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1978. resteranno intatti, eS. M. non fi crederà, riguardo a lui, obbligata a ftare ai patti della convenzione, o far nuova tranfazione, o procedere a far valere le fue ragioni per la via legale, allorchè farà nel cafo di fuccedere all' Elettore fuddetto. Per questi motivi, che io le adduco, e che fono altrettanti fatti provati, mi lufingo, che V. M. refterà convinta interamente, che il termine difpotismo di cui ella fi ferve e che io aborrifco non meno di lei, alquanto avanzato, mentre l'Imperatore in tutta quefta difputa non ha fatto altro, che promettere a ciafcheduno, che fi lamenterà avanti a lui in buona e valida forma, e le farà conofcere i fuoi diritti, di amminiftrargli buona giustizia; e S. M. l'Imperatrice, che ha creduto dover far valere questi diritti, per mezzo di una libera convenzione, faprà con tutti i mezzi che fono in fuo potere difendere le fue poffeffioni. Ecco il vero ftato della questione che fi riduce a fapere, fe vi fia una qualche legge, che impedifca a un Elettore dell'Impero di fare col Juo vicino un accordo o una convenzione coerente a' proprj intereffi fenza l'intervento di altre perfone. Attendo con tranquillità ciò che le piacerà di rif pondermi o di fare. Ho apprefo di già tante cose veramente utili da V. M., che fe io non foffi cit. tadino, e che fe alcuni milioni di efferi nonne foffriffero crudelmente, io le direi quafi di rifentir piacere internamente, che ella m'infegnaffe ancora ad effere Generale. Non oftante pud assicurarfi, che il mantenimento della pace, Soprattutto con lei, che onoro ed amo di vero cuore, è il mio fincero defiderio. E perchè 400 mila bravi foldati dovreb bero fcannarfi vicendevolmente, ed a che fine? Ä quale oggetto, e senza prevedere qual frutto fard per ricavarne una parte e l'altra? Tali fono le

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nie fincere rifleffioni, che ardifco comunicare a V. M. 1778. con tutta la franchezza e cordialità poffibile, mentre fono con la più alta e perfetta ftima.

Di V. M.

Il buon Fratello e Cugino

GIUSEPPE.

Quefta feconda lettera parve un poco piccante a Federigo, come fe un Principe giovane voleffe imporre a lui, vecchio confumato nella politica e nelle armi perciò fubito nel dì 18 fi accinse in tal guifa a replicare.

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Signore mio Fratello.

I contraffegni di amicizia, che V. M. Imp. fi degna di darmi, mi fono di un prezzo inefti mabile, perchè certamente non evvi perfona, che nutra per la M. V. tanta confiderazione ed affetto, quanto io fo. Se alcune non prevedute caufe han dato, e danno luogo a delle diverfità d'opi nioni fopra materie politiche, ciò non implica ad alterare in cofa alcuna que' fentimenti, che il mio cuore le ha dedicati. Poichè dunque V. M. vuole che io le parli con la folita mia franchezza fopra le ardue e difficili vertenze, che attualmente formano l'oggetto principale delle noftre occupazioni, io fon pronto a foddisfarla a condizione però, ch'ella avrà l' ifteffa indulgenza per la mia fincerità, che ha voluto, e fiè compiaciuta avere fin quì. Prima di tutto la prego a non credere, che fedotto da una folle ambizione, abbia la demenza di volermi erigere arbitro fra i Sovrani. Le paffioni vive fono in me affai mortificate, e non fono di ftagione nella mia età, e la mia ragione ha faputo prefcrivere dei

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1778. limiti alla sfera della mia attività. Se io m'intereffo negli avvenimenti recenti di Baviera, fiè perchè un tale affare è complicato con l'intereffe comune di tutti i Principi dell' Impero, fra i quali fono io pure comprefo. Che ho dunque fatto? Ho efaminate le leggi, le coftituzioni Germaniche, l'articolo della pace di Westfalia relativo alla Baviera, ed ho paragonato il tutto a quanto è accaduto, per vedere fe quefte leggi e quefti trattati poffono conciliarfi col poffeffo ch'è stato prefo e confeffo che in luogo de' rapporti che avrei bramato di trovarvi, non ho trovate che delle cofe affai contrarie. Per dare un ragguaglio più chiaro a V. M. Imp. delle mie offervazioni, gradifca che io mi ferva di una comparazione. Suppongo, che il ramo de' Langravj di Haffia attualmente regnante foffe ful punto di eftinguerfi, e che l'Elettore di Hannover in vigore di un trattato fatto con l'ultimo di que' Principi s'impadroniffe dell' Haffia fotto pretefto del fuo confenfo; i Principi di Rheinfels, che fono dell'ifteffa famiglia, reclamarebbero fenza dubbio quefta eredità, per la ragione, che il poffeffore di un feudo non è che l'ufofruttuario, e fecondo tutte le leggi feudali non può tranfigere, nè difporre de' fuoi beni, fenza il confenfo degli agnati, cioè a dire dei fuddetti Principi di Rheinfels, davanti tutti i Tribunali di Giuftizia l'Elettore d'Hannover fentirebbefi rimproverare di efferfi meffo con le armi in poffeffo di un bene litigiofo, e perderebbe la fua caufa con le fpefe. Altro è il cafo di fucceffione di una famiglia eftinta, della cui eredità i legittimi fucceffori hanno il diritto di prender poffeffo, come è ftato fatto in Saffonia alla morte de' Duchi di Mesburgo, di Naum,

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Burgo, e di Zeitz; altro è il cafo della Baviera. 1778, Tali fono state fin quì le leggi e i costumi dell' Impero Germanico. Paffo ora al diritto di regreffo, di cui fi è fatto menzione nel manifefto pubblicato dalla Corte Imperiale. Io mi ricordo, che nell'anno 1740 il Re di Polonia fece valere quefto diritto per autorizzare le pretenfioni, che formava fulla Boemia per parte della Regina fua moglie, e mi fovviene che i Miniftri Auftriaci di allora fi oppofero vivamente agli argomenti, che i Miniftri Saffoni deducevano e li chiamarono invalidi e inammiffibili. Effer può forfe che un diritto fia debole e cattivo in un tempo, e divenga buono in un altro? Confeffo a V. M. che in ciò trovo della contraddizione non poca. V. M. Imp. foggiugne nella fua lettera che in quanto al Duca di Due-ponti, vi può effer tempo ad accomodarfi con lui alla morte dell' Elettore di Baviera, ciò mi rende audace a dire, e perchè non adeffo? Ciò farebbe un confervare il germe di nuove turbolenze e di nuo ve divifioni, quando niente impedifce, che non fi poffa prevenire quefto male al prefente. Non trovi mal fatto, che dica ancora qualche cofa riguardo all' Elettore di Saffonia, che vi fi vor rebbe lafciare a carico dell' Elettore Palatino. Io veggo, che bifognerebbe terminare di spogliare queft' ultimo per contentare il primo. Non vi farebbero degli efpedienti ammiffibili per foddis farlo? Credo che la cofa ne vaglia la pena. Non farebbe male il ridurre in Articoli quefti efpedienti, che potrebbero fervire di punti fiffi per dar luogo a un negoziato. Finalmente, Sire, poi chè V. M. Imp. mi rende ardito, e poichè foffre che fe le dica la verità e fi moftra degna

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1778. d' intenderla, ella non difapproverà che aprendole il mio cuore, getti fu quefta carta alcune idee, che potrebbero fervire di materia di conciliazione. Credo però nondimeno, che una difcuffione di quefta natura, efiga che l'affare fia trattato per mezzo de' miniftri. Tocca a lei a decidere fe vuole fopra di ciò incaricare de' fuoi ordini il Conte di Cobentzel, o chi giudicherà a pro-. pofito di nominare per accelerare un' opera st vantaggiofa all'umanità. Comprendo bene che il caos è affai difficile a sbrogliarfi, ma le difficoltà, che vi poffono effere devono piuttosto incoraggiare, che difanimare. Se non fi può vincerle, queft' umanità richiede almeno che fitenti, e fe bramafi finceramente la pace, e d'uopo confolidarla in una maniera durevole. V. M. fia dall' altro canto perfuafa, che io non confondo mai gli affari e la perfona. Vedo che ella ha la bontà di fcherzare. No Sire, ella non ha bifogno di maeftri, mentre farà nel mondo quella figura che defidera mediante i rari talenti, che il cielo le ha compartiti. Si rammenti, che Lucullo non avea mai comandata alcun' armata allorquando il Senato Romano lo inviò nel Ponto. Appena vi fu arrivato, che per primo faggio di fua abilità batte' Mitridate. V. M. Imp. riporti pure delle vittorie, io farò il primo ad applaudirle, ma aggiungo, che non fieno contro di me. Io fono intanto con tutti i fentimenti della più perfetta ftima, ed alta confiderazione.

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Di V. M. Imp..

Il buon Fratello e Cugino
FEDERIGO.

Giuseppe nel dì 19 del mefe medefimo tornò

a fcrivere da Konifgratz in quefti termini.

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