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belle dimostrano essersi fatto, vedrà sempre più comprovato, che l'arte di governare i bachi si appoggia a' determinazioni positive e ad elementi indipendenti dalla volontà e dal capriccio dell' nomo. Così pure vedrà verificarsi che chi ha una data quantità di foglia di gelso è sicuro di avere una data quantità di ottimi bozzoli, ogni volta che accuratamente governi i suoi bachi. Vedrà così essere manifesto, che per ogni mediocre attenzione che si metta in seguire le poche semplicissime regole, che emergono da questo Giornale, presto si cesserà di aver bisogno di chiamare da altri paesi chi presieda al governo de' bachi; e la poca scienza che è necessaria in questa faccenda, diverrà e più sicura, e domestica affatto.

Sono questi i naturali effetti che produrrà questo Giornale ove sia preso per guida.

Debbo poi primieramente avvertire, che coi metodi che raccomando, non intendo io gia di determinare il prodotto in bozzoli piuttosto ad ottanta, che a settanta, o sessanta libbre per oncia di semente: bensì di assicurare che costantemente si ottenga da ogni quattordici libbre grosse in circa di foglia una libbra grossa di ottimi bozzoli: il che è quanto può ragionevolmente soddisfare ognuno, che a questo ramo di coltura si dedichi. In secondo luogo debbo dichiarare come numerosissime accurate esperienze hanno distrutta l'idea, che da' secoli si aveva: quella cioè, che quanto maggior numero di once di semente siponga in grande bigattiera, minore quantità di bozzoli si ricavi a proporzione del minor numero

di once di semente posta in bigattiere picciole. Di fatto tanti bozzoli in proporzione ho ritratti io da una bigattiera piccola di mezz'oncia di semente, quanti n'ho avuti da quella di cinque e quattordici; e se v'è stata per avventura qualche piccola differenza, essa è stata tutta a favore delle Bigattiere grandi.

Del rimanente quanto è vero, che alcune volte presso parecchi coltivatori la quantità de bozzoli avuti è proporzionatamente minore della quantità di foglia impiegata; altrettanto è vero pur anche, che ciò accade, quando l'arte è stata neghittosa, e poco accorta. Di ambi questi fatti ne sono una prova le due lettere, che si troveranno in calce del presente libro.

Dalla mia Opera dell'arte di governare i bachi il dotto e rispettabile mio amico signor Cav. Amoretti, per benefica indole inclinato a pubblicare cose utili alla Società, ha tratto un libretto del Governo de' Bachi. Anche lo zelantissimo Parroco di Missaglia, sig. De Capitani, ne ha dopo pubblicato un altro ancor più succinto. Io non dissimulo, che l'una è l'altra di queste Operette possono essere di grande vantaggio ai coltivatori; e singolarmente la prima mi avrebbe distolio dal pubblicare questo Giornale, se non avessi dovuto persuadermi, che la forma del medesimo, la deduzione dei precetti posti in fine di ogni sua parte, varie nuove osservazioni, ed un grado evidente di perfezione dato per esso alla istruzione, lo renderebbero essenzialmente utile. Che se alcuno credesse, che almeno si

fosse potuto in questo Giornale osservare una brevità maggiore di quella che per avventura vi si è osservata, dirò averlo desiderato anch' io; ma essermi poi dovuto convincere, che nessuna opera breve nella quale non sieno state ordinatamente e chiaramente dedotte le pratiche dell' arte da principj invariabili della scienza, istruisce l'idiota, nè anima il coltivatore educato, che vorrebbe istruirsi. Il che abbiamo osservato essere avvenuto in centinaja, di libretti pubblicati per un intero secolo, e forse più, sul governo de' bachi, senza che generalmente questo governo siasi se non che poco avanzato al di sopra delle cieche pratiche antiche. Così pure fatalmente è accaduto rispetto a tante altre utili arti, che senza perfezionarsi mai sono restate il partaggio di pochi. lo mi sono fatto la regola di cercare, se gli uomini, pe' quali scrivo, apprenderanno chiaramente quanto mi sono prefisso d'insegnar loro ed ho dovuto concludere, che serrando in più brevi termini le cose, ch'io desiderava ch' essi imparassero, mi sarebbe restato un gran dubbio.

Alla occasione dell' eccitamento dato alla coltura de bachi nel modo per me indicato, e da molti savj possidenti sostenuto, le umane passioni si sono svegliate spargendo dubbio sui certissimi risultati avutine, o sulla imperfezione de'mezzi generalmente usati sin qui. Codeste dicerie miserabili non debbono scoraggiare chi ama davvero i propri interessi. E certo che se i mezzi usati fin qui fossero stati generalmente buoni, i raccolti de' boz zoli sareb

bero stati generalmente e costantemente felici, perchè generalmente appunto si sono usati, e perchè quando i mezzi sono buoni provvedono contro le intemperie delle stagioni, e contro ogni accidente nocivo. I lamenti per tutti questi anni alzatisi contro la cattiva riuscita de' bachi provano adunque la fallacia de'mezzi usati. Al contrario la buona riuscita de' bachi governati secondo ch' io ho accennato, riuscita che per nulla dipende da avversità di stagione, o da altro inconveniente, prova l'efficacia sicura de' metodi da me suggeriti. E non v'è certamente chi avendoli in quest' anno seguiti non abbia ricavate molte libbre di bozzoli di più di quello che altrimenti d'ordinario ricavasse. E se ad alcuno è toccata buona raccolta, malgrado le cieche pratiche antiche tenute, non può egli però fondatamente sperare l'esito stesso negli anni avvenire.

Del resto ogni sforzo di miglioramento in cose le più utili sempre ne' suoi principj fu contrastato, e la costanza sola nel bene, ajutata dal tempo, può distruggere le prevenzioni. Le prevenzioni fecero guerra alla introduzione del formentone; e il formentone ha trionfato liberando l'Italia dalle carestie mortali che la desolavano. Le prevenzioni fanno guerra ancora alla coltura de' pomi di terra; e la coltura de' pomi di terra trionferà finalmente, e farà sparire ogni pericolo di esorbitante funestissima carezza ne' generi di prima necessità. Così sarà ancora de' nuovi metodi che vanno a diffondersi pel miglioramento del governo de' bachi.

L'ultimo sforzo della prevenzione contro questi metodi si è ridotto ad opporre, che se il prodotto de' bachi dovesse procedere coll' in cremento ch' io assicuro, e che l'esperienza dimostra, la soverchia abbondanza del genere lo farebbe deteriorare di prezzo a modo che non tornerebbe conto in fine impiegarvi intorno nè capitali, nè fatiche.

Coloro che così ragionano, non sanno al certo nè quale grado di singolare qualità abbiano sulle altre le sete italiane, nè quanto naturalmente possa essere il progressivo consumo delle medesime. Quando gli Europei incominciarono a fare in America le grandi piantagioni di zucchero, gli ignoranti dissero, che ove si fossero più estese, il guadagno sarebbe stato minore, perchè tanto zucchero non si sarebbe venduto, e quindi caduto sarebbe a vilissimo prezzo. Il fatto è stato contrario. Più zucchero si è potuto produrre, più sono cresciuti i consumatori, ed oggi si paga e si consuma tre volte più di zucchero, di quello che si pagasse e si consumasse settant'anni addietro, e tutti quelli che in America accrebbero, ed accrescono le piantagioni, arricchirono ed arricchiscono.

Così sara di quelli che accresceranno la coltivazione de' bachi; ed ognuno può restare convinto, che aumentando i gelsi e le bigattiere, e coi buoni metodi traendo la maggior quantità possibile di bozzoli, non si mancherà mai di trovare chi con sommo profitto nostro consumi le nostre sete, poichè sui grandi mercati di tutti i popoli della terra esse si cer

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