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stato conosciuto, perlochè prese il disperato espediente di saltar da una finestra posta in mezzo del fondo del palco senico e che non era molto alta dalla strada. Pose fuori di questa non senza fatica le braccia e poi le spalle, ma lo smisurato corpo non potè passare, dimodochè l'Omone più disperato che mai pensò di retrocedere: ed ecco nuova fatalità: per quanti sforzi facesse, ei non potè più ne andare innanzi uè indietro e si trovò sullu finestra come uno che nuota con i sugheri, cioè sospeso sulla medesima dimenando e braccia, e gambe, e facendo le più ridicole contorsioni. Intanto il popolo non si teneva più a freno, ed i giovanastri più amatori di questo che dell' atteso spettacolo già strappavano di mano i violini ai suonatori, per scagliarsi sul palco scenico, già il violoncello di un gobbo era volato fino alle porte dell' Olimpo, qualche sgabello dell'orchestra aveva sfondato il sipario, e male sarebbe finita quella scena per il povero Omone, se un Fiorentino, ricco di spirito come tutti i suoi compatriotti, il quale era il primo deputato a quel teatro preso nou avesse il seguente compenso per terminar quella strepitosa scena. Ei si portò sul palco scenico davanti al sipario, fece cenno a tutti di far silenzio, e fu obbeditto. Allora disse: Signori miei; questo gran chiasso è nato perchè vi fu promesso farvi vedere un gran spettacolo, ebbene attendete un momento e lo vedrete. Allora un picchiar di mani, uno sventolar di

fazzoletti, un urlar bravo bravissimo, subentrò alle imprecazioni, alle minaccie, alle bestemmie. Frattanto il Fiorentino fece porre tutti i lumi che erano sul palco scenico intorno all' Omone che uscir non poteva dalla sua posizione penosa; e facendo alzare il sipario mostrò al pubblico il più grande spettacolo che sul teatro sia mai stato veduto. Uno scroscio di risa si udi in ogni parte, ed il popolo fu si soddisfatto che non solo non vollero più ciò che avevano pagato, ma molti corsero a liberar l'Omone, benchè mezzo morto per la paura, e per la vergogna, e lo portarono in trionfo fino al sedile del suggeritore.

Il Vescovo e il Contadino.

Un vescovo domandò un giorno a un contadino, assai sveglio, quanti Dii vi sono. "Eh, perbacco! monsignore, non ve n'è che un solo, e non di meno è molto mal servito da voi altri nomini di chiesa. 99

Promozione d'nn Macellajo.

Un ragazzo, che era stato impiegato presso un macellajo, scriveva cosi alla sua

famiglia: "Vi scrivo queste poche righe per farvi sapere che il mio padrone è molto contento di me; egli mi ha già fatto scorticare più volte, e mi ha detto che se continuo di questo passo, a Pasqua mi farà scannare.,

Una Commedia a Proposito.

"Cara mia, diceva un uomo a sua moglie, oggi dobbiamo andare ai teatro, giacchè si rappresenta una commedia che non abbiamo

vista da gran tempo. Quale? La pace

domestica. ,,

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L'unico pajo di Calzoni.

Un povero diavolo, che non possedeva che un solo pajo di calzoni, li consegnò alla lavandaja, ed aspettava in letto che questa glieli riportasse. Ritardando essa a venire, esclamò: Almeno se non glieli avessi consegnati, andrei io stesso a riprenderli!"

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Domanda Ingenu a.

Un padre ammoniva sua figlia, dicendole che non si lasciasse adescare dai cattivi gio

vani, e non prestasse mai orecchi a questi. Ma che farò, padre mio, quando mi adescheranno i buoni giovani?" chiese la ragazza.

"

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Vantavasi un certo tale in una società, ed alla presenza della propria moglie, della sua abilità nell' aritmetica: Sarà vero, osservò questa sospirando, ma pure per parte mia posso assicurare che non sai moltiplicare. "

Il Sole sollecito.

Un precettore, avendo trovato un suo scolare in letto alle otto di mattina, lo rimproverò dicendogli: "Poltronaccio il sole è già alzato da due ore! Ne ho forse colpa io, risponde il ragazzo stropicciandosi gli occhi, ne ho la colpa io se il sole si leva avanti giorno?

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Il voto di Filippo II,

I superiore del magnifico convento di San Lorenzo, presso il villaggio dell' Escuriale in Spagna, mostrando un giorno quest'

edifizio ad un Francese, gli veniva narrando come l'avesse fatto costruire Filippo II per adempiere al voto ch' ei fece il giorno della battaglia di San Quintino impetrando dal Cielo la vittoria. "Padre mio, dissegli il Francese mentre ammirava l'immensa estensione di quel superbo convento, bisogna pur dire che questo re abbia avuto una gran paura, se devesi giudicare dall' importanza di tal voto! ""

I Gemelli.

Eranvi due fratelli gemelli d'una perfettissima somiglianza. Uno di essi venne a morire; ed un amico, incontrando un giorno per istrada il superstite, gli domandò se egli, oppure suo fratello, fosse morto.

La Bottega del Cambia-Valute.

Un contadino che per la prima volta andava alla capitale, restò sorpreso di vedere tante case, tanta gente, tante botteghe; e la sua curiosità, svegliatasi a tante maraviglie, Io indusse a voler sapere ciò che si vendeva in ogni bottega. Passando dinanzi ad un cambia-valute, credette che anche li si vendesse qualche cosa, ma non vedendo nulla in mostra nelle vetrine, gli venne l'idea di domna

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