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anni avemmo sue nuove; quando pochi mesi indietro ci fu annunziato ch' era morto. (Piange.) Col. E voi lo amate tuttavia?

Est. Oh quanto!..

Col. E perchè durque sposate quell' altro?

Zer. I perchè lo sentirete da me. Sappiate che io

mi chiamo Zerlina...

Col. Ho piacere, ma io chiedeva i suoi casi, e non il vostro nome.

Zer. Zitto. Io mi chiamo Zerlina, i miei parenti mi maritarono con un vecchio 20ppo, guercio e schifoso fortunatamente restai vedova; mia cugina Estella disgraziatamente rimase orfana; passai a dimorare con essa ma essendomi una volta maritata per gusto degli altri, ora ho pensato a rimaritarmi per gusto mio, e non potendo lasciar sola la povera orfanella, mi son cooperata a darle uno stato ella oggi sposa Gregorio, ed io parto domani per un vicino contado, ove mi aspetta un marito giovine, ricco e bello. Mi sono spiegata? Col. Perfettamente. (Odesi un suono di tamburo. Est. Ah!.. proclamano certo il mio matrimonio!..) Addio, addio... (Mi si chiude il cuore!) (Entra in casa. )

SCENA IV..

Un banditore con tamburo appeso al collo,
paesani accorrendo da ogni lato, e detti.

Alcuni paesuni.

Altri.

Il tamburo ci chiamò...

Vi son forse novità?

Vi saranno, ma non so.
(Il banditore cava un foglio. )
Ascoltiam ce lo dirà.

I primi.
Il banditore. (Leggendo il foglio ad alta voce.
» Şi notifica che due famosissimi medici, sapientissi-
> mi astrologi, ed eccellentissimi fisici, posseggono

il segreto di far resuscitare i morti. Essi, in pracva di quanto asseriscono, daranno quest'oggi, previo il consenso delle autorità locali, allo squillo >> di mezzo-giorno, in questa pubblica piazza, il » primo esperimento della loro virtù, ritornando » alla vita l'Alcade, Senior Gonzales, morto da » sei anni, e che tutto il villaggio conosceva. Per copia conforme. Sottoscritti

-

Gaspare >> Durafronte --Colantonio Pappagallo - Dottori al>>> chimisti. Suona il tamburo nuovamente, e si » allontana.)

Col. (Ah! colui ha perdato interamente il cervello!)
Paesani e Zer.

Non è sogno.. il vero ascolto!
Dar la vita a un uom sepolto!..
Che non pensa la dottrina!
Che non può la medicina!
Tuttiquanti sarem qui

Al suonar di mezzo di:
Vivo il morto tornerà,
E con noi pranzar potrà.
(Partono. Zer, entra in casa di Est.`)

SCENA V.

Gaspare, e detto.

Gas. Strofinandosi allegramente le mani.) A meraviglia! essi verranno tutti, ed avremo ana -brillante assemblea !

Col. Testa bislacca! Vuoi tu essere scorticato vivo, e procurare a me lo stesso divertimento? Gas. L'esperienza ch' io prometto non appartiene alla fisica, ma bensì all'arte medica.

Col. Resuscitare i morti! Si trattasse di ammazzare i vivi...

Gas. Questa è cosa comune. Io invece ho perfezio nata l'arte, le ho fatto fare un passo di più.

Col. Lascia di celiare, e dimmi come faraì ?.. Gas. Non ci penso nemmeno io non ho che un' idea, quella di riempire le nostre borse, e la cattiva opinione che ho dell' umana razza non mi fa temere di alcun sinistro risultamento. Ma dov'è la valigia? Voglio indossare uno di quegli abiti sfarzosi, per meglio imporne a questi zotici... (Col. prende la valigia, e gli dà mano a porsi una ricca veste ciarlatanesca.) Oh! vedi, vedi con quanto rispetto si avanza colui. Col. El Alcade.

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Tuf. ( Facendo profondissimi inchini.) Ho la fortuna di parlare al celeberrimo Dottor Gaspare Durafronte?

Gas. Si, signore.

Tuf. Ho letto il vostro programma... Ed è a mezzogiorno?..

Gas. Mezzogiorno, mezzogiorno, e un quarto.
Tuf. Avete fatta una bella scoperta!

Gas. Eh! a prima vista la cosa riesce sorprenden te agli occhi del volgo, ma pei dotti ...

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Tuf. Oh! sicuro... per noi la cosa è facile... Pare, se per voi è lo stesso vi di resuprego scitare un altro, in vece dell' Alcade Gonzales. Gas: Impossibile! sono compromesso col pubblico: d'altronde si tratta di un uomo in carica, probo, conosciuto da tutti. La cosa farà più strepito. Tuf. Era un cattivo soggetto... formava l'infelicità di questi buoni abitanti... E poi... ¡vedete ¡vedete... io sono... Inigo Tuffiador... I' Alcade attuale. Gas. Mi gode l'animo di fare la vostra conoscenza. Tuf. Si, io sono l'Alcade sventurato, che perderà il posto per cagion vostra.

Gas. Non lo faccio per danneggiar voi, ma per giovare a quell' altro.

Tuf. Capisco!.. Ma Gonzales è morto vecchio... ha goduto abbastanza della vita e della carica... Ora tocca a me: ciascuno alla sua volta.

Gas, La ragione non è cattiva !.. Per altro,

come

si fa? Le nostre preparazioni hanno forse cominciato ad agire sul defunto... Chi sa ch'egli a quest'ora non muova già una gamba !..

Tuf. Possibile!..

Col. Eh! ci è molta probabilità.
Tuf. Povero me!..

Udite, Dottori se il mio consiglio vi piace. Tornate alla patria, che avrà maggior bisogno de' vostri talenti... e se per le spese del viaggio vi servissero questi cinquanta reali... (Cavando una borsa. )

Col. (Afferrando avidamente la borsa.) Accettiamo il consiglio. Non penseremo più al vostro predecessore.

Tuf. Bravi! Lasciamolo in pace: questa è Fanica grazia che domando al cielo. - Ma Ma, e quella gamba ?..

Gas. Ah! quella gamba ?.. Ponendo questo metallo (Accennando la borsa.) accanto alle preparazio ni, essa perderà immediatamente il vigore ... se mai lo avesse ripreso. Però bisogna cercare un altro morto... Io non voglio mancare in faccia al pubblico.

Col. E giusto! così non si può partire. ( Pesando la borsa. )

Gas. Voi che conoscete il villaggio, indicatemi qualche persona di riguardo, opulenta ... Tuf. Aspettate: v'era un un certo Geronimo

ricco

fattore, al quale improntai novanta pezzi d'argento sulla parola, e che mori dimenticandosi di rendermeli. Ecco l'uomo che vi conviene. Gas. Benissimo! Fatemi il piacere di pubblicare questo cambiamento.

Tuf. Sarà mia cara. (L'ho scappata bella!) Signor Durafronte... ( Inchinandosi. ) signor Pappagallo... A proposito! scusate, se poco prima, non conoscendo il vostro merito insigne, vi ho trattato da vagabondo.

Col. Un filosofo par mio, non bada a queste inezie. Tuf. Devotissimo servitore. (S' avvia, poi ritorna.) Sentite d'ora in poi, per togliervi l'incomodo di risuscitare tanto spesso i morti, non potreste trovare il modo di far vivere gli uomini, così... una dozzina di secoli?

Gas Perchè no?.. Tenteremo ... investigheremo nei segreti della natura, e giunti alla meta apriremo un banco di assicurazione.

Tuf. Fatelo presto, e notate il mio nome a qualunque prezzo. (Fa nuove riverenze, ed entra in casa di Est.)

Gas. Ebbene, che ne dici?

Col. Ora ho capito, e ti venero qual mo maestro. (Cavandosi il cappello. )

Gas. Io era ben certo che speculando sull' ambizioo sull'avarizia...

ne,

Col. Avresti trovata una miniera d'oro.

Gas. Non è cosa indegna che gli uomini siano così? Col. Ta intanto ne profitti !

Gas. È giusto ch' essi siano puniti della loro cupidigia.

Col. Ebbene seguitiamo, non fosse per altro che per fare un corso di morale. Io conosco adesso il tuo sistema, son tuo alunno; corro a fare un giro nel villaggio, a spaventare i nipoti, i cugini, i collaterali, e tutti i parenti in linea di successione. (Cava dalla valigia un abito tutto frastagliato di ricami, lo indossa affrettatamente, e parte, internandosi nel villaggio. )

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