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Udrai soltanto dal labbro mio,

Quindi a sommergermi nel fiume andrò...
Per te sol vissi, per te morrò !
Gas. Col.

Per tanto poco lasciar la vita!
Tu la ragione avrai smarrita!
Perdi una donna? In supplemento
Scegliere un' altra ne puoi fra cento.
Ma d'altre vite ?.. Oh signor no!
Una ad ognuno sol ne toccò!

Gas. Via, via bel giovinotto, calmati. Vuoi tu cadere nuovamente in deliquio?

Col. Pensa che non sempre si trovano dell'anime caritatevoli, pronte a soccorrere l'umanità.

'Ped. È vero!

Gas. A quanto ho potuto intendere, tu sei nativo del paese ?

Ped. Pur troppo !

Gas. Noi dunque siamo?..

Ped. Nel dovizioso villaggio, chiamato del Rocco. Gas. Del Rocco! Presso il Toboso ?

Ped. Appunto.

Gas. Ho sentito dire che sia il paese meno incivilito della Spagna.

Col. E che i suoi abitanti sono rozzi, assai creduli... Gas. Egli è nato quì.

Col. Perdona, ma un fiore non fa primavera. Ped. In somma la mia patria abbonda più di danaro, che di talento.

Gas. In quanto a noi, buon ragazzo, il nostro paese è dove siamo ben ricevuti, la nostra patria dove lucriamo assai... ed in questo momento non abbiamo patria. Pochi giorni fa, eravamo possessori d'una bella carrozza dorata, di due cavalli, d'una trombetta...

Ped. Capisco: siete dottori empirici.

Gas. Precisamente. Abbiamo ricevuta una buona edu

cazione... cioè io, poichè colui è un ignorante, ciarlatano per pratica, io per teoria. Ho studiato ad una delle prime scuole di medicina... Scolare, ne sapeva più de' maestri, ed essi mi congedarono. Feci il medico; impiegava tutto il mio zelo per guarire gli ammalati, ed i miei confratelli mi espulsero dalla loro classe. Dissi allora fra me e me per assicurarsi una fortuna, bisogna ingannare il prossimo. Proviamo. E mi posi a fare il ciarlatano.

Ped. Riusciste nel vostro intento?

Gas. A maraviglia. Io, ed il mio collega percor remmo il mondo. Ma di tutt'i paesi, la Spagna più mi piacque. Va in Catalogna, nelle Asturie, nelle due Castiglie, e sentirai come si parla del Dottor Gaspare Durafronte.

Col. E del Dottor Colantonio Pappagallo.
Ped. Ma come dunque ?..

Gas. Ascolta amico, il cangiamento della volubile fortana. La settimana scorsa, mosso da riconoscenza verso un pubblico, che aveva comperato a caro prezzo alcune polveri, e delle pomate, che non valevano tre soldi, m'avvisai divertirlo con una fisica esperienza: scrissi dunque sulla muraglia a caratteri di fuoco. Viva il professore Durafronte, e chi lo ascolta. Servendomi del fosforo...

Ped. Del fos...coro !.. Che è questo, camerata? Gas. Egli non sa che sia il fosforo! Un soldato che ha corso il mondo! Di che stupire se incolti paesani?.. O secolo barbaro, ed ignorante! Ma tor niamo al fatto. Il Dottor Pappagallo, espertissimo nel trarre la parola dal ventricolo, intanto che le mie lettere fiammeggiavano, cominciò a dare un saggio de' suoi talenti, e pareva che la sua voce sbucasse di sotto terra... Gli spettatori strabiliaroci presero per stregoni, ed invece d'applaudirci, volevano lapidarci.

*

no,

'Ped. Ed allora ?..

Gas. Fummo costretti di fuggire sul momento. Ped. Nè poteste salvare il vostro equipaggio? Col. Ben io corsi all'albergo per questo; ma di tante ricchezze, legittimamente acquistate burlando gli sciocchi, non giunsi ad abbrancare se non quella valigia, mentre l'Alcade avea già dato l'ordine che si alzasse un rogo, per farci abbruciar vivi... Gas. Ed i miei clienti, quelli che io aveva guariti dalla tosse, dal mal di denti, dai calli, erano i primi a portar le legna!

'Ped. Sconoscenti !

Gas. Basta, coi nostri lumi, con le nostre dottrine ci rifaremo del danno. Ma tu sei del paese; non ti uniresti a noi? Potremmo reciprocamente giovarci.

Ped. Ora il pensier mio è tutto rivolto altrove. M' è ď uopo riveder colei...

Gas. E potrai presentarti in questo arnese?

Ped. Ah!.. me infelice! Avrò fatto si lungo cammino inutilmente!

Gas. (M' intenerisce!) Senti: ( Cavando di tasca una borsa:) Quest'oro è l'unico avanzo d'un campo disfatto; pure non sarà mai detto che due sapientoni, due filosofi ambulanti, abbiano incontrato un loro simile bisognoso, senza stendergli la mano. Dividiamo.

Col. Gaspare!.. ( Piano a Gaș. ed in tuono di negativa rimostranza.)

'Ped. No... io non debbo...

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Gas. Accetta amico accetta senza cerimonie. ( Non badando a Col. mette la borsa nelle mani di Ped., avendone prima tolte alcune monete.) Ped. Anima generosa! Io corro onde mettere a profitto il benefizio; e prego il cielo ad offrirmi un'occasione, per dimostrarvi, che qui dentro ( Toccandosi il petto. ) non batte il cuore di un ingrato. (Parte.)

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Col. Sei, uno stravagante! Incontriamo colui sulla strada, senza neppure saperne il nome, e tu gli dai quella poca provigione cibaria che ne rimaneva! Gas. Noi avevamo fatto colezione, e quello sventarato era digiuno: io faccio volentieri carità... quando ho la pancia piena.

Col. E ciò non bastava; gli desti anche la borsa! Che ci rimane, quando avremo consumate le poche monete che intascasti?

Gas. Scienza, e filosofia.

Col. Due belle risorse!

Gas. Con la prima si può diventar ricchi.
Col. E con la seconda ?

Gas. Ridersi di non esserlo.

Col. Sei misantropo, dici sempre male degli uomini, e poi li soccorri a scapito del proprio interesse ! Gas. Odio la specie umana in generale, ma in particolare procuro giovarle.

Col. Diversità di temperamento! Io amo i miei simili, ma non do loro un soldo, se li vedo a cascar morti.

Gas. Questo è quello che fanno tutti. — Orsù pensiamo a noi. Oggi è giorno di festa, inoltriamoci nel paese, e procuriamo di vendere il nostro bal

samo salutare.

Col. Che balsamo, se non ne abbiamo? Il balsamo, le polveri, gli spiriti, gl'impiastri, tutto è rimasto nelle casse, in potere del nemico.

Gas. Oh diascolo! non ci pensavo più! E questa valigia ?.. (Aprendola, e guardandovi per entro. ) Un fiaschetto... una scatola... abiti di gala... e null' altro! Come si fa!.. Bisognerebbe a primo colpo richiamare l'attenzione di questi villani con qualche cosa di straordinario, d'incredibile... con qualche cosa infine non mai veduta, nè intesà. Col. Ed in qual modo? Senza macchine, senza carrozza, senza tromba... Per dar ad intendere che

la Fama decanta le nostre opere, bisogna almeno averne la tromba.

Gas. Aspetta... mi passa per la mente un'idea, che certo non ebbe mai alcun Dottore al mondo.

Col. Per carità, non fare altre esperienze fisiche ! Gas. Non uscirò dall' arte medica. Col danaro che mi resta farò pubblicare dal Tamburo del villaggio uno strepitoso manifesto,

Col. Dimmi almeno di che si tratta.

Gas. Lo saprai dal Tamburo... Fermati qui, e cerca studiare il carattere degli abitanti... Eccone molti appunto che si avanzano... Giudizio, e faccia franca! (Parte frettoloso.)

Col. Quanta gente!.. Come è allegra !.. Sembra l'accompagnamento d' una sposa ! Rimettiamo que

sta valigia, e cominceranno poi le nostre osservazioni. (Si ritira fra le ruine.

Coro.

SCENA II.

Tuffiador, Estella, Zerlina, Gregorio,
e Contadini d'ambo i sessi.

Coppia eletta amor t'arrida,
Sia per te la vita intera
Qual serena primavera,
Quale un sogno di piacer.
Ti sia norma, ti sia guida
Un sol core, un sol pensier.

Est. Amici, a voi son grata: il cielo accolga

Si fausti voti.

Tuf.

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Al nunzial contratto

M'è d'uopo vigilar, quindi le parti
Lo segneranno; ma preceder deve
L'indispensabil rito del banchetto...
Al qual presiederò.

Gre.

Sposa nomarti

Fia dato a me, pria che tramonti il sole!

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