i danni, co' quali la fua temerità farebbe forfe ftata gaftigata, ci rendea pubblici i fuoi feritti fotto il finto nome di Giuftino Febronio, e ciò con tal cautela, che febbene il nome dell' autore ad ognuno, non men che a me file noto, ciò non oftante mi mancavan le pruove di convincerlo per autore dell'Opera. Al che fi aggiunga, che io temeva altresì, che le sforzato avelle queft' uomo a dichiararfi autore degli fcritti Febroniani, egli refo più audace per il numero de' fuoi partigiani, e per la protezione de' Magnati, giungeffe a tal fegno di protervia, che fi credeffe fommamente benemerito della Chiefa, e della verità per avere fcritta quest'opera fciagurata. Allora la fiamma non già lentamente, e di nascosto, ficcome pria avrebbe ferpeggiato, ma rotto ogni freno, farebbefi cambiata in un incendio vaftiffimo, e da non eftinguerfi più mai.,,

,, Stimai dunque opportuno l' afpettar da Dio ottimo maffimo, configlio, foccorfo, e circostanze più opportune; al qual fine col gemito delle colombe direffi al Cielo co' voti di tutti i buoni le indegne mie preghiere, ma fincere bensì, e ferventi. Frequentemente altresì fottopofi l'autorità, il fangue i meriti di colui, il quale promife di accordare tutto quello, che al Padre chiesto avremmo in di lui nome.,,

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Voftra Santità fi degnerà rileva re dall' annelle Carte quanto alle fuppli

che

che mie fiali moftrato benigno, e pie tofo, Dio, confolatore di chi in lui Confida.,,

,, Per non diffondermi più utilmente tralafcio di racccontare in quale occafione io cominciaffi ad avvertire il mio Suffraganeo del fuo dovere; e per quai gradi la divina clemenza ricondotto lo abbia a' piedi di V. S.,,

,, Ma non poffo paffar forto filenzio ciò che ridonda in argomento della efimia virtù non meno che in lode di quefto Venerabil Vecchio. Sin dal primo momento in cui fi cominciò fra di noi quefto Trattato fino all' ultima fua confuutazione, io fempre il trovai umile, docile, modefto, ubbidiente, e pronto ad ogni mio comandamento.,

Nè folamente le anneffe Carte moftreranno a V. §. l'animo dell' autore già ritornato a più fano configlio; ma Ella coll' intimo fenfo della compiacenza confidererà quanto umilmente ci domandi di effer riconciliato colla S. Sede, e quanto di una tal grazia ei fiafi refo degno colla magnanima confeffione de' fuoi errori; coll' amaro pentimento di quel che fcriffe finora, colla incorrotta ortodoffia degli odierni fuoi fentimenti, e coll' ardente defiderio di cui avvampa di riparare i danni cagionati

álla Chiefa.

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Quindi è, che fuperflua cofa io ftimo il pregare V, S. ad aprire al penitente le paterne fue braccia; conciofiachè dubitar non poffo, che non voglia emular la carità di colui il quale commoffo dalla paterna pietà corfe incontro al depravato, ma poi convertito figliuolo, fi abbandonò ful fuo collo, lo ricolmò di baci, e coll'antica ftola gli restituìcutto il primiero affetto.,,

,, E cerramente fe qualche benevo lenza V. S. nutre verfo di me ( e molte fiate mi ha dimostrato di nutrirne moltiffima) abbraccerà il cariffimo mio fratello che a V. S. fa ritorno, ricreerà le mie vifcere nel Signore, e mi riempirà d'indicibil contento.,,

,,Affidato alla clemenga voftra ho ftimato a propofito renderla confapevole. di tutto ciò, ben fapendo, che Ella non sdegnerà di fare quello di cui la fupplico. V.S. certamente non fole fi dimenticherà

de'di lui paffati trascorfi, ma lo riceverà eziandio in luogo di figlio, lo amerà ; con lettere amichevoli confolerà la di lui vecchiaja, e riempirà di fortezza l'animo di effo contro gli ftolidi giudizj degli uomini. Ed io reputo cofa degna, e conforme alla di lei clemenza l'abbracciare con illimitare affetto colui, che niun termine pofe al fuo offequio verfo la S. Sede.,.

,,Dopo di avere verfata nel feno di V. S. tutta l'effufione foaviffima del contento, del gaudio, della fperanza, e della fiducia mia, refta ora che a' fuoi piedi unitamente, e profondamente deponga qual tributo di profondiffima venerazione, colla quale fino all' ultimo foffio della mia vita intendo di onorare quella venerabile Pietra, fulla quale il Salvatore promife di edificar la fua Chiefa, e contro la quale non men che contro la Chiefa fteffa non potranno giammai prevalere le infernali poteftà.,,

,, Ed effendo ftara a V. S. confidata nella perfona di San Pietro Principe degli Apoftoli,e beatiffimo fuo Predeceffore la cura non folo di tutti gli Aguelli, ma delle Pecore eziandio, ed a lei pure effendo ftato raccomandato il dovere di confermare i fuoi fratelli, io oppreffo dal quafi intollerabil pefo di due Chiefe tanto alle mie forze fuperiore, levo gli occhi, le mani, e la voce a V. S. umilmente fupplicandola affine che col configlio, co' comandamenti, e in particolar modo colle fue orazioni tanto preffo Dio potenti, fi degni follevare l'animo mio vacillante per la direzione di tante anime, d' ognuna delle quali dovrò un giorno render conto ftrettif fimo ad un fevero Giudice, illuminarmi nella mia cecità, ricondurmi da' miei traviamenti, fvegliarmi dal mio corpore. Supplico umilmente V. S. a confermar tuttociò col dono della fua Apoftolica Benedizione, e finalmente alla paterna fua benevolenza raccomandando me steffo, e le greggi a me quantunque indegno affidate, pieno di filial riverenza ed afferto, bacio umilmente i facri Piedi, e mi dichiaro. Della Santità Vostra Da Hebersteinh 15. novembre 1778.

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Devotifs. Obligatifs. Servo e Figli Clemente Venceslao Arciv. ed Ele、

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PORTOGALLO LISBONA 15. Dicembre. Eri a 5. ore dopo mezzo giorno le MM. LL. arrivarono da Villa Viciofa in quefta Capitale in perfetta falute. In quefta fera ricorrendo il giorno anniverfario di nafcita di quefta ultima Infanta Maria Anna fi darà appartamento, e Accademia di mufica in Corte. Tutto il Pubblico attende fentire gran novità dopo il ritorno di S. M. la Regina Vedova,

E paffato a miglior vita in quefta Città Don Antonio Giuseppe da Fonfeca-Lemos, uno de' Membri del Supremo Configlio che fu Cancelliere nel paflato Regno, ed era Deputato della Serenifs, Cafa di Braganza, nell' età di anni 85.

SPAGNA
MADRID 30. Dicembre.

Si attende a momenti il Parto del la Real Principeffa di Afturias, e già tutto è preparato, e non anderà al Pardo ove è folita paflare la Corte nel dì 6. del proffimo anno.

Si afpetta ancora da Verfaglies la nuova del Parto della Regina di Frandia, alla di cui prole è deftinato compare il noftro Monarca, il quale ha fatti lavorare de' fuperbi finimenti di gioje per mandarli in regalo alla prefata M. S.

Corre voce che da quefta Corte fia ftato fpedito l'ordine al Ferrol di porf alla vela quella Squadra, e andare a Breft ad unirti con la Flotta Francefe a forma delle convenzioni ftipulate nel Trattato di Famiglia.

In questo momento ci arriva da

Cordova l'infaufta nuova della morte accaduta nel Convento de' Cappuccini del Generale Zevaglios confunto da una lunga penola malattia contratta ne lunghi viaggi fatti nell' America Mefidionale.

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Scrivono da Mondonado, che nel dì 3. del cadente mefe alle ore 8. della mattina cominciò a fentirfi in quella Città un orribile fragore di vento, e tuoni, e che ofcuratofi il cielo, le tenebre fi fecero così grandi, che alle ore 9. appena fi vedeano le perfone per le ftrade; che all' iftefs' ora cadde fopra una cafa an fulmine accompagnato da un tuono si ftrepitofo, che in quell' iftante recè il più gran fpavento a tutti gli abitanti; indi cominciò un diluvio d' acqua tanto grande, che fi temea una inondazione generale. Durante quefto temporale, alcuni fonti reftarono di gettar l' acqua, e diverfi fin d'allora non la gettan più.

GIBILTERRA 15. Dicembre.

Nel di 9. fi pofe alla vela da quefta Baja il Moro Feniz colle 4. indicate Fregate Marrocchine, dirigendofi alla volta di Larache.

Effendo arrivato il Re di Marocco a Salè, incontrò il fuo Primogenito Aly con il Bafsà Haiasì, che fcappò da Maquinez nel fentire del fufurro centro la fua perfona. Seguitando il Monarca Affricano la fua marcia, dette fondo in quell' ultima Città, dove lo ftava afpettando il Principe Guiafguid, il quale nel vedere il Sovrano fe gli proftrò a' piedi: quindi la M. S. dopo aver tenuta una lunga conferenza col medefimo,

ordinò che gli fi prefentafero i Negri, che fi erano follevati. Il Principe efegul il comando, e nel tempo stesso chiefe in grazia, che perdonafle a' medefimi, come fu fatto, e fu altresì loro conceffo il pieno Indulco non folo per le varie turbolenze che avevano eccitate, come ancora per il denaro portaço via dal Regio Erario in uno degli am`murinamenti. Inoltre la M. S. s'intromeffe con i Barbari Chilofi perchè facef fero pace con i detti Negri, e ordinò al prelodato Guiafgrid che tofto marciafle a Fez, e che vi faceffe fapere l' occorrente a quei principali abitanti, che parimente fi erano follevati. Arrivati quefti alla prefenza del Re, gridarono fubito per il perdono, e lo confeguirono si preghi dei Principi Adguifelam Guiafguid. Tofto che in Tanger, Larache, e Tetuano giunfe la nuova di ua fine così felice, e quieto a tante turbolenze, fpararono per l'allegrezza, tutte le artiglierie di quelle Piazze. Il detto Sovrano tien preparati 6. fuperbi Cavalli per mandare in dono alla Regina di Portogallo.

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FRANCIA
PARIGI 30. Dicembre.

Avendo faputo il Re che nel far le reclute per il fervizio di terra, e di mare fi commettono molti abufi, e fpecialmente in quefta Capitale, e volendo afficurare la tranquillità de' fuoi fuddi zi, e il buon fervizio della Corona, ha comandato che fi pubblichi nuovamente l'Ordinanza de' 27. marzo 1760. eftendendo anche di più le difpofizioni come fegue.,, Proibifce a foldati delle Guardie Franceli, e Svizzero, e a tuttii reclutanti l'entrare nell' Hotel Dieu, fia Spedalande di questa Città, ed vi arruolar truppe, nè dare alcuno ingaggio forzato o per forprefa, o minaccia, ma folo volontariamente, il tutto fotto pena di nullità dei detti ingaggi, della berlina, e galera tanto contro coloro che faranno convinti di tali trafgreffioni, che contro quelli che gli avranno favoriti, e affine di evitare il traffico vergognofo e illecito de' Reclu tatori, che dopo aver fatto contrarre un

ingaggio, fanno paffare ad altri a prez→ ze di danaro l' uomo ingaggiato, viene ingiunto loro il dichiarare a quelli che ingaggiano il nome del Reggimento al quale lo deftinano fotto pena di nullità degl' ingaggi, e di cascere; vuo◄ le S. M. che tutti quelli che avranno commiffioni per fare reclute fiano obbligati prima di mettersi a fare ingaggi a prefentare la loro Patente al Tenente Generale di polizia incaricato di fare efeguire il prefente regolamento.,,

Fra i motti che girano fulla nafeita della Real Principeffa fi ammira il feguente.

Giubbila ob Francia: nafcere.
Vedrai presto un Delfino;
Già teftimon per efferue
Al mondo aprile ciglia
Leggiadra augufta figlia:
Quando une Grazia feorgef
Amor le à vicino.
GERM. ANIA
VIENNA 4. Gennajo.

Venerdì primo giorno dell' anno vi fu a Corte la folita grin gala genetale ed in tale occafione fu dalle LL. MM. II. e RR. accordato il baciamano a tutti quelli che godono l'onore di effervi, ammeffi. Vi fu quindi fervizio di Chiefa e Pranzo pubblico, a cui intervenne il Real Granduca di Tofcana, ma non la Granduchefa ftante alcuni incomodi di gravidanza. Nella fera vi fu grande appartamento con ftraordinario concorfo di Nobiltà e Ministero eftero, e nazionale.

In tutti gli Stati Ereditari fi vanno facendo numerofe reclute, e fino in quefta Capitale, e ne' fobborghi fi arruolano tutti quelli che non fono addetti a uno stabil mestiere.

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