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Col. Lascia di celiare, e dimmi come farai ?.. Gas. Non ci penso nemmeno io non ho che un' idea, quella di riempire le nostre borse, e la cattiva opinione che ho dell'umana razza non mi fa temere di alcun sinistro risaltamento. Ma dov'è la valigia? Voglio indossare uno di quegli abiti sfarzosi, per meglio imporne a questi zotici... (Col. prende la valigia, e gli dà mano a porsi una ricca veste ciarlatanesca.) Oh! vedi, vedi con quanto rispetto si avanza colai.

Col. El Alcade.

SCENA VI.

Tuffiador, e detti.

Tuf. ( Facendo profondissimi inchini.) Ho la fortuna di parlare al celeberrimo Dottor Gaspare Durafronte?

Gas. Si, signore.

Tuf. Ho letto il vostro programma... Ed è a mezzogiorno ?..

Gas. Mezzogiorno, mezzogiorno, e un quarto.
Tuf. Avete fatta una bella scoperta !

Gas. Eh! a prima vista la cosa riesce sorprenden te agli occhi del volgo, ma pei dotti ...

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Tuf. Oh! sicuro... per noi la cosa è facile... Pure, se per voi è lo stesso vi di resu→ prego scitare un altro, in vece dell' Alcade Gonzales. Gas. Impossibile! sono compromesso col pubblico: d'altronde si tratta di un uomo in carica, probo, conosciuto da tutti. La cosa farà più strepito. Tuf. Era un cattivo soggetto... formava l'infelicità di questi buoni abitanti... E poi ... vedete... io sono... Inigo Tuffiador ..... l' Ålcade attuale. Gas. Mi gode l'animo di fare la vostra conoscenza. Tuf. Si, io sono l'Alcade sventurato, che perderà il posto per cagion vostra.

Gas. Non lo faccio per danneggiar voi, ma per giovare a quell' altro.

Tuf. Capisco!.. Ma Gonzales è morto vecchio... ha goduto abbastanza della vita e della carica... Ora tocca a me: ciascuno alla súa volta.

Gas, La ragione non è cattiva !.. Per altro. come si fa? Le nostre preparazioni hanno forse cominciato ad agire sul defunto... Chi sa ch'egli a quesť'ora non muova già una gamba !..

Tuf. Possibile!..

Col. Eh! ci è molta probabilità.
Tuf. Povero me!..

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Udite, Dottori se il mio con siglio vi piace. Tornate alla patria, che avrà maggior bisogno de' vostri talenti... e se per le spese del viaggio vi servissero questi cinquanta reali....... (Cavando una borsa. )

Col. Afferrando avidamente la borsa.) Accettiamo il consiglio. Non penseremo più al vostro predecessore..

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Tuf. Bravi! Lasciamolo in pace: questa è l'unica grazia che domando al cielo. Ma, e quella gamba ?.. Gas. Ah! quella gamba ?.. Ponendo questo metallo (Accennando la borsa.) accanto alle preparazioni, essa perderà immediatamente il vigore... mai lo avesse ripreso. Però bisogna cercare un altro morto... Io non voglio mancare in faccia al pubblico.

se

Col. E giusto! così non si può partire. ( Pesando la borsa.)

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Gas. Voi che conoscete il villaggio, indicatemi qualche persona di riguardo, opulenta ... Tuf. Aspettate vera un certo Geronimno ricco fattore, al quale improntai novanta pezzi d' argento sulla parola, e che mori dimenticandosi di rendermeli. Ecco l'uomo che vi conviene. Gas. Benissimo! Fatemi il piacere di pubblicare que sto cambiamento.

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Tuf. Sarà mia cura. L'ho scappata bella! ) Signor Durafronte... (Inchinandosi.) signor Pappagallo... A proposito! scusate, se poco prima, non conoscendo il vostro merito insigne vi ho trattato da vagabondo. Col. Un filosofo par mio, non bada a queste inezie. Tuf. Devótissimo servitore. (Savvia, poi ritorna.) Sentite d'ora in poi, per togliervi l'incomodo di risuscitare tanto spesso i morti, non potreste trovare il modo di far vivere gli uomini, così ... una dozzina di secoli?

Gas. Perchè no ?.. Tenteremo ... investigheremo nei segreti della natura, e giunti alla meta apriremo un banco di assicurazione.

Tuf. Fatelo presto, e notate il mio nome a qualunque prezzo. (Fa nuove riverenze, ed entra in casa di Est.)

Gas. Ebbene, che ne dici?

Col. Ora ho capito, e ti venero qual mio maestro. (Cavandosi il cappello. )

Gas. Io era ben certo che speculando sull'ambizioo sull'avarizia...

ne,

Col. Avresti trovata una miniera d'oro.

ན།

Gas. Non è cosa indegna che gli uomini siano così? Col. Tu intanto ne profitti!

Gas. E giusto ch'essi siano puniti della loro cupidigia. Col. Ebbene seguitiamo, non fosse per altro che per fare un corso di morale. lo conosco adesso il tuo sistema, son tuo alunno; corro a fare un giro nel villaggio, a spaventare i nipoti, i cugini, i collaterali, e tutti i parenti in linea di successione. (Cava dalla valigia un abito tutto frastagliato di ricami, lo indossa affrettatamente, e parte, internandosi nel villaggio. )

.

SCENA VII.

Gregorio, Estella, e detto.

Gre. (Ancor dentro.) Che cosa dite signor Alcade?.. Oh la vedremo!.. ( Uscendo.) Siete voi il medico dei morti?

Gas. Presso a poco.

Gre. È vero che non farete più resuscitare l'Alcade Gonzales?

Gas. È vero.

Gre. Voi mancate alla vostra promessa: il pubblico vi crederà un ciarlatano.

Gas.

Con tuono grave. ) Il pubblico mi crederà

per quello che sono.

gnor Geronimo.

Risusciterò invece il si

Gre. Ma quello era mio pro-zio!

Gas. Tanto meglio!

Gre. Tanto peggio!

Est. Che animo cattivo è il tuo, Gregorio! Gre. Anzi parlo per bontà d'animo. Egli era asmatico, podagreso, pieno di reumatismi. Quando mori, tutto il villaggio diceva: buon per lai, così ha finito di penare! Sarebbe dunque una crudeltà richiamarlo dall' altro mondo...

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Gas. In somma?..

Gre. In somma procurate di risorgere un altro morto. Est. Ve lo indicherò io. (Piano a Gas.)

Gre. Mentre ho ereditate tre fattorie...

Gas. Dal signor Geronimo?

Gre. Certamente, e capite bene .... cinque dobloni d'oro.

Questi sono

Cas. Cinque dobloni per un pro-zio si ricco, padrone di tre fattorie ?.. O datemi subito venti dobloni, o li domanderò fra poco a lui medesimo. Gre. No, no... eccoli. Ma son poi sicaro ?.. Gas. La mia parola d'onore, che il vostro pro-zio non risusciterà.

Gre. Riposo alle sue ceneri... ( ed alla mia ricchezza! )( Parte.)

Gas. Eccomi a te bella creatura

glie di questo Gregorio?

...

Sei forse la mo

Est. No, ma la sua fidanzata. (Mestamente.) Gas. Non sembra che lo sposi troppo di buona voglia! Il tuo nome?

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Est. Estella.

Gas. E qual è il morto che mi proponi ?
Est. Il mio cugino Pedrillo.

Gas I cugino Pedrillo? Ma bisogna che tu m'informi un poco de' fatti suoi.

Est. Ecco tutto. Noi fammo allevati insieme, ci amammo, e volevamo sposarci, ma i genitori miei si opposero, dicendo che non era partito che mi convenisse... Viveva allora un zio di Pedrillo, dovizioso mercante, ma egli era inasprito contro il nipote, per alcuni suoi errori giovanili, onde il povero cugino abbandonato da tutti, lasciò la patria, or son cinque anni, per tentar la sorte... ed invece mori sopra una terra straniera !

Gas. Non importa, io lo risusciterò: ma tu rispondi con precisione alle mie domande.

Est.
Gas.

Est.

Gas.

Est.

Gas.

Est.

Gas.

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Qualche terra ei possedeva ?

Qualche terra? No, signore.
Ma contanti almen ne avea ?
Ei contanti! No, Dottore.
Dunque erede non lasciava
Nè diretto, nè indiretto?
Se fortuna mai non dava
Nulla in terra al poveretto!
Nè copriva qualche impiego?
Forse chiaro io non mi spiego..
Sole, afflitto, disprezzato
Egli altrove mosse il pié.
(Ah! quest' uomo un disperato
Era quasi al par di me!)

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